Post elezioni… e il cambiamento che (quasi) tutti auspichiamo!

Il 5 marzo 2018, al Caffè di Corradino, a Treia, non ho letto i giornali per conoscere i risultati elettorali, mi sono limitato ad ascoltare i commenti degli astanti. Ognuno aveva la sua propria ricetta da dare in merito al risultato delle elezioni del 4 marzo ed al “cambiamento” politico che (quasi) tutti auspicano. In particolare mi ha colpito il commento convinto di una signora anziana: “Chiunque vada al governo deve avere il coraggio di cambiare la politica, basta tentennamenti, il popolo è stufo di manfrine…”.

Non so però se veramente il popolo italiano sia compatto nella volontà di un cambiamento, ancora molti sembrano radicati al vecchio sistema “franza o spagna purché se magna!”. Probabilmente, come avvenne in passato, le rivolte partiranno dall’Europa centrale, magari dalla Francia (che è già a buon punto di cottura esplosiva) e si propagheranno al resto d’Europa, le oligarchie non sanno più come agire per impedirlo oppure le attendono per poter assumere provvedimenti da stato d’assedio e militarizzare la società europea e poter consolidare il dominio senza più paraventi pseudo-democratici rivelando le loro vere intenzioni autoritarie ed autocratiche… L’abbiamo sentito dalle indicazioni pre-elettorali da parte dei caporioni della UE che sentenziavano “qualsiasi nuovo governo italiano dovrà seguire le direttive dall’Europa”.

Paolo D’Arpini

P.S. Ansa da la notizia che renzie ha deciso di dimettersi …sarebbe ora, dopo che ha distrutto definitivamente il partito che fu di Gramsci e Togliatti…. I suoi 30 denari li avrà avuti, spero che gli finiscano presto… Ma renzie è il solito furbastro, durante la conferenza stampa del pomeriggio, ha detto che “si dimetterà solo dopo la formazione del nuovo governo e che comunque il PD starà all’opposizione”. Il che significa che vuole solo impedire che si formi un governo PD, LEU e M5S, poiché tale governo è possibile solo senza di lui. Siamo al “muoia sansone con tutti i filistei” (i filistei sarebbero gli italiani) – Preferisce un eventuale governo di centro destra così potrà sempre inciuciarsi, come ha fatto il berlusca con lui durante il suo governo pd (e frange PDL: verdini, alfano, lorenzin, etc.). Questo renzie è un uomo indegno che meriterebbe di essere processato per alto tradimento della patria (P.D’A.)

Articolo in sintonia: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2018/03/bioregionalismo-per-superare-larroganza.html

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Commento di Olivier Turquet: “…affluenza alle urne sopra il 70%, gli italiani non hanno rinunciato al loro tradizionale spirito civico e alla voglia di influenzare il destino della politica. Questo non è poco in una campagna elettorale dominata dalla nemmeno tanto velata propaganda per non andare a votare; una campagna basata sulle risse, la violenza e una serie di trovate pubblicitarie che hanno messo in secondo piano i problemi del paese, le loro possibili soluzioni…”

Integrazione di Diego Pretini: “Elezioni anti-inciucio, anti-sistema, contro i partiti tradizionali: il voto del 4 marzo stravolge il sistema politico e certifica il “grande pareggio” che costringerà a complicate trattative per avere un governo. Tra chi non si sa. Di questo voto “anti”, però, beneficiano i grillini fanno il pieno soprattutto nelle zone di maggiore sofferenza come al Sud, dove sfiora il 50 per cento. Ma anche la Lega di Salvini, diventato nuovo capo del centrodestra. Poi ci sono gli sconfitti: Renzi (che pensa alle dimissioni), Berlusconi (che non tira più su da solo le sorti del suo partito) e il progetto deprimente di Liberi e Uguali. Che certifica la quasi scomparsa della sinistra…”

Commento di R.O.: “…se vorranno il bene dell’Italia come dicono entrambe Lega e M5S dovranno per forza incontrarsi e Di Maio e Salvini dovranno allearsi. Viceversa il solito governo tecnico…”

Commento di Paolo Sensini: “Un tempo al Sud Italia spadroneggiava la Dc, poi è subentrato il PD e ora è la volta del MoVimento 5 Stelle. Un partito tutto a trazione meridionale, che non a caso è rispecchiato plasticamente nell’organigramma del suo gruppo dirigente. Grillo ha dissodato il terreno, e si è rivelato un lavoro assai proficuo ed efficace, poi si è fatto largo la sua vera vocazione di nuovo partito dell’assistenzialismo pubblico. Benché oggi sia fuori dai radar dell’agenda politica, l’Italia è spaccata in due tronconi più lontani che mai…”

Commento di Adriano Colafrancesco: “Dalle stalle alle stelle. “Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione “cessioni di parti delle sovranità nazionali” a un livello comunitario. E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una colletività nazionale possono essere pronte a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle, perché c’è una crisi in atto, visibile e conclamata” – (videosuoneria Mario Monti)”

Commento di Vincenzo Zamboni: “Ma tanto i grillini ora sono al bivio: o rimangono isolati nel loro black hole autistico, senza contare nulla, ed avviandosi concretamente all’inutile marginalità,o si sentiranno costretti ad inserisi nella dialettica politica, perdendo nei fatti tutto il charme pubblicitario della purezza che non addiviene a compromessi. Il sogno affascinante dell’unicità separatista, così attraente per gli scontenti brontoloni, va a disgregarsi senza pietà.
La politica o è dialettica o non è. Saranno i fatti ad imporre la riscoperta di questa ovvietà anche a quelli che non hanno ancora capito l’abc.”

Commento di Umberto Calabrese: “Caro Saul da tanto tempo che non ti leggevo un forte abbraccio … Però il Popolo del PD con le primarie lo ha scelto ed io ho sempre rispetto per chi vota Non è che ha usurpato congiurato come ha fatto la Premiata ditta di generali senza Esercito e denota il vostro odio verso uno dei vostri tutto il limite democratico e mi dispiace molto dirlo a te che stimo”

Mia rispostina: “Umberto, lieto di leggerti, sono iscritto al PD e faccio parte del direttivo della sezione locale di Treia, luogo di mia residenza, in passato ho votato renzi, sperando che fosse un buon innovatore politico. Dopo le sue riforme, alle quali ho detto no al referendum, e dopo le sue leggi votate in parlamento dal suo governo, ho capito di essermi sbagliato. Solo le pietre non cambiano (o cambiano molto lentamente in seguito all’erosione). Io son fatto di materia più sensibile e quindi ho capito che non potevo più approvare la politica suicida di questo “rottamatore” del partito. Beh, sono stato iscritto al PCI sin dai tempi di Occhetto e ricordo che subito dopo la sua “quasi sconfitta” alle elezioni, dopo la svolta del PDS, osservai che Occhetto immediatamente si dimise per onestà e coerenza. Sai dirmi ora che onestà e coerenza ha questo renzi, dopo che ha completamente distrutto un glorioso partito? Lascio a te le considerazioni del caso…” (Paolo D’Arpini)

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