14 aprile 2018. Gli Usa bombardano la Siria ma vogliono la distruzione dell’Europa – Raccolta firme per l’uscita dell’Italia dalla NATO

I governanti statunitensi che nel corso della storia dopo aver sterminato i nativi del loro paese hanno disseminato di dittatori il mondo ed hanno allevato ogni sorta di organizzazione terrorista continuano a commettere eccidi e distruzioni – l’ultimo quello del 14 aprile 2018 ad Homs e Damasco in Siria… (vedi: http://saul-arpino.blogspot.it/2018/04/siria-14-aprile-2018-tanto-tuono-che.html)

I governi di Francia e Inghilterra, che hanno partecipato al raid assieme agli USA (ma anche quello italiano che ha fornito assistenza logistica) fingono di ignorare che il terrorismo che colpisce il nostro stesso continente è diretta filiazione di quella politica di guerra, così avallando ciecamente i crimini commessi nel nome della pace e della democrazia distruggendo il diritto internazionale (l’attacco non è stato autorizzato dalle Nazioni Unite) e facendo regredire la civiltà umana alla legge della giungla.

l ministero degli Esteri russo ha dichiarato che l’attacco “è una violazione del diritto internazionale e un attacco alla sovranità siriana”. Ed ancora: “Bisogna essere davvero eccezionali per colpire la capitale della Siria proprio nel momento in cui si è guadagnata una possibilità di avere un futuro pacifico” ha scritto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, stigmatizzando gli Usa e gli alleati di Londra e Parigi.

Inoltre, come diretta conseguenza di quella politica di guerra e di stragi, aumenterà la fuga di migliaia e migliaia di esseri umani dal loro paese devastato e la spinta terroristica in Europa. Voglia il cielo che quest’ultima azione vigliacca degli Stati Uniti, Francia ed Inghilterra, non conduca ad una guerra globale in cui l’Italia potrebbe essere una delle prime vittime, a causa delle 113 basi americane sul suo suolo e delle bombe atomiche in esse custodite. Per chiedere l’immediata uscita dell’Italia dal sistema NATO e per l’affrancamento della nostra patria dalle ingerenze atlantiche sollecitiamo le persone di buon senso a sottoscrivere la petizione in corso su questo tema:

Portare l’Italia fuori dal sistema di guerra – Attuare l’articolo 11 della Costituzione
 
L’Italia, facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno. 
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno. 
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva. 
Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra del Golfo (cui la NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e strutture) il Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico, ribadito ed ufficializzato nel vertice dell’aprile 1999 a Washington, che impegna i paesi membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”,  per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica, e migratoria. Da alleanza  che impegna i paesi membri ad assistere anche con la forza armata il paese membro che sia attaccato nell’area nord-atlantica, la Nato viene trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare. 
La nuova strategia è stata messa in atto con le guerre in Jugoslavia (1994-1995 e 1999), in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Il Nuovo concetto strategico viola i principi della Carta delle Nazioni unite.
Uscendo dalla Nato, l’Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra permanente, che viola  la nostra Costituzione,  in particolare    l’articolo 11, e danneggia i nostri reali interessi nazionali. 
L’appartenenza alla Nato priva la Repubblica italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali. 
La più alta carica militare della Nato, quella di Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri comandi chiave della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato è perciò, di fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro fini militari, politici ed economici. 
L’appartenenza alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti, esemplificata dalla rete di basi militari Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo. 
Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono bombe nucleari statunitensi e che anche piloti italiani vengono addestrati al loro uso. L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L’Italia, uscendo dalla Nato e diventando neutrale, riacquisterebbe una parte sostanziale della propria sovranità: sarebbe così in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che verso Est.
Sostieni la campagna per l’uscita dell’Italia dalla Nato per un’Italia neutrale. Per firmare: https://www.change.org/p/la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale

Paolo D’Arpini

Elenco delle basi militari USA in Italia: www.ancorafischiailvento.org/2018/04/11/elenco-delle-basi-e-installazioni-militari-degli-usa-in-italia/

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Commento di Francesco Cecchini: “I signori della guerra da troppo tempo insanguinano il mondo con le loro oscene guerre “umanitarie” dettate solo dai loro sporchi interessi geopolitici. Questo attacco è un CRIMINE INTERNAZIONALE!!!
La provocazione potrebbe far scoppiare una GUERRA NUCLEARE … l’ultima…”

Commento di Massimo de Amicis: “Attacco durato un’ora, dopo le 4 del mattino, 120 i missili scaricati contro la Damasco, capitale della Siria, il doppio di quelli lanciati in precedenza. Stamattina, coloro che hanno dato l’ordine, lo giustificano come atto necessario per vendicare i 75 morti a seguito del presunto uso di gas tossici autorizzato da Assad, nella città di Douma, roccaforte dei ribelli. I guerrafondai occidentali continuano a dar sfogo alle loro follie scaricando missili e bombe in Medio Oriente. Non si preoccupano dei popoli che vivono in mezzo come il nostro, non temono la reazione dei Russi e degli Iraniani alleati della Siria: Washington, London e Paris credono di essere sufficientemente lontani, ma si sbagliano!”

Commento di Madre Russia: “A SEGUITO DEL MASSICCIO ATTACCO MISSILISTICO CONTRO LA SIRIA DI QUESTA NOTTE IL MINISTERO DELLA DIFESA DELLA FEDERAZIONE RUSSA HA RIFERITO: “NESSUNO DEI MISSILI STATUNITENSI E DEI LORO ALLEATI E’ ENTRATO NELLE ZONE DI DIFESA ANTIAEREA RUSSE.” L’AMBASCIATORE RUSSO ALLE NAZIONI UNITE HA COMUNICATO CHE COMUNQUE QUESTO GESTO NON RIMARRA’ SENZA CONSEGUENZE.”

Commento di Susanna Bazzurri: “Un esperto di questioni militari del Ministero della Difesa italiano intervistato dal TG5: “Se vi fossero stati degli stoccaggi di armi chimiche, il bombardamento americano avrebbe causato una strage da fuoriuscita di agenti tossici…”. Capito Gentiloni ?? O ti occorre l’interprete ??”

Commento di Paolo Sensini: “Nessuno ricorda un attacco così rapido e massiccio contro i tagliagole jihadisti, coloro che a parole ci vengono additati come i “nemici esistenziali dell’Occidente”, come quello effettuato ieri notte dalla coalizione a guida statunitense che opera in Siria dal luglio 2014. Eppure nel caso dell’incursione degli anglo-franco-americani a Damasco e Homs, la tempistica è davvero straordinariamente veloce. Una velocità che non può fare a meno d’interrogare anche i più creduloni e sprovveduti. Il tutto essendo originato da un bombardamento chimico a Duma di cui non v’è alcuna prova certa riconducibile ad Assad. Anzi, molte di esse indicano piuttosto nei cannibali islamici i responsabili dell’attentato, com’è già avvenuto per gli attacchi con gas sarin nel 2013 e 2017. Così, proprio per sciogliere ogni dubbio e accertare le realtà dei fatti, in questi giorni doveva recarsi in Siria una delegazione dell’ONU, ma è chiaro che con questo attacco militare gli anglo-franco-statunitensi hanno voluto mettere la parola fine all’indagine delle Nazioni Unite. Gli unici dati sicuri di cui disponiamo, al momento, sono che ad aver combattuto i terroristi per 8 lunghi anni sono stati unicamente l’esercito siriano, i russi e gli hezbollah. Mentre chi ha sostenuto i tagiagole fin dall’inizio e ancora oggi va in loro soccorso sono Stati Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Turchia, Francia, Inghilterra e Israele. Tutto il resto sono chiacchiere e propaganda di guerra.”

Commento di Nia Guaita: “3 potenze nucleari (Usa, UK, F), bombardano con 112 missili (costo 224.000.000 di dollari), una nazione in guerra da 7 anni per distruggere un magazzino, un deposito e forse un laboratorio, violando la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale; senza riscontri alle accuse e prima che un gruppo di investigatori dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) raggiungesse Douma per determinare se l’attacco avesse effettivamente avuto luogo. Grande prova di forza dell’Occidente democratico non c’è che dire!”

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