Siria. Allarme “guerra” – 11 aprile 2018: Appello della Lista No Nato
“Attorno alle 10 dell’11 aprile 2018 si ha notizia di un allarme ai voli sul Mediterraneo per possibili attacchi missilistici ovviamente sulla Siria. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non ha approvato nessuna risoluzione delle tre presentate per veti incrociati. Quella USA che ha avuto il veto russo e l’astensione cinese prevedeva un nuovo modo di fare l’indagine e soprattutto l’uso automatico della guerra in caso di esito dell’indagine che confermasse l’uso di armi chimiche. L’ intervento USA è dato per certo, al momento, ma le prove dell’attacco chimico sono veramente debolissime e l’opinione pubblica anche italiana “ha dubbi”. Questo purtroppo porta a prevedere un attacco rapido di USA e Francia per impedire di chiarire meglio “il presunto” attacco chimico…
Un twitter del presidente USA, Donald J. Trump,
“✔ @realDonaldTrump: Russia vows to shoot down any and all missiles fired at Syria. Get ready Russia, because they will be coming, nice and new and “smart!” You shouldn’t be partners with a Gas Killing Animal who kills his people and enjoys it! 12:57 – 11 apr 2018″,
ha avvertito i russi “che i missili arrivano”.
Allora: Io diffonderei subito l’appello che segue scritto da Fulvio, la sostanza dello scritto è giusta e non è necessario condividere tutte le parole.” Marco Palombo – Lista NO Nato
Intervento-appello di Fulvio Grimaldi – Lista No Nato:
“Gli Usa, il Regno Unito, la Francia, Israele, con la Nato al seguito, stanno preparando e, a quanto pare, conducendo un attacco alla Siria, Stato arabo laico, democratico e socialista ancora in piedi dopo 7 anni di aggressione e massacri, attacco che inevitabilmente coinvolgerà i suoi alleati, russi, iraniani e Hezbollah e non potrà non provocare reazioni e culminare in una catastrofe planetaria, addirittura nucleare.
Coloro che promettono di attaccare sulla base di un’evidente macchinazione provocatoria, come quella dell’ennesimo presunto uso di armi chimiche a Ghouta da parte di Assad, proprio nel momento di una sua decisiva vittoria sul mercenariato jihadista, sono gli stessi che hanno trascinato il mondo in guerra dopo guerra sulla base di bugie, falsità, inganni, come le armi di distruzione di massa di Saddam, la responsabilità per l’11 settembre dell’Afghanistan, i bombardamenti sul proprio popolo di Gheddafi e Assad. Procedono alla distruzione e sottomissione di qualsiasi elemento statuale non allineato, causando milioni di morti innocenti e inenarrabili devastazioni. Ognuna di queste operazioni costituisce un crimine contro l’umanità.
Oltre al martirizzato popolo siriano, oggi è a rischio l’intera umanità per il fanatismo bellico e la frenesia di potere e ricchezza dei dirigenti di una minoranza che pretende di definirsi “comunità internazionale”, rappresentandone non più del 17%. Di fronte a questa corsa verso il suicidio planetario siamo finora rimasti attoniti e passivi. Se non è ora il momento per sollevarsi in massa, senza distinzione di ideologie e posizioni geopolitiche, riprendendo il filo di una lotta contro gli sterminatori, i profittatori di guerre e genocidi, gli schiavisti di un’economia che per affermarsi travolge popoli, nazioni, pezzi di mondo, domani non lo è più di certo.
Muoviamoci, organizziamoci, ribelliamoci, denunciamogli assassini e i loro complici. Assediamoli! Fermiamoli! Ne va della vita.” (F.G.)
Per adesioni scrivere a: comitatononato@gmail.com
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Commento di Sun Tzu: “Se sono furiosi, irritateli ancora di più, assicurandovi di alimentare la loro arroganza. Se sono riposati, fate in modo di stancarli. Se l’obiettivo è vicino, fate credere che si trovi lontano. Se è distante, create l’illusione che si trovi nei paraggi. Se manifesta una debolezza è necessario sfruttarla. Per evitare che si faccia avanti, fate capire qual è il danno. Se sono uniti, costringeteli a separarsi… (Tratto da “L’arte della guerra”)
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Commento di J.E.: “Ultime news: “Il governo siriano ha invitato l’Organizzazione per la Proibizione delle armi chimiche (OPAC) a visitare Duma, enclave ribelle nei pressi di Damasco, dove nel fine settimana un presunto attacco di gas tossico
ha ucciso decine di persone”. (Fonte: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/siria-assad-invita-opca-visitare-duma-indagini-presunto-uso-armi-chimiche-05db40d8-72ca-45dd-932a-6365b9d04af9.html)
Commento di Paolo Sensini: “…fonti «umanitarie» strettamente legate alle milizie jihadiste e ai loro alleati arabi diffondono notizie non verificabili per l’assenza di osservatori neutrali. Assad è in procinto di ripulire le ultime sacche di resistenza in mano ai cannibali jihadisti e sta evacuando i civili dalle zone di combattimento: perché dovrebbe scatenare la riprovazione internazionale proprio mentre sta per cacciare gli ultimi ribelli anche da Douma? Perché dovrebbe colpire quei civili che i suoi uomini stanno evacuando, per giunta dopo un accordo raggiunto con i miliziani di Jaysh al-Islam che consentirà il loro trasferimento forse in un’area vicina a Jarablus, al confine con la Turchia? Sarebbe pura follia, e infatti ha accettato di aprire il sito del presunto attacco chimico, a Douma, agli ispettori dell’ONU. Ma questo non importa alle diplomazie occidentali, perché il complesso dei mezzi di distrazione di massa si occuperà di tutto il resto…” (P.S.)
Commento di Francesco Manta: “Pechino avrebbe dato l’ordine alle proprie navi da guerra presenti nel Mediterraneo di ricongiungersi con la marina russa, nell’eventualità di un imminente attacco in Siria. Le navi, presenti nel Mediterraneo perché parte di un contingente inviato per delle esercitazioni militari congiunte tra Mosca e Pechino, avrebbero ricevuto l’ordine ad avviarsi verso il porto siriano di Tartus, base navale russa, e congiungersi con le forze del Cremlino per respingere l’eventualità di un attacco da parte della coalizione occidentale. D’altro canto, anche l’Iran sta muovendo le sue pedine: gli alti ufficiali di Teheran, rimasti feriti in uno scontro nel raid israeliano presso la base siriana T4 di Homs, sarebbero in procinto di posizionare in allerta i loro sistemi missilistici strategici…”
Intervento di Vincenzo Zamboni: “La guerra americana in Siria non è possibile, perché non è possibile uno scontro militare diretto con la Russia, a causa dello stallo tra potenze atomiche generato dall’equilibrio termonucleare.
D’altronde, basta ricordare cosa sia accaduto l’anno scorso (con lo stesso copione: false flag chimica): 59 missili Usa, dei quali metà deviati dall’elettronica militare russa, su un aeroporto siriano evacuato, e immediato dietrofront dopo che Putin ha allertato tutte le forze armate avvisando il mondo che l’alleato siriano sarebbe stato difeso da ogni eventuale attacco esterno.
Ma allora che senso ha questo replay odierno, preceduto dal goffo tentativo di incolpare Mosca dell’attentato contro una spia in pensione a Londra ?
Lo stato profondo vuole liberarsi di Trump o piegarlo alle proprie direttive, risultato che col carattere tenace e caparbio del presidente è assai difficile da ottenere, perciò usa i mezzi più pesanti. disponibili.
Da un anno e mezzo cerca di schiacciare il presidente sotto i presunti scandali di una collaborazione segreta con Mosca, senza ottenere mai alcun risultato per mancanza di prove, ma tenendo sotto pressione l’inquilino della Casa Bianca, che ne risulta perennemente ostacolato.
Con questa arma di ricatto cerca di spingere continuamente Trump a sostenere il militarismo Usa, come una sorta di merce di scambio: “Meno cedi alle nostre richieste militari e più noi continueremo a tormentarti ed ostacolarti ovunque con il Russiagate”, è il messaggio.
Trump è riuscito finora a concedere molte dichiarazioni formali, senza mai lasciarsi trascinare in una nuova guerra.
Ma la corda è perennemente e pericolosamente tesa, sempre vicina al punto di rottura.
Come scrive in un commento l’avvocato Marco Mori:
“Trump viene però contemporaneamente accusato internamente anche di essere filo Russo e addirittura l’ufficio del suo Legale è stato perquisito dalla FBI. Episodio che i media nostrani stranamente citano, ma trattano come se quanto avvenuto fosse qualcosa di normale. Sembra che ci sia quasi un disegno a voler spingere il Presidente, per tenere a bada chi lo vede essere uomo di Putin, ad avere ragioni oggettive per agire impulsivamente contro Putin stesso, al fine di risolvere così i suoi guai interni. Lo so, è una visione complottista, ma oggettivamente per allontanare i sospetti cosa ci sarebbe di meglio per Trump di sfoderare i muscoli contro Putin? E magari farlo proprio in Siria dove le due superpotenze già combattono, come non accadeva dai tempi della guerra fredda, l’una contro l’altra per interposta persona”.
In sostanza la battaglia americana tra il Deep State e la Casa Bianca mantiene sempre il mondo perlomeno apparentemente sul filo del rasoio.
Una cosa però è certa: un ipotetico scontro degli Usa con la Russia sarebbe perdente senza speranza.
E questo Trump, benché coinvolto in una difficilissima partita di politica interna che mette continuamente a rischio la sua presidenza, lo sa benissimo.” (V.Z.)
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Commento di Paolo Sensini: “La crisi siriana, dopo 8 anni di guerra senza interruzione, sembrava finalmente avviata a concludersi. Ma ecco che nello spazio di poche ore tutto è andato assumendo toni da apocalisse. Com’è stata possibile un’accelerazione del genere in così poco tempo? Semplice, perché il sistema dei mass media americani – come quello bancario – è concentrato per il 90% in così pochi soggetti che stanno a malapena nelle dita di una mano. Situazione che è la stessa praticamente ovunque. E su certe questioni, nel momento in cui le esigenze lo richiedono in modo perentorio, non è così difficile mettersi d’accordo e marciare uniti come un sol uomo. Controllare l’informazione significa dunque controllare la percezione della maggior parte degli abitanti dei paesi “civilizzati”, e ormai non solo di quelli. Basta raccontare alla gente la stessa versione un numero sufficiente di volte e diventerà un dato di fatto, il famoso “lo sanno tutti”. Da qui i toni esasperati che abbiamo sentito negli ultimi giorni a proposito dei “bambini fatti gasare da Assad”. E anche se questa volta non succederà nulla, lo stesso copione è pronto per ripresentarsi ogniqualvolta lo riterranno opportuno.”