Siria. Attacco chimico a Douma “False Flag”
Al link *) dabbasso riportato trovate la prova decisiva, sconvolgente, inconfutabile, di quanto falsa e infame sia stata l’accusa ad Assad di aver bombardato con armi chimiche la cittadina di Douma. Si vede una sede della brigata di jihadisti asserragliata nell’ultimo fortilizio di Al Nusra nella provincia di Ghouta, in cui persone lavorano dietro un tavolo, altre persone appaiono sfaccendate e molti bambini giocano a palla. Improvvisamente viene fatta suonare la sirena di un allarme aereo e i ragazzini e bambini, come per un esercizio perfettamente imparato in prove, si buttano per terra e si fingono morti o morenti.
Immediatamente compaiono sanitari in camici bianchi a somministrare soccorsi, soprattutto mascherine d’ossigeno e schiumogeni da far poi uscire dalle bocche delle “vittime”.
Nel 1912 in Siria, a Homs, avevo visto un filmato dello stesso genere: istruttori adulti disponevano corpi di minori e bambini sul pavimento e con una sostanza rossa gli dipingevano addosso del sangue”. Dopodichè arrivavano le telecamere dei media amici a riprendere “l’ennesima strage di Assad”. Lo si vede nel mio docufilm “Armageddon sulla via di Damasco”.Allora né la Turchia, né l’Arabia Saudita, né i servizi uccidentali avevano ancora insegnato ai jihadisti di fabbricarsi armi chimiche (poi da loro sperimentate su conigli, come illustrato da un altro video che a suo tempo avevo messo in rete).
E’ sulla base di una “prova” come quella recitata dagli attori di una presunta strage chimica, definitivamente smascherata da questo e altri video, che una conventicola di gangster, autodefinitisi donne uomini politici, capi di Stato, primi ministri, ministri, dei più potenti Stati occidentali, sostenuti nei loro crimini da uno sterminato coro di cortigiani, servi, prostitute, pali, politici e mediatici, si preparano a fare altri milioni di morti, frantumare e spezzare via un altro paese e poi altri paesi ancora.
Non ci basta? Non ci basta per utilizzare ogni nostra residua energia, rabbia, odio (sì quell’indispensabile odio che le Boldrini e gli Zuckerberg vorrebbero esorcizzare, con quanto resta di conflittualità, in quanto offensivi nei confronti dell’establishment), forza, rispetto per noi stessi e per l’umanità e lanciarla contro i responsabili di queste efferatezze e quelli che gli tengono bordone?
Questo che segue è un appello che ho scritto per la Lista Comitato No Nato.
Gli Usa, il Regno Unito, la Francia, Israele, con la Nato al seguito, dopo averlo minacciato, preparano un attacco alla Siria, Stato arabo laico, democratico e socialista ancora in piedi dopo 7 anni di aggressione e massacri, attacco che inevitabilmente coinvolgerà i suoi alleati, russi, iraniani e Hezbollah e non potrà non provocare reazioni e culminare in una catastrofe planetaria, addirittura nucleare.
Coloro che promettono di attaccare sulla base di un’evidente macchinazione provocatoria, come quella dell’ennesimo presunto uso di armi chimiche a Ghouta da parte di Assad, proprio nel momento di una sua decisiva vittoria sul mercenariato jihadista, sono gli stessi che hanno trascinato il mondo in guerra dopo guerra sulla base di bugie, falsità, inganni, come le armi di distruzione di massa di Saddam, la responsabilità per l’11 settembre dell’Afghanistan, i bombardamenti sul proprio popolo di Gheddafi e Assad. Procedono alla distruzione e sottomissione di qualsiasi elemento statuale non allineato, causando milioni di morti innocenti e inenarrabili devastazioni. Ognuna di queste operazioni costituisce un crimine contro l’umanità.
Oltre al martirizzato popolo siriano, oggi è a rischio l’intera umanità per il fanatismo bellico e la frenesia di potere e ricchezza dei dirigenti di una minoranza che pretende di definirsi “comunità internazionale”, rappresentandone non più del 17%. Di fronte a questa corsa verso il suicidio planetario siamo finora rimasti attoniti e passivi. Se non è ora il momento per sollevarsi in massa, senza distinzione di ideologie e posizioni geopolitiche, riprendendo il filo di una lotta contro gli sterminatori, i profittatori di guerre e genocidi, gli schiavisti di un’economia che per affermarsi travolge popoli, nazioni, pezzi di mondo, domani non lo è più di certo.
Muoviamoci, organizziamoci, ribelliamoci, denunciamogli assassini e i loro complici. Assediamoli! Fermiamoli! Ne va della vita.
Fulvio Grimaldi – Lista Comitato No Nato.
* Link menzionato: https://www.facebook.com/thedurancom/videos/670391636625753/
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Commento di Antonio Castronovi: “… Abbiamo le prove che dimostrano il coinvolgimento della Gran Bretagna in un’operazione chimica provocatoria in Siria”, ha reso noto il Cremlino. ll portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov, ha rincarato la dose: “Siamo certi che dal 3 al 6 aprile sui rappresentanti dei cosiddetti Caschi Bianchi sono state fatte fortissime pressioni da Londra perché realizzassero il prima possibile la provocazione (con armi chimiche) che era stata già preparata”.
… Intanto Trump sembra arretrare ulteriormente su un intervento in Siria. “Non ha ancora preso una decisione in merito a possibili azioni in Siria, ma se gli Stati Uniti e gli alleati decidessero di agire, sarebbe in difesa di un principio su cui siamo tutti d’accordo”, ha detto l’ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley al Consiglio disSicurezza.
… Dal ministro della Difesa, James Mattis, è arrivato un invito alla prudenza: Mattis ha sì ha ribadito che gli Stati Uniti sono convinti che si sia trattato di un attacco chimico, ma ha anche aggiunto che le prove si stanno ancora cercando. Emmanuel Macron ieri invece aveva ha detto che sono state trovate prove della responsabilità di Damasco. Il capo del Pentagono ha inoltre aggiunto che le squadre investigative potranno dire solo “se avranno trovato o no le prove” e non indicare il responsabile. “Ed ogni giorno che passa, come sapete si tratta di un gas non persistente, diventa più difficile confermare l’attacco”, ha concluso.
…Anche la Cina muove le sue navi, con un ordine ben chiaro: in caso di attacco, le navi cinesi presenti nel Mediterraneo dovranno appoggiare la Russia. Nella zona, oltre alla task force russa composta da quindici navi da guerra, c’è ora la 29esima flotta della Marina cinese, ufficialmente in quelle acque per contrastare la pirateria” (Huffingthon Post)