Crescita sociale e politica e crescita spirituale
La crescita di una popolazione dotata di una forte spiritualità provocherebbe il collasso del sistema capitalistico, e il potere non avrebbe più armi per rendere schiavo il cittadino. I maestri spirituali di ogni tempo spesso hanno avuto grandi ricchezze, ma in linea di massima erano e sono insensibili al concetto di ricchezza o povertà. Si fanno la galera piuttosto che aderire alle richieste del sistema. La persona priva di spiritualità aderirà sempre alle richieste del sistema con la scusa dei figli, del lavoro, della famiglia; una persona che vive in una dimensione spirituale piena sa che figli, famiglia, lavoro, e se stesso, sono solo mezzi per realizzare fini più elevati.
Mentre i potenti della terra sono spesso esperti di esoterismo, dotati quindi di un forte carisma. Una spiritualità negativa, nera, satanica direbbe qualcuno, ma comunque una spiritualità che li rende diversi dalla maggior parte delle persone. E’ noto che quasi tutti i presidenti degli USA sono stati e sono massoni. La manipolazione spirituale rende impossibile alle masse la comprensione dei meccanismi dei principali avvenimenti della storia e della politica. La totale ignoranza o modificazione del significato del termine “spiritualità” rende impossibile capire perché avvengono certe guerre, perché si fanno determinate scelte economiche, e il motivo di alcuni accadimenti di natura politica.
Ad esempio non si può capire il conflitto con l’Islam senza prendere in considerazione la parte spirituale ed esoterica della questione. La manipolazione religiosa non può essere percepita facilmente perché occorre in primo luogo essere dotati di una visione spirituale della vita, e poi occorre analizzare molto bene il sistema dei mass media.
La maggior parte delle persone ha della religione un’immagine solo formale. Per rimanere in Italia, una parte dei cittadini si definisce cattolica o cristiana solo perché va a messa la domenica, e qualcuno vi si definisce solo perché ci va a Pasqua e Natale, e rispetta il principio del non uccidere e non rubare. Un’altra parte si vanta di essere atea e di non credere in nulla. Si può dire quindi che il 99 per cento delle persone non ha una vita spirituale e non sa neanche cosa essa sia. Ai propri figli quindi non insegna il significato della vita e della morte, perché non lo conosce lui stesso; non insegna a dare una lettura spirituale ai gesti quotidiani, perché non ne è capace e non sa neanche cosa significhi una cosa del genere.
La quasi totale assenza di valori spirituali nella vita quotidiana fa sì che non si percepisca il reale problema di fondo della politica, cioè che una società completamente priva di parametri spirituali nelle proprie scelte è destinata al fallimento.
In fondo, la crisi che è in atto e i disastri che stanno per arrivare sono unicamente il risultato della totale assenza di spiritualità nella cultura occidentale. Questo, secondo un disegno ben preciso da parte dell’élite dominante, il cui fine è trasformare le masse in una comunità di zombie.
Il risultato è altresì una schiera di intellettuali che hanno biblioteche di migliaia di volumi, che conoscono la letteratura, la storia, la filosofia, la psicologia, che conoscono complessi saggi di sociologia, che hanno letto Marx, Freud, Eco, ma che, se gli domandi “perché viviamo e moriamo?”, non sanno rispondere.
A cura di Paolo D’Arpini
(estrema sintesi da un saggio di Paolo Franceschetti)