Camminare scalzi aiuta il corpo e la mente

Secondo un articolo di una professoressa dell’Università di Madrid, i bambini che camminano scalzi sarebbero più “intelligenti”. Ma quali sono le basi scientifiche a sostegno di questa teoria? Innanzitutto, il sistema nervoso del bambino ha uno sviluppo di tipo progressivo, ovvero inizia dal quinto mese di gravidanza e si può dire completato solo intorno ai dieci anni. Sebbene le sinapsi che collegano i neuroni vadano formandosi durante tutto il corso della vita, nel bambino questo processo avviene ad un ritmo davvero rapidissimo. Quando parliamo dello sviluppo neuronale infantile, inoltre, consideriamo soprattutto la mielinizzazione, cioè la formazione di una guaina mielinica che ricopre gli assoni e che serve per impermeabilizzare gli stessi in modo tale da renderli capaci di inviare e ricevere i messaggi neuronali dalla periferia al centro e viceversa.

Tutto ciò supporta il bambino nel movimento e nella percezione. Ecco, la mielinizzazione è un processo naturale che però si potenzia attraverso le esperienze che il bambino fa nel mondo. Pertanto, più conoscenza empirica il bambino fa, più rapido sarà il processo di mielinizzazione e pertanto più solidi e numerosi collegamenti sinaptici formerà.

Molto spesso è il bambino stesso a dimostrare la curiosità di conoscere il mondo attraverso i piedi. Avete presente quando il bebè, col piedino nudo, esplora la superficie del pavimento, o del tappeto, o magari di un oggetto che gli è vicino? Questa è la scoperta di un oggetto o di una caratteristica di un oggetto esterno da sé attraverso l’uso del piedino, cosa che, oltre a inviare messaggi sull’oggetto in questione, comunica un’informazione anche su di sé, sul proprio piede e sull’uso che si può fare di esso per percepire sensazioni dal mondo esterno.

I vantaggi del camminare scalzi sono molteplici, sia per i bambini che per gli adulti. Camminare sui terreni propriocettivi, come l’erba, la terra e la sabbia, in altre parole tutti quei terreni che hanno delle asperità, sono cedevoli, e pertanto mettono in difficoltà il piede, serve ad agevolare uno sviluppo corretto del piede, poiché potenzia i muscoli della gamba che favoriscono, a loro volta, il corretto sviluppo del piede. In questi terreni, così come in casa, il consiglio è di lasciare, quando possibile, il bambino con i piedi scalzi, sempre pensando che la calzatura è una forzatura, e non è sempre indispensabile costringerli a indossarla.

Martina Valente – Biologa

(Fonte: https://viveresostenibile.wordpress.com/sfoglia-il-mensile/selezione-articoli-ok/camminare-scalzi-un-toccasana-per-grandi-e-piccini/)

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