Un “trans” chiamato desiderio – Trattato sull’archetipo “transgender”
Di seguito alcune riflessioni, in libertà, sul come da un punto di
vista psicologico archetipale, QUESTO ORRORE GENDER, possa essersi
manifestato. Prima, un piccolo sunto storico: Andiamo indietro di un
centinaio d’anni, per restringere i tempi anche se è da molto più
tempo che questo orrore è organizzato. Le Bon, già a metà dell”800:
Fu il primo a studiare scientificamente il comportamento delle folle,
entrate allora prepotentemente tra gli attori della storia con gli
sviluppi dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione, cercando di
identificarne i caratteri peculiari e proponendo tecniche volte a
guidarle e controllarle. Applicando un paradigma di studio scientifico
derivato dall’approccio clinico, Le Bon utilizza i concetti di
contagio e suggestione per spiegare i meccanismi della folla che
portano all’emergere dell’emotività dall’istintualità e
dall’inconscio, altrimenti repressi negli individui dal controllo
sociale.
Le Bon Nipote di Sigmund Freud, Edward Bernays fu considerato dal
giornale Life come uno dei cento americani più influenti del ventesimo
secolo. Ricordiamo che quando approdò in America nel 1909, per una
serie di conferenze alla Clark University e negli Stati Uniti, il
viennese, accompagnato con l’allora giovane Jung – ormai al termine
della loro collaborazione – le parole furono: “ non sanno che stiamo
portando la peste”. E così é stato: un’epidemia che non può essere
combattuta con antibiotici o ansiolitici, perché ha carbonizzato
l’Anima. Il virus lo portò Freud, Bernays lo diffuse… L’annuncio
tedesco della “guerra sottomarina totale”, che mirava ad affondare
qualunque nave fosse entrata in contatto con la Gran Bretagna, mise in
allerta gli Stati Uniti in quanto avrebbe leso i loro enormi interessi
commerciali, e pertanto il governo americano decise di entrare in
guerra a fianco delle potenze dell’Intesa il 6 Aprile 1917, anche se
l’opinione pubblica era nettamente contraria ma l’America entrò in
guerra con lo slogan: “Fare il Mondo Sicuro per la Democrazia”.
Bernays osservò, il grande successo della propaganda durante la prima
guerra mondiale aveva aperto gli occhi a molti, in diversi settori
dell’economia e delle istituzioni, sulle grandi potenzialità delle
nuove tecniche di “regimenting the public mind”.
https://youtu.be/l5NaCjuADb0 e continuò la sua brillante carriera fino
a tarda età. Morì nel Marzo del 1995, a 104 anni. “Il sociologo Vance
Packard nel suo saggio ‘I persuasori occulti’, del 1957, scriveva che
vi sono personaggi che “studiano segretamente le nostre segrete
debolezze e vergogne nell’intento di influenzare più efficacemente il
nostro comportamento”. Il sociologo faceva riferimento a Edward
Bernays il cui lavoro è stato ancor più perfezionato dagli spin
doctor….
La scienza incosciente che nel linguaggio della logica binaria si
esprime, quella dei computer, non ha nulla della razionalità, ne è
anzi la sconfessione totale in quanto non esiste il ‘dubbio
sistematico’ ma tutto si riduce a una scelta: sì/no. Ciò porta a
quello che Andreoli, chiama “eutanasia della ragione”, sentenziata 2
dalla digitalizzazione. Allo strumento digitale è stata delegata la
memoria, quella un tempo nella “carne” ora è fissata a un pezzetto di
silicio e con la perdita della memoria cade la possibilità di
costruire una frase, muore la sintassi, la composizione di un periodo
(metafore, metonimie, simbolizzazioni…) e ne consegue la morte di
significati.
Più precisamente muoiono memorie di numeri, di musica, concetti e la
nostra collocazione storica. Interrompendosi la capacità del
ragionamento orale e scritto, muore il pensiero. “E’ la fine della
civiltà Occidentale, dei suoi principi morali ed etici, la fine della
autorità, degli dei, la fine del principio di non contraddizione e del
dubbio”. (Andreoli, 2010) Senza ‘Dei’ non c’é morale, senza dubbio non
può esserci conoscenza. Alla logica binaria, all’ingegneria sociale,
aggiungiamo l’induzione all’uso della droga. “La sostanza allettatrice
come foriera di una catarsi, muta significato e funzione e diventa un
rozzo farmaco chemiopsichiatrico che deve calmare la sofferenza. Il
crinale divisorio tra complesso psichedelico “tradizionale” e
complesso “occidentale moderno” é segnato dalla linea di demarcazione
esistente tra “impegno” e “fuga”, tra “valori” da un lato e “piacere e
diversivo” dall’altro”. Saltano i riferimenti simbolici. Non ultimo,
nell’induzione della cosiddetta parità dei ruoli, maschili e
femminile, é morto l’eroe, per definizione e Storia, “maschio”, e al
suo posto c’é l’ umdnn (Uomo/Donna in sms) e l’eroe oggi é
‘homomulier’ di successo, quale avventura narcisistica che apporta un
potere esclusivamente personale senza alcun beneficio allargato. Alla
morte dell’eroe e delle identità segue la flessibilità, un’adagiarsi
ad un livellamento verso il basso privo di principi e identità. Che ci
piaccia o no, la donna non ha nessuna esperienza eroica, ma aveva ed
ancora può riprenderselo, l’enorme potere della sua Immensa e
Grandiosa Differenza: Il SUO DIVINO GREMBO! La ‘MADONNA SALAMANDRA’.
VIVIFICATRICE.
La SALAMANDRA, appunto che ci fa scorgere il genio di Michelangelo
nella Pietà di Vittoria Colonna, ci offre una riflessione importante
che ci riporta ad Iside e a Horus e all’INCESTO: Non tremate! Intendo
l’incesto simbolico, non quello perpetrato quotidianamente nelle
famigliedelmulinobianco. Il contorno della Salamandra rimbalza della
congiunzione del Cristo e della Vergine Maria, e ci suggerisce
un’alleanza, della madre e del figlio in contrapposizione della paura
divenuto disprezzo del figlio nei confronti del padre e della paura
della madre, oggi non più riparo ma virago che scimmiotta una modalità
non propria. Della salamandra si riteneva che avesse la capacità di
resistere al fuoco diretto e tale presunta caratteristica ne fece un
animale con un’alta carica simbolica rappresentata accanto od
addirittura in mezzo alle fiamme ed era ritenuta capace di alimentare
il “fuoco buono” e spegnere quello “cattivo”. 3 (non ricordo il link)
Pietà per Vittoria Colonna, 1540-1544 Se l’Eroe é morto, l’eroina non
c’é mai stata: é evidente che millenni di ‘non eroine’ non si possono
riscattare con quote rosa. Non dovremmo accettarlo, così come non
dovremmo accettare l’elemosina di un voto del 1948 (inutile o meglio
utilissimo al solito sistema) e nemmeno il Dogma dell’Assunzione del
1951, quota rosa ante litteram. Penso che Maria l’abbia rimandato al
mittente e scesa dalla mongolfiera, se n’é ritornata dalla sorella
Iside.
Possiamo dire che il puer é stato sfortunato e con lui l’umanità
intera. Nella situazione attuale, é veramente da disperati anche una
riflessione, non una soluzione, e penso che anche Jung, tanto non
abbia mai immaginato; credo fosse 4 soltanto una sua proiezione, un
desiderio, vedere nell’Assunzione un ‘gran gesto’ del cattolicesimo;
dal mio punto di vista é stato un’ulteriore patto chiesa/lorsignori,
all’insegna della dematerializzazione della dissolvenza di un ruolo
che le donne dovevamo difendere con l’Utero! Altro che in affitto!
Oggi : Le cellule staminali possono essere prelevate da diverse fonti
come il cordone ombelicale, il sacco amniotico, il sangue, il midollo
osseo, la placenta, i tessuti adiposi. Per poter essere definita come
staminale una cellula deve soddisfare due proprietà: l’auto
rinnovamento e la pluripotenza. Le cellule staminali che possono
essere recuperate, a livello dell’embrione e del feto, durante lo
sviluppo, rappresentano le cellule con una maggiore potenzialità di
differenziazione ed é possibile, dall’embrione preimpianto allo stadio
di blastocisti (ovuli fecondati in vitro), isolare le cellule del nodo
embrionale e coltivarle: in tal modo si possono ottenere migliaia di
cellule embrionali staminali la cui principale caratteristica è data
dalla grande capacità di differenziarsi negli altri tipi cellulari;
tale ricerca è il fulcro per lo sviluppo della medicina rigenerativa
di tessuti ed organi danneggiati….. 200.000.000 di donne sono
volatilizzate negli ultimi 20 anni, lo scorso anno solo negli Stati
Uniti si sono attuati 60.000.000 di aborti. E’ sempre maggiore il
numero di bambine di 5-6 anni che partoriscono un bambino, un caso
addirittura di due anni!, mai la figlia di un benestante. Prolifici
sono i poveri, da sempre. Del feto non si butta via nulla! Pensiamo
ancora che é stata una conquista la possibilità data democraticamente
alla donna di scegliere il momento della sua maternità? Non credo
proprio, credo diversamente poiché la scienza ha dimostrato l’ovvio,
ovvero che siamo portatrici sane di materia prima, ed ora valiamo
quali produttrici di feti, non più di figli, poiché un buon feto può
essere utilissimo e un terrificante comunicato ce ne informa: Fetus
Cells In Your Food, Drinks, Face Cream Etc. – What They Do With
Aborted Fetuses – http://youtu.be/ZRF7c_n1bOA
Le donne che decidono per l’ inseminazione artificiale, scientemente
dona ovuli, quelli in sur plus, non saranno gettati ma a qualche
grembo a noleggio sarà dato in prestito fecondato dall’inseminatore
che vuole un figlio “Suo” oppure riciclato quale feto ‘desiderato’. La
tragedia delle mammane si è esponenziata in un dramma globale di
violenza perverso di mammanadistato , in nome della Scienza senza
Coscienza. Io valgo di più di una bambina stuprata e dopo qualche mese
sventrata senza 5 anestesia? (fosse comuni ritrovate in India un paio
d’anni fa ad es.) Il suo feto barbaramente strappato, levigherà la mia
pelle flaccida? i suoi occhi mi permetteranno di vedere mondi esotici?
i suoi reni di depurarmi? il suo fegato di disintossicarmi? il suo
cuore mi farà fremere passioni inesplorate? i suoi capelli copriranno
questa tremenda, antiestetica calvizia incipiente?
Le donne OCCIDENTALI, (IN PREVALENZA) NON sanno essere solidali fra
loro, non lo sono mai state poiché sempre in sovra numero e in
guerriglia per la conquista di un presunto protettore e/o marito. La
cosiddetta ‘braga’, come si dice in gergo. Questa modalità ‘gratta e
vinci braga’, oggi più che mai ci é evidente: QUOTE ROSA Ieri mattina
attirata da un raggio di sole in un’ambientazione tipo Miracolo a
Milano, tra cantierone BO.BO e Due Torri, mi sono seduta sulla
panchina antistante Feltrinelli, ed ad occhi chiusi ascoltavo due
signore sulla settantina, a mio fianco: ben vestite con quel garbo non
ostentato di qualità, discorrevano sulla recente gita a Roma alla
presentazione dei ‘Droni’ e come, al gala che ne è seguito, un
dirigente sorridente, almeno quanto la signora, ha esclamato: ”Cara
signora, ha visto ? Non si usano più le armi, ora è sufficiente un
uomo col camice bianco!” Con lo stesso mono-tono, sono passate alle
esperienze di volontariato a cui entrambe partecipavano. Due ‘OPI’
divoranti! Il vecchio detto ‘tra i due litiganti il terzo gode’ mi
sembra calzante. Le indotte ribellioni degli anni 70/80 dei giovani
nei confronti del patriarcato e il cosidetto femminismo, hanno portato
la vittoria della Madre, ma quella cattiva e il fallimento dell’
emergenza dell’archetipo del puer Aeternus alla metà del secolo scorso
e l’inflazione di tale archetipo si è espresso e si esprime oggi ancor
più evidentemente nel trionfo dell’archetipo della Madre Terribile.
Come sappiamo, Jung non formulò mai una teoria sistematica dello
sviluppo psicologico.
Questo compito fu intrapreso inizialmente da Neumann, che si basò
sulla geniale intuizione del rapporto esistente tra immagini
archetipiche e fasi di sviluppo della coscienza dell’Io, sia nella
storia dell’umanità che nel singolo individuo. Neumann, colonna
portante nella psicologia analitica come Jung stesso scrisse nella
prefazione al saggio “Storia delle origini della coscienza”, in cui
l’autore “comincia proprio là dove anch’io, se mi fosse concessa una
seconda vita, comincerei a radunare i ‘disiecta membrà’ della mia
professione, a controllare e a coordinare in un tutto organico tutti
quegli inizi senza continuazione”.( prefazione di Jung in Neumann,
1954) 6 Gli ’stadi mitologici’, descritti da Neumann sono l’ uroborico
e il matriarcale. Questi stadi mitologici, queste fasi, sono stazioni
successive alle quali ritorniamo sempre di nuovo nel corso di un
viaggio a spirale che ci riporta varie volte sullo stesso percorso, ma
ogni volta ad un diverso livello di consapevolezza conscia». Nella
fase integrativa, è necessario un nuovo cambiamento per recuperare gli
elementi psichici esclusi dalla fase precedente, unilaterale ed
incompleta, e l’archetipo dominante in questa fase è quello indicato
come archetipo della trasformazione. Nei « Prolegomeni » Jung disse
che « il motivo del fanciullo rappresenta l’aspetto ” infanzia ”
precosciente dell’anima collettiva “. La sua emergenza è perciò
condizionata dal fatto che prima c’era stata una ‘ dissociazione’ tra
lo stato del presente e lo stato del passato: “ per esempio, le
condizioni presenti sono venute in contrasto con le condizioni
dell’infanzia. La regressione violenta ai legami matriarcali ha
portato ad essere ‘an-infantili’ e artificiosi e si sono perdute le
proprie radici”.
L’archetipo del puer oggi, ha perciò perso la funzione compensatrice e
tradizionale. E ancora in Realtà dell’Anima, Jung ha sottolineato che
nella nostra cultura c’è uno sviluppo unilaterale del conscio ed una
contemporanea progressiva perdita di contatto con l’inconscio. Egli ha
scritto: « lo smarrimento della coscienza del mondo moderno proviene
in primo luogo dalla perdita dell’istinto e ha il suo fondamento
nell’evoluzione dello spirito umano nell’era teste trascorsa. A mano a
mano che l’uomo prendeva possesso della natura, si ubriacava
d’ammirazione per la propria scienza e il proprio potere, e sempre più
profondo si faceva in lui il disprezzo per ciò che e puramente
naturale e casuale, compresa la psiche oggettiva, che, appunto, non e
la coscienza[...] forse abbiamo ragione di estendere l’analogia
individuale anche alla vita dell’umanità e cosi arriveremo al
risultato che probabilmente l’umanità incorre sempre in contraddizioni
con le proprie condizioni d’infanzia, vale a dire con il suo stato
originario, incosciente ed istintivo ed e minacciato dal pericolo
inerente a una simile contraddizione che e, del resto, condizione
della visione del puer” e “ la situazione di conflitto dalla quale il
fanciullo emerge come tertium irrazionale, e naturalmente una formula
adeguata a una determinata fase di evoluzione psicologica, vale a dire
a quella moderna”. (Jung e Kereny). Questo una settantina d’anni fa.
M. L. von Franz con grande lungimiranza ha descritto sulla caduta del
puer, che chiama la nevrosi del puer aeternus e della “ tendenza a
condurre una vita provvisoria mentre si fantastica di avere una
‘reale’ vita creativa, ma quest’ultima non e mai veramente ricercata”.
Ed aggiunge: “Giocano spesso anche un ruolo le illusioni messianiche,
cioè del genere di quelle in cui uno spera di redimere l’umanità come
un nuovo saggio, o almeno crede di essere presto capace di dire
l’ultima parola in filosofia, nell’arte o nella politica. La realtà
cosi come e, cioè la routine della vita quotidiana che richiede molta
pazienza, e sentita come 7 insopportabile, e sono evitati gli sforzi
prolungati per raggiungere uno scopo. …”. La von Franz nota poi che:
“il puer frequentemente non ha nessun sentimento di responsabilità
sociale, ma ama le estasi rivoluzionarie, di cui si inebria, seguendo
solo il proprio interesse, senza badare a dove essere possano
condurre”; sottolinea la possibilità di una involuzione negativa della
nevrosi del puer, e scrive: « in una crisi improvvisa (il puer),
abbandona tutti i suoi ideali precedenti e diventa un arido cinico
piccolo borghese o addirittura un criminale, aprendo di un colpo la
strada alla sua parte realistica prima repressa, cio che porta ad una
reazione a corto circuito”. (von Franz, 1964). Jung ha sottolineato
due forme di inflazione: – “la pretesa sproporzionata si trasforma
nella convinzione di essere qualcosa di speciale” – “l’inappagabilità
delle pretese dimostra al soggetto la propria inferiorità e cio
favorisce la parte del martire eroico (inflazione negativa)”. (Jung e
Kereny).
Ed è quello che oggi è in evidenza, nell’ignoranza se non criminalità,
di migliaia di persone in ambiti dirigenziali o educativi, che
rispecchiano perfettamente gli aspetti negativi ed infantili
dell’archetipo del puer, che identificandosi con il loro fantasmatico
e/o reale aggressore o con il suo cadavere, si lasciano morire o
uccidono, biliosi e rabbiosi. Il puer e morto oggi! Sradicato persino
dal suo stesso utero quale primo, iniziatico, necessario tunnel in cui
entrare e superare. Privato del trauma della nascita, eredita il
trauma del non essere. Il puer in scatola e prefabbricato, cresciuto
con scorie tecnologiche è schiacciato e calpestato in quanto gli viene
negato l’Inizio, il Principio, il Cielo e la Terra. Un aspetto
essenziale dell’archetipo ricorda Jung è il suo ‘carattere di
avvenire’:
“Esso e dunque un simbolo unificatore dei contrasti, un mediatore, un
redentore, vale a dire un integratore “. Cosa può avvenire senza
principio? Il Demiurgo impazzito insegue il puer pensando che Dio sia
stato ucciso come RA in Star-gate; con lui la madre ferita, Era-Opi,
privata o auto-privatasi della sua onnipotenza creatrice magica, si è
accomunata a Saturno e divora i suoi figli, compreso i Mitici Quattro
sopravvissuti. Nel declino della società Occidentale in particolare,
in cui è morto il Padre , Opi ha ucciso il Figli, trionfa la Madre
Terrificante… Quale può essere oggi l’Archetipo integrativo? Non è
il puer, non la Madre o il Padre o il Saggio, è La Luce: 8 l’Archetipo
Divali-Quantico. Tutto porta all’Assoluto: per Amore o per Forza. La
transizione è, e sarà inevitabilmente dolorosissima. L’empirismo è
svanito e il razionalismo/eccitato di sangue vuole cancellare le
tracce della sua tracotanza, invitando l’umanità a distruggere le
proprie radici; rimane in occidente un fenomeno estraneo alle masse,
fissate ancora a pregiudizi stregati, indemoniati e la paura di morire
è tanta che ci si ammazza preventivamente.
La sincronicità è un talento del pensiero che può essere coltivato
superando la paura del tempo e della morte, uno strumento di analisi e
di sintesi che ci portiamo comodi appresso e ci permette di vincere la
pesante immanenza; è uno strumento antigravitazionale! Di sincronicità
e addirittura di retro-causalità da anni disquisiscono i fisici e
questo mi fa pensare all’archetipo integratore futuro, inevitabilmente
fulminante e discriminante, poiché tale e intrinseco nell’archetipo
del trascendente e del luminoso. L’arte contemporanea, sia nelle arti
figurative come nella letteratura, esaspera la crescente ricerca di
ciò che è spontaneo, autentico, essenziale e lo esprime nel suo
aspetto putrescente o disintegrato. Il bolognese Minguzzi già negli
anni ‘70 lasciava ai posteri la sua “merda d’autore”; femministe
indefesse, scrivono di un immaginario orgasmo a colpi di spazzola e di
dove ti porta il cuore e si aspettano la cartolina! Come in quella
barzelletta del disperso innamorato del gorilla! Le madri terribili,
le progressiste!, diventano le schiaviste di madri povere, rubando
loro non ’solo’ il tempo, ma figli, feti, ovuli…. Ad Erich Neumann
va il merito di aver dimostrato in modo particolarmente convincente
come una certa cultura nella sua fase storica di equilibrio, si trova
«bilanciata» tra due grandi sistemi collettivi. Uno di essi è formato
dagli elementi archetipici che operano nell’inconscio collettivo del
singolo individuo, mentre l’altro sistema consiste nei valori del
canone culturale, operante sul piano del conscio collettivo.
In « Kunst und Zeit » egli parla di « canone culturale » come
quell’insieme dei valori collettivi che sostengono il sistema di una
cultura nel suo evolversi storico. In « Thè Origins and History of
Consciousness » Neumann scriveva: « II collettivo trasmette
all’individuo che si va maturando, come beni culturali del suo mondo
di valori, quei contenuti che hanno consolidato la crescita della
coscienza dell’umanità… il mondo dei padri costituisce il super-ego
o coscienza che, come un’« autorità » all’interno della personalità,
rappresenta i valori consci collettivi, sebbene questi varino con il
tipo di collettivo ed i suoi valori, ed anche 9 con lo stadio di
coscienza che il collettivo ha raggiunto» (Neumann). Ma il collettivo
è stato polverizzato in Occidente, ed è avvenuta una disintegrazione
del canone culturale, mentre i nuovi archetipi emergono dall’inconscio
collettivo per formare la base di un nuovo canone culturale: il
connettivo”. L’involuzione storica occidentale, ora non può che
attingere all’invisibile che la scienza studia e i risultati sono
evidenti in una visione del mondo, che perdura in altre Culture da
millenni. Non che noi non l’avessimo! Ma della Chiesa che abbiamo in
casa, ne conosciamo la millenaria censura e persecuzione. L’onda di
crisi che si è manifestata nell’aspetto anti-patriarcale o
antiautoritario, anti-tradizionale, si è poi accelerata nell’uccisione
di padri e figli poiché non c’è stata data la possibilità di
assimilare l’ Ombra di una cultura patriarcale che includeva numerosi
elementi istintivi, pre-genitali e narcisistici, lasciando emergere,
soffocando il puer, il mondo femminile in generale, come antitesi al
controllo razionale “ maschile” .
Ma che Zeit-geist, prevale ora? Purtroppo è emerso il femminile
divorante. Gli effetti sono devastanti. – Voto In Italia, con il
decreto legislativo del 10 marzo 1946 il consiglio dei ministri estese
il voto anche alle donne che avessero compiuto la maggiore età
(all’epoca 21 anni). Milioni in più di consensi a lorsignori. -
Assunzione di Maria La figura della Madonna, che aveva un ruolo
marginale nei Vangeli, è diventata via via più centrale, acquistando
una serie di attributi codificati nei quattro dogmi mariani: Deipara
al concilio di Efeso nel 431, Vergine al secondo concilio di
Costantinopoli nel 553, Immacolata Concezione da parte di Pio IX nel
1854, e Assunta in Cielo da parte di Pio XII nel 1950. Il dogma
cattolico è stato proclamato da papa Pio XII il 1º novembre 1950, anno
santo, attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus Deus
(incipit latino, traducibile: “Dio generosissimo”).
La proclamazione di questo dogma è l’unica occasione in cui un
pontefice ha fatto uso dell’infallibilità papale ex cathedra, definita
formalmente nel 1870. La Chiesa dunque riconosce che in questa
specifica occasione il papa ha proclamato un dogma esercitando
l’uffizio di Pastore e Dottore di tutti i cristiani, e quindi con il
carisma dell’infallibilità. Jung rimase impressionato dalla
proclamazione del dogma. Ritenendola 10 “l’evento piu rilevante della
storia del cristianesimo dai tempi della riforma”, definì tale
proclamazione “petra scandali per una mente priva di sensibilità
psicologica”, affermando che tuttavia “il metodo che il Papa adopera
per dimostrare la verità del dogma ha senso per la mente psicologica”.
Nel nuovo dogma Jung apprezzava in particolare l’estensione simbolica
della Trinità alla “quaternità” che si apriva finalmente alla
dimensione femminile e, quindi, alla totalità: Jung il dogma
dell’Assunta” , in Risposta a Giobbe, in ID., Opere complete, IX, pp.
337-457. Lo rilegge in chiave psicoanalitica, a livello della sua
ermeneutica di simbologia archetipica. La formulazione di questa
verità di fede viene considerata come espressione storica dell’anelito
primordiale della speranza, presente già nell’inconscio collettivo, in
risposta al grido del dolore umano; evidenzia il carattere
simbolico-psicologico della proclamazione dogmatica, in chiave di
sbocco significativo della marea montante di sofferenze, angosce e
tragedie. Riferendosi alle simbologie icastiche dell’Apocalisse, e
scrive: «Il flusso di sentimenti negativi sembra essere inesauribile e
gli avvenimenti paurosi continuano a succedersi l’un l’altro. Dal mare
escono mostri muniti di corna (cioe provvisti di potenza), nuova prole
dell’abisso. Di fronte a questo strapotere delle tenebre e della
distruzione e comprensibile che la coscienza umana angosciata cerchi
intorno a se una montagna su cui salvarsi, un punto di calma e di
sicurezza. Giovanni intreccia perciò qui in maniera acconcia una
visione dell’Agnello sul Monte Sion (cap. 14), dove i
centoquarantaquattromila eletti e salvati sono riuniti intorno
all’Agnello» Ibidem, p. 425). Jung annota che «forse indicativo il
fatto che qui non si parli più della “moltitudine immensa che nessuno
poteva contare d’ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano
in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, descritta in
Apocalisse 7,9.) Jung accentua la rilevanza che Pio XII dà alla
tradizione popolare: «Il metodo dell’argomentazione papale e pero del
tutto chiaro e lampante per una mente dotata di sensibilità
psicologica, in quanto si appoggia in primo luogo alle indispensabili
prefigurazioni e in secondo luogo su di una tradizione di
testimonianze più che millenaria.
Il materiale di prova che dimostra l’esistenza dei fenomeni psichici e
perciò più che sufficiente. La circostanza che si tratti
dell’affermazione di un fatto fisicamente impossibile non cambia
assolutamente nulla, in quanto tutte le affermazioni religiose sono
altrettante impossibilità fisiche. Se non lo fossero, dovrebbero venir
trattate nell’ambito delle scienze naturali. Esse si riferiscono pero
tutte alla realtà dell’anima e non a quella del mondo fisico” “Per la
nostra epoca e psicologicamente significativo che nell’anno 1950 la
fidanzata celeste sia stata unita al suo fidanzato. Per
l’interpretazione di questo 11 avvenimento non vengono presi in
considerazione, naturalmente, soltanto gli argomenti ai quali si
riferisce la Bolla papale, ma anche la prefigurazione nelle nozze
apocalittiche dell’Agnello e nell’anamnesi antico testamentaria della
Sophía. L’unione nuziale del talamo rappresenta lo hierósgamos e
questo a sua volta rappresenta il prologo all’incarnazione, cioè alla
nascita di quel salvatore, considerato, sin dall’antichità come il
filus solis et lunae, come il filius sapientiae e come la
corrispondenza di Cristo….
Lo hierósgamos qui rappresenta l’unione del Figlio con la Madre al
livello di intima collaborazione nella salvezza degli uomini. “la
posizione soddisfo ai bisogni dell’archetipo….Il nuovo dogma e
l’espressione di una rinnovata speranza di adempimento
dell’aspirazione, che si muove nel piu profondo dell’animo, alla pace
e all’equilibrio tra i contrari tesi e minacciosi”. Jung plaude al
coraggio dimostrato dalla Chiesa cattolica nell’area delle Chiese
cristiane, in quanto ha sostenuto e tenacemente voluto la
proclamazione di contro a tante obiezioni interne e rifiuti esterni.
Tanto PLAUSE…CHE VENNE SCOMUNICATO!!! Io noto delle coincidenze in
questi avvenimenti, che accelerano la distruzione: All”integrazione’
del quarto escluso della Chiesa Cattolica nel 1950, Jung si decide
alla pubblicazione della Sincronicità ed é concesso il voto alle
donne… Alla Madonna NON non é stato riconosciuto nessun viaggio
eroico e le viene concessa una depandance , ‘una quota rosa’, in
Cielo, dal rappresentante in Terra di “ Dio generosissimo”.
La ‘promozione’ della Vergine va a sopprimere l’individualità della
donna e ne occulta l’ Ombra. La Chiesa ha polverizzato l’amor cortese,
la Coscienza e l’Amore. Saranno mie proiezioni, ma l’esperienza mi ha
fatto incontrare molte ‘madonne che maledicono’ per paura, per
ignoranza, disperazione e indifferenza al mondo. La prima nemica è la
madre, che vede una rivale, una giovane in casa che può, e lei lo sa
bene, sedurre i maschi di casa e toglierle l’autorità occulta che di
fatto ha e difende male-dicendo. Quante madri parlano bene delle loro
figlie? Chi fa il mio lavoro lo sa. Sappiamo da tragici dati (90%) che
la violazione succede in casa, in famiglia da sempre, in primis padri
e madri. Oggi la garanzia di validità è l’ educazione del Web, quale
diseducazione di massa e l’ educazione collettiva mediatica che sempre
più poggia su un’informazione già precostituita e ‘richiesta’
attraverso indagini assolutamente attendibili che noi stessi diamo ai
mercati.
In LE SCIENZE , ed italiana del 12 marzo 2013 c’informa che “Mi
piace”, l’opzione di Facebook permette l’analisi automatizzata delle
preferenze e di tracciare un identikit delle singole persone anche
quando le preferenze non vanno a contenuti direttamente legati a
sessualità, politica, religione o stato 12 civile. Sfruttando una
strategia inferenziale, l’algoritmo usato nella ricerca è riuscito a
individuare con buona accuratezza persino tratti della personalità
come l’estroversione, la disponibilità ai cambiamenti e il quoziente
intellettivo. Sappiamo a cosa porta. Fortunatamente abbiamo anche
altri fronti e leggo in Focus che Annamaria Testa lancia la petizione
#dilloinitaliano per esortare l’Accademia della Crusca a farsi
portavoce di un «uso più accorto della lingua italiana da parte di chi
ha ruoli e responsabilità pubbliche». Perché, si chiede Testa, «dire
form quando si può dire modulo, jobs act quando si può dire legge sul
lavoro, market share quando si può dire quota di mercato? Perché dire
fashion invece di moda, e s h o w invece di spettacolo?» e prosegue:
«non per obbligo ma per consapevolezza. Tenendo ben in conto che il
‘vocabolario medio di quest’epoca sono di 150 parole fra le quali
culo, cazzo, cazzone, fanculo, testa di… Io aggiungo, perché usare
entenglement al posto di intrico o meglio labirinto? Parlando italiano
potremmo tutti cominciare a interrogarci sulle parole che usiamo e
recuperare le nostre radici; solo 50 anni fa in Italia si parlavano
7200 dialetti e ora si parla un residuo di dialetto romano commisto
con qualche ‘market share’. Io continuo a pensare in bolognese, non
pretendo che entenglement venga globalizzato in sgarbhoj, no, ma non
posso condividere l’educazione (o almeno la mia) attraverso una lingua
che non mi appartiene e appartiene oggi principalmente alla finanza
che influenza già nelle scuole elementari in cui bambini parlano di
crediti e debiti, ed esprimono i loro sentimenti con tante palline
gialle! Queste palline immagino siano già aggiornate con pistolini,
passere …e varie integrazioni… La von Franz, ci dice pure che per
il cambiamento, l’archetipo inflazionato deve essere superato:
L’emergenza dell’archetipo integrativo, in realtà, crea la possibilità
di superare la scissione inceppata tra conscio ed inconscio, la
possibilità di recuperare l’inconscio culturalmente alienato e di
creare un nuovo equilibrio che favorisce l’attivazione dell’archetipo
del Sé, il quale tende ad organizzare tutte le componenti della psiche
in una struttura trans-egoica. L’inflazione dell’archetipo del puer in
una regressione intrauterina, e la successiva vittoria, oggi,
dell’archetipo della Grande Madre terrificante, seguendo le intuizioni
di Neumann, mi fanno pensare alla fisica delle particelle come a una
nuova espressione dell’Arte oltre che della Scienza, preannuncia, e
già lo stiamo vivendo, l’archetipo della Luce. L’archetipo
trasformativo che potremmo chiamare Archetipo Quantico, decisamente
‘luminoso’ e numinoso. 13 Ma attenzione, ci stanno manipolando con
‘l’archetipo della ‘lampadina’! e una massa di lampadine, non é un
Divali e occorre di-vergere: Nelle proteste o festeggiamenti, non ha
importanza, pochi anni fa c’era l’accendino, ora l’illuminazione di
un’emozione giunge dal telefoni portatili, ormai più grandi di
padelle, accessoriate per non udenti e non vedenti , ma utilizzate
perlopiù da persone, fisicamente abili ma psicologicamente azzerate,
spente.
Sì, spente, è l’aggettivo giusto. In questa auspicabile rivoluzione
luminosa, che comprenderà inevitabilmente fulmini, irradiazioni e
sofferenze; inscindibile dall’integrazione dell’archetipo quantico
sarà l’archetipo religioso in cui si confonde. La deità rinnegata sarà
nuovamente re-legata, restituendo alla vita la sacralità che le
neuroscienze già evidenziano quale esigenza dell’uomo, in cui esiste
‘fisicamente’ una funzione trascendente. (Fabbro, 2014) Che fare?
Occorre di-vergere. L’umorismo è la capacità intelligente e sottile di
rilevare e rappresentare l’aspetto comico della realtà. La parola
deriva dal latino ‘humorert-em’ o ‘umorert-rem’ (umidità, liquido),
quindi il suo significato deriva dalle teorie della medicina galena e
ippocratica, che attribuiva a dei fluidi (umori appunto) l’influenza
sulla salute e l’indole degli uomini.
L’UMIDO è VITA. Friedrich Nietzsche scoprì Emerson a 18 anni di età, e
lo lesse e rilesse quasi per tutta la vita. Non è quindi un caso se i
temi emersoniani percorrono tutta l’opera di Nietzsche. Tra questi
spiccano la fiducia in se stessi, l’anticonformismo, l’affermazione
della vita intramondana, la filosofia affermativa, la “gaia scienza”,
l’amore del fato, il tema della potenza, l’idea di un uomo oltre
l’uomo, l’amore della solitudine, l’atteggiamento profetico e
l’atteggiamento poetico. La libertà degli uomini non è più, secondo
Emerson, sfuggire o ribellarsi alla necessità e al senso del mondo, ma
comprenderlo e accettarlo. Dall’idealismo romantico Emerson attinge
l’intuizione di una natura dinamica, pervasa dallo Spirito divino che
è Energia vivente e operante attraverso gli individui. Il regno
dell’uomo e quello della natura sono manifestazioni del Divino e
quindi non sono contrapposti. Il tutto è più della semplice somma
delle sue parti: è essenziale la “configurazione”, piuttosto che
l’elemento in sé. Lo stesso termine “intelligenza”, nel suo
significato più proprio, vuol dire “saper legare”, “saper connettere”
(derivando dal latino intelligere = inter, “tra” e legere, “legare”,
“raccogliere”). 14 In questo senso Jung può dire che « la norma
diventa sempre più superflua in un orientamento esclusivamente
collettivo della vita, e con ciò la vera moralità va in rovina. Quanto
piu l’uomo e sottoposto a norme collettive, tanto maggiore e la sua
immoralità individuale » (Jung Opere, vol. 8). p. 464. Si tratta di
una immoralità che non ha nulla a che fare con l’ordine delle
pulsioni, ma con il coraggio di mantenere la propria apertura al senso
oltre e al di là dei sensi consentiti dall’ordine sociale codificato.
In questo senso l’individuazione rappresenta un ampliamento della
sfera della coscienza, uno sporgere oltre e al di là, quindi una
funzione trascendente” 464-465. Tipi Psicologici, (9) C. G. Jung, «
Tipi psi- op. cit., Il vero rimosso della nostra civiltà non è dunque
l’istinto, ma la trascendenza, intesa come ulteriorità di senso
rispetto al senso codificato, quindi il simbolo che, per la sua
naturale ambivalenza, si sottrae alla dittatura del segno. Questa è la
« vera differenza » tra Freud e Jung: differenza di diagnosi
nell’identificazione del rimosso, e differenza di terapia che, invece
di promuovere la sublimazione delle pulsioni (leggi indottrinamento),
Jung mette in gioco i simboli come ulteriorità di senso rispetto al
senso codificato. (leggi processo di individuazione,funzione
trascendente, COSCIENZA e RESPONSABILITA’).
Gigliola Panzacchi
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Commenti ricevuti:
Scrive Marco Bracci: “Vorrei associarmi a quanto scritto da Gigliola sul Gender.
Mi sono sempre chiesto: “Perché oggi ci sono così tanti omosessuali?” “Forse perché se ne parla di più e loro non hanno più paura di farsi vedere come fino a pochi anni fa!” mi dicevo.
E mi chiedevo anche: “Perché da qualche anno c’è tutta questa smania di ufficializzare le coppie omosessuali?”
Dopo aver letto ieri il testo della conferenza del dott. Klinghardt, ritengo di avere trovato la spiegazione alle domande di cui sopra.
Essendo un dato di fatto che si può far cambiare tendenze sessuali ai loro figli somministrando alle madri opportuni fitofarmaci (PBDE) e considerando che una delle maggiori preoccupazioni dei leader politici e religiosi di tutto il mondo è l’incremento di popolazione, come contrastarla? Facendo sì, appunto, che nascano sempre più persone omosessuali nel breve termine e sempre meno persone in generale nel medio termine.
Se, dopo alcune generazioni, i difetti fisici e psicologici si amplificano e la Natura fa sì che quel ceppo di esseri viventi perda la possibilità di procreare, mettere insieme le cose a pro della riduzione del numero di esseri umani sul pianeta porta allo scopo. Tutto fa brodo, come si dice dalle mie parti.
Se si sposano due persone dello stesso sesso, esse non possono procreare. Se si incentivano e si favoriscono i matrimoni omosessuali, si aumentano le coppie non-prolifiche, quindi si diminuisce la sovrappopolazione.
Inoltre, tenendo presente il concetto di “lotta fra il bene e il male-fra Dio Creatore e Suoi avversari/tenebre”, il motivo è chiaro: gli avversari, che puntano alla distruzione della Creazione, anche tramite l’uso e abuso delle coppie mono-genere favoriscono questa loro azione, cioè impediscono l’incarnazione delle anime che vorrebbero incarnarsi sulla Terra per purificarsi, in quanto ci saranno sempre meno nascite.”
…………….
Commento di Giorgio Vitali: “Cara Gigliola…..te ghé Rasòn, e su tutta
la linea. Un’ottima analisi. Questo è
il progetto che vede tutti gli ORGANISMI (orgasmi) di POTERE alleati
contro l’UOMO. Molte di queste cose che tu prendi e giustamente
dall’Andreoli fu a suo tempo previsto dagli uomini ci cultura raccolti
nel gruppo di RESPONSABILITA’ DEL SAPERE, fra cui il prof. Pende, del
quale ho tante opere. Infatti, nell’ambito di quelle scuole mediche di
inizio-fino a metà novecento ci fu un grande diffusione di opere di
medici, fra cui ALEXIS CARRELL,( L’UOMO questo sconosciuto, Bompiani,
oltre 50 edizioni solo in Italia) messo al bando nel dopoguerra, che
illustravano la VISIONE UNITARIA dell’essere umano. Nel caso del
Pende, fu promotore della MEDICINA ITALICA neoippocratica di cui NON a
caso si è perso il ricordo ( nell’interesse dalla frammentazione
terapeutica a base di farmaci e soprattutto PSICOFARMACI). Il Pende fu
uno dei promotori della Medicina Costituzionalista, fra altri grandi
clinici da me più volte citati, come De Giovanni, G.Viola, Berti
(vicino all’indirizzo di J. Rostand di cui leggeremo prossimamente
qualcosa). Di Viola ricordiamo la legge universale del mondo
biologico, ovvero l’antagonismo morfologico-ponderale. Si tratta di
una visione TOTALE dell’uomo nella sua multiforme complessità, vicina
ovviamente alla concezione unitaria e pitagorica dell’Universo quale
NOI professiamo e che fu anche di Giordano Bruno.
Di contro alla frammentazione voluta da Lorsignori…o
tutta psiche, quindi psicofarmaci, o tutto corpo, deinde…TRAPIANTI.
Circa il ruolo della memoria, il richiamo riguarda anche il Bruno, il
quale infastidiva la casta sacerdotale con quel suo voler insegnare le
mnemotecniche. Infatti la coltivazione della memoria ( NON quella
furbescamente falsata dei nostri tempi) OSTA alla ripetizione
ossessiva monotematica e monoculturale di giaculatorie e litanie. Fra
cui quelle alla Madonna delle quali NON mi sembra di ricordare lodi
inerenti la FEMMINILITà nella sua valenza essenziale. ( I mantra sono
altra cosa). Cara Gigliola, WE ARE…..ACSè e gnaquèl. Gorgius. [altri
libri con scritti di Pende: Il dolore e la gioia, ed Studium Christi,
1956, con Aldo Carpi, Giuseppe Ungaretti, Raimondo Spiazzi, Roberto
Giordani, Pietro Di Mattei. nonché: DOVE VAI UOMO...] UN ALTRO TESTO
DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE è… Luigi Rovetta, Verso il naturismo
scientifico, Airoldi ed. 1940.
Ultima considerazione: ambivalenza di internet. (agisce contro la
memoria ed i meccanismi mnemonico-spirituali ma PERMETTE
l’informazione allargata mai pensabile fino ad oggi, per cui NON
PRAEVALEBUNT.”