Paolo Romani, il candidato berlusconiano alla presidenza del senato, che divide il PDL e piace al PD

Chi è Paolo Romani?

“Paolo Romani è uomo di televisione. Un pioniere: ha cominciato nel 1974 a lavorare nelle “tv libere”, impiantando, con Marco Taradash, Tele Livorno. Poi è stato al fianco di Nichi Grauso a Videolina, di Alberto Peruzzo a Rete A. Ha guidato la prima Telelombardia di Salvatore Ligresti. Infine si è messo in proprio, inventandosi Lombardia 7. La rete ottenne un certo successo. Non per il tg: il programma forte era “Vizi privati”, strip molto espliciti e molto caserecci presentati da un’ingovernabile Maurizia Paradiso. Con la scatenata Maurizia, dopo un lungo sodalizio, Romani finì per litigare e, dice la leggenda, il litigio degenerò in scontro fisico e molto doloroso.

Era stato un giovane liberale. Ma nel 1994 Romani resta folgorato da Silvio Berlusconi e s’imbarca in Forza Italia. Sceglie la politica, anche perché gli affari non vanno più benissimo. Viene eletto deputato, vola a Roma e abbandona Lombardia 7 al suo destino. Nel 1994 la vende, almeno formalmente: giusto in tempo per evitare l’onta del fallimento. Sì, perché i nuovi proprietari comprano la tv già piena di debiti e poi la lasciano naufragare. È un’allegra banda a cui non interessano per niente i programmi e i palinsesti. Hanno altri obiettivi: incamerare le frequenze, bene prezioso da rivendere in futuro; e fare giochi di prestigio con la pubblicità. Attraverso un giro di “cartiere” e di fatture false, infatti, fanno razzia di molti miliardi di lire (almeno 81 tra il 1997 e il 2001), messi al sicuro in Svizzera. Poi fanno sparire i documenti contabili e portano al fallimento prima Lombardia 7, che “salta” nel 1999 lasciando debiti per oltre 12 miliardi di lire, poi anche Rtv Produzioni di Padova, che s’inabissa nel luglio 2000. Risultato: intervengono tre procure della Repubblica, quella di Bergamo, quella di Monza, quella di Bologna.

Nel 2003, zitti zitti, tentano il colpo finale: vendere le frequenze alla Rai, che le vuole utilizzare per il digitale terrestre. Merito della legge Gasparri, che dà il via libera alla compravendita delle frequenze (come permettere ai posteggiatori di vendersi le piazze dei parcheggi). L’allora direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, incontra gli emissari del gruppo, che gli offrono le frequenze a prezzi d’amatore: 7,5 milioni di euro per quelle di TvSet e addirittura 24 milioni per quelle di Lombardia 7. È un giornalista che rovina la festa: Paolo Biondani sul Corriere della sera (“Nasce indagata la tv del futuro”) racconta che dietro TvSet c’è la banda già inseguita da tre procure d’Italia per bancarotta, associazione a delinquere, false fatture, riciclaggio, falso in bilancio.

E Romani? Zitto. Formalmente non c’entra nulla. Ha venduto Lombardia 7 nel 1994. Ma della società che conta, Lombardia Pubblicità, resta legale rappresentante almeno fino al 1998 e azionista e proprietario del 5 per cento fino al 2003. Insomma: continua ad avere rapporti d’affari con la banda. Nel mondo delle tv private c’è poi chi mette in dubbio che abbia venduto davvero, c’è chi sussurra di accordi sottobanco. Ma questi sono solo sospetti, maldicenze senza prove. Di sicuro c’è solo che Romani, per il fallimento di Lombardia 7, è stato a lungo indagato per bancarotta preferenziale: per aver cioè intascato i soldi di un’azienda in crisi, togliendoli di fatto ad altri creditori. Ha infatti sottratto a Lombardia 7, prima di volare a Roma, oltre 1 miliardo di lire: in assegni “monetizzati dallo stesso Romani”

Adriano Colafrancesco – adrianocolafrancesco@gmail.com

* da Il fatto Quotidiano (5 agosto 2010) – Perché Paolo Romani non può diventare ministro (Gianni Barbacetto)

Articolo collegato: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-03-22/rosato-si-confronto-se-si-riparte-zero-slitta-l-assemblea-congiunta-gruppi-m5s-105559.shtml?uuid=AE8rkZLE

………………………………..

Commento di Giorgio Mauri: ” Berlusconi ha creato un partito di merdine. Salvini commette un grosso errore a proporre un parlamentare di FI per la presidenza del senato. Siamo di fronte a operazioni per spezzare le reni al M5S, e gli scaltrissimi coglioni grillini pare ci stiano cadendo dentro fino al capo.
Sta a vedere che Salvini dovrà ingurgitare due rospi, Berlusconi e Renzi.
In un colpo solo si prenderebbero TRE FAVE:
1) sinistra libera dalla morsa di quell’idiota di Veltroni e dei suoi infidi uomini
2) Salvini con credibilità zero, quindi finito
3) tutta la merda in mano a un solo uomo che però sta per lasciarci …”

I commenti sono disabilitati.