Treia: precursori per sempre?, la cosa pubblica comincia dalla propria casa, censura che dura, canti orfici, buonismo e cancellazione delle identità, la realtà bioregionale…

Il Giornaletto di Saul del 30 aprile 2018 – Treia: precursori per sempre?, la cosa pubblica comincia dalla propria casa, censura che dura, canti orfici, buonismo e cancellazione delle identità, la realtà bioregionale…

Care, cari, la Festa dei Precursori “is over” o continua per sempre? Forse essere dei precursori significa restare in viaggio per sempre seguendo il flusso della vita. Comunque anche anche quest’anno ce l’abbiamo fatta! Nei prossimi giorni arriveranno i resoconti e le foto. Sono ancora frastornato e pieno di emozioni… Voglio subito ringraziare tutti coloro che che con la loro presenza ed ausilio hanno reso prezioso questo evento che si è svolto con molto ordine e gioia dal 27 al 29 aprile 2018… e continuerà, fino a quando non si sa!

La cosa pubblica comincia dalla propria casa – Scrive Franca Oberti: “…scartabellando tra i miei scritti ho ritrovato un articolo di 5 o 6 anni fa, spedito a Saul Arpino e pubblicato sul suo giornaletto. Erano giorni da elezioni, mi aveva chiesto di raccontare la mia esperienza da amministratore comunale. Alla luce di questi ultimi anni, nulla è cambiato; si è un po’ affievolito il rancore e l’amarezza che provavo per la classe dirigente che ci organizzava e dunque l’ho riletto con una serenità maggiore. Da tempo mi sono rappacificata anche con le persone con le quali ho condiviso questa avventura e credo di aver imparato molto anche da loro. Ora lo propongo a voi con tutta tranquillità. La mia coscienza è a posto, spero sia utile a qualcuno che ancora si illude di cambiare qualcosa nella cosa pubblica…” – Continua:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2013/09/22/lesperienza-di-franca-oberti-in-politica-amministrare-la-cosa-pubblica-come-fosse-la-propria-casa/

Il nostro destino di domani – Scrive Marco Bracci: “…gli embarghi, con cui l’occidente ricatta i Paesi da indebolire prima di aggredirli, sono in realtà concordati con i politici del Paese oggetto dell’embargo. Infatti, in teoria, stante l’embargo, con tale Paese nessun’altra Nazione potrebbe commerciare, ma… assieme all’embargo vengono create delle società che, esse sole, possono fare affari nei due sensi. Questo permette di convogliare l’enorme massa di denaro su pochissimi canali invece che disperderli in migliaia e migliaia di rivoli, cosa che accade quando c’è il libero mercato. E inoltre di raccogliere i milioni di capitali offerti generosamente dagli altruisti alle popolazioni vessate. I popoli sono solo mucche da mungere quando c’è la pace e carne da macello quando c’è la guerra. Forse è l’ora di svegliarsi!”

Censura che dura – Scrive C.M.D.: “…nell’epoca attuale dominata dalla menzogna istituzionale, la ricerca della verità diventa pericolosa e perseguibile e all’élite dei detentori del potere non rimane che ricorrere alla censura, ovviamente giustificandola con apparentemente nobili motivi, mentre l’obiettivo primario rimane l’omologazione delle minoranze dissidenti e dotate di autonomia intellettuale al pensiero unico mainstream… – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2018/04/ue-i-censori-in-rete.html

Fico. L’esibizionista – Scrive Roberto Tumbarello: “Il Presidente della Camera può rinunciare all’auto blu? Crede che andare a piedi lo avvicini ai cittadini. Invece, è un ridicolo esibizionismo. Costringe la sicurezza a disporre un cordone di una ventina di agenti per isolarlo da curiosi e da qualche malintenzionato. Per andare in luoghi lontani da Montecitorio quale mezzo userà? In treno si dovrà requisire una carrozza intera. Andando all’estero con gli aerei di linea la Camera acquisterà tanti biglietti di business class e soggiorno per la scorta. Non è meglio auto, elicotteri e aerei di stato, come si è sempre fatto? Un presidente si giudica dai risultati ottenuti non dal modo con cui si sposta.”

Grottammare. Canti Orfici – Scrive Sara Di Giuseppe: “I poeti sono come i fiumi, dice Vincenzo, si fanno strada da soli, tracciano da soli il loro percorso.  E passano lasciando il loro inesorabile segno. C’è dunque un motivo se alle prove del Recital la dolce Toffee – unica ammessa – è così rapita che si dimentica pure di scodinzolare; e se stasera “soffrirete tutti – dice – di sindrome da scavo” davanti allo svelamento continuo, alla “corrente irresistibile” che è la poesia di Campana (Dino Campagna e Canti Orifici, per certa stampa locale…)” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2018/04/grottammare-i-canti-orfici-di-dino.html

Salvare la civiltà – Scrive A.M.C.: “…non possiamo fare a meno di sostenere e difendere il francese e il tedesco che rappresentano, entrambi, la civiltà gréco-latina con la sua identità, i suoi valori e la sua cultura vista come il fumo agli occhi dalla globalizzazione la quale se ne frega dei valori e della cultura e mette al di sopra di tutto gli interessi delle lobbies internazionali dell’economia e della finanza…”

Modernità, buonismo e cancellazione delle identità – Il mondialismo ha prodotto non solo una globalizzazione delle merci, ma anche una globalizzazione del pensiero e delle coscienze, dopo aver livellato e spersonalizzato l’individuo, distruggendo tutte le identità che aveva e arrivando persino all’impensabile, cioè a cancellarne l’identità sessuale, per costruire una società che sia fluida e a-morfa in tutti i suoi aspetti…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2018/04/fake-news-come-il-potere-controlla-i.html

Istruzione e rispetto – Scrive R.T.: “Gli insegnanti debbono subire senza reagire quando gli alunni li insultano e umiliano? È vero che quei vigliacchi se la prendono con i deboli. Ma non c’è un allarme? Potrebbero intervenire i colleghi delle classi vicine e i bidelli. Si può chiamare la forza pubblica. Questo drammatico problema, dalle Alpi allo stretto, sta cadendo nel ridicolo. Le leggi non sono applicate. Prevale il buonismo, sia nelle aule dei tribunali che a scuola e in politica. Che fareste se in cattedra ci foste voi?”

La realtà bioregionale e la descrizione bioregionale – Scrive Paolo Portoghesi: “La parola “Bioregionalismo” è un neologismo che  contraddistingue, più ancora che un progetto istituzionale, un modo di pensare e studiare che muove dall’esigenza profonda di riallacciare un rapporto sacrale con la terra, un rapporto che implica rispetto, ammirazione, timore e che inibisce ogni forma di rapina e di spreco. Questo rapporto si conquista a partire dalla volontà di capire il luogo in cui viviamo…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2018/04/bioregionalismo-la-realta-bioregionale.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Immaginate il vostro Cuore come un fiore di loto che si schiude. Dal centro emerge un fanciullo rubicondo, pure, virginale ed innocente” (Deng Ming Dao)

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