PERCHE’ MANCA UN GRANDE E COESO MOVIMENTO CONTADINO IN ITALIA? – Se ne parla il 3 febbraio 2018 a Vignola
Negli scorsi mesi alcuni esponenti del MST (Movimento contadini senza terra brasiliano) sono stati in Italia e hanno incontrato molte delle associazioni agricole del nostro paese e prima di rientrate ci hanno lasciato alcune osservazioni sui punti deboli delle organizzazione dei contadini nel nostro paese: “In tutte le attività che stiamo portando avanti – incontri, conferenze, seminari – la
risposta dei presenti è stata sempre molto positiva.
Si sono mostrati tutti molto interessati a conoscere il MST e tutti hanno apprezzato la nostra
metodologia. Lo scambio di conoscenze che si è registrato in queste attività
è stato ottimo. Quello che noi vogliamo far passare come messaggio
principale delle nostre attività è l’importanza dell’unione tra le diverse
associazioni e organizzazioni contadine dell’Italia, perché la realtà che ci
troviamo di fronte è quella di un gran numero di organizzazioni che tuttavia
non riescono a unire le proprie forze per perseguire insieme obiettivi più
grandi. Perché le organizzazioni tendono a dare più importanza a ciò che le
separa che a ciò che le unisce, a quegli obiettivi comuni che potrebbero
portarle a confluire in un movimento più ampio in grado di rivendicare con
maggiore efficacia i diritti dei contadini e delle contadine. Il nostro
invito è dunque quello a mettere un po’ da parte le differenze politiche e
ideologiche per ottenere maggiori conquiste per tutto il movimento
contadino.”
queste considerazione meritano riflessione e ricerca di soluzioni.
una importante iniziativa per una legge sul riconoscimento delle agricolture contadine si è avviata nel 2009/2010 alla quale hanno aderito varie associazioni costituendo una rete informale e nel 2017 si era arrivati a una bozza di legge in commissione agricoltura della Camera poi è finita la legislatura prima che iniziasse la discussione in aula…
Si è comunque ottenuto una dignità ed un riconoscimento politico anche in Parlamento, cioè si è dimostrato che esiste qualcos’altro oltre la storica Triplice “sindacale”. Dovremo cercare di non sciuparlo nella prossima legislatura, e per far questo occorrerebbe una struttura più forte o un vero movimento contadino. finora però nessuno è riuscito a trovare una soluzione per uscire dal labirinto dei veti contrapposti.
Invito i lettori di questo post a commentarlo con proposte, osservazioni e racconti a confronto per una in/sanabile biodiversità.
Aldo Nardini – agricolturacontadina@agricolturacontadina.org
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“Di questi argomenti se ne parlerà durante l’incontro di sabato 3 febbraio 2018, alle ore 18.30, presso l’azienda agricola La Bifolca, in via dei Gelsi, Vignola (Mo). Il tema trattato è: “Sviluppo dell’agricoltura contadina bioregionale in Emilia. Cosa ci manca?”. Partecipano: Agribio E.R., Rete Bioregionale ed altri enti. Al termine è previsto uno spuntino con i prodotti bioregionali da ognuno portati”
Articolo collegato: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2018/01/bioregionalismo-e-conservazione-della.html