Un altro Gesù, nei vangeli apocrifi
Diversamente da quanto riportato nei Vangeli canonici in merito alla
poca considerazione di Gesù per gli animali e l’astinenza dalla
carne, in alcuni episodi dei Vangeli apocrifi troviamo un Gesù
tutt’altro che indifferente verso la condizione degli animali .
In un primo tempo i Vangeli apocrifi non erano affatto considerati
tali, e alcuni Padri della Chiesa si fecero garanti di quei testi poi
condannati. La maggior parte degli antichi teologi di derivazione
apostolica li ritennero assolutamente veri e alcuni talvolta preferiti
a quelli neotestamentari. E talune parti vennero anche interpolate nei
testi canonici, come il Protovangelo di Giacomo a cui fa riferimento
la Chiesa per ciò che concerne alcuni episodi della madre di Gesù. Il
Padre della Chiesa Clemente Alessandrino, tra il 190 e il 210,
annovera tra le sacre scritture il Vangelo degli Ebrei e il Vangelo
degli Egizi e numerose lettere apostoliche poi considerate eretiche.
Nel Vangelo degli Ebrei Gesù dice: “Sono venuto ad abolire i sacrifici
e se non cesserete di fare sacrifici non si allontanerà da voi l’ira
di Dio”.
Nel Vangelo degli Ebioniti (comunità vegetariana con un profondo
rispetto per gli animali) quando un discepolo gli chiede: “Dove vuoi
che prepariamo per te, per consumare la Pasqua? Gesù risponde: “Ho
forse manifestato il desiderio di mangiare carne con voi questa
Pasqua”?
Nell’aramaico “Vangelo della vita perfetta” si legge: “Maledetti siano
i cacciatori perché saranno a loro volta cacciati”.
Nelle pergamene del Mar Morto, scoperte nel 1947 in una località dove
vissero gli Esseni, l’Angelo dice a Maria: “Tu non mangerai carne né
berrai bevande forti perché il bambino sarà consacrato a Dio dal
ventre di sua madre.” Negli stessi testi Gesù dice: “Siate rispettosi
e compassionevoli non solo verso i vostri simili ma verso tutte le
creature poste sotto la vostra tutela”. E troviamo ancora Gesù che
rimprovera aspramente i pescatori: “Forse che i pesci vengono a voi a
chiedere la terra e i suoi frutti?” Lasciate le reti e seguitemi”.
Il Vangelo dei Dodici Santi, riscoperto nel 1888 e tradotto
dall’Aramaico dal Reverendo Gideon Jasper Ouseley: ” Queste sono le
creature vostre compagne della grande casa di Dio, sono vostri
fratelli e sorelle e condividono lo stesso respiro di vita
nell’Eterno. E chiunque si prenda cura di una delle ultime di queste
donandole da mangiare e da bere secondo le sue necessità è come se lo
facesse a me.” Prima di tutte le cose c’è l’amore, amatevi gli uni
con gli altri e amate tutte le creature di Dio, e da questo tutti gli
uomini sapranno che siete miei discepoli”.
Dal Vangelo Esseno della Pace di Gesù Cristo secondo l’apostolo
Giovanni delle Chiese Cristiane d’Oriente, originale in aramaico del
3° sec. d.C. Bibl. Vat. 156-P, pubblicato nel 1928 da Edmond Bordeaux
Szekely, tradotto da un antico manoscritto da lui scoperto
nell’archivio segreto del Vaticano:
“Io in verità ve lo dico: colui che uccide uccide se stesso e colui
che mangia la carne degli animali abbattuti mangia un corpo di morte.
Io vi chiederò conto del loro sangue spumeggiante, il loro sangue nel
quale dimora l’anima. Io vi chiederò conto di ogni animale ucciso.
Chi uccide un animale uccide suo fratello e la carne degli animali
uccisi nel suo corpo diventerà la sua stessa tomba. Chi si nutre della
carne degli animali uccisi mangia un corpo di morte. Non uccidete e
non mangiate la carne delle vostre prede innocenti se non volete
diventare schiavi di Satana: questo è il sentiero che conduce alla
morte attraverso la sofferenza. Poiché la vita viene solo dalla vita e
dalla morte viene solo la morte. Non uccidete dunque né uomini né
animali perché i vostri corpi diventano ciò che mangiate e il vostro
spirito ciò che pensate. Io vi chiederò conto di ogni animale ucciso
come di ogni uomo”.
- Il Libro Esseno di Mosè: “Non ucciderai nessuna cosa
vivente: la vita viene solo da Dio che la dà e la riprende”.
- La Pace Settupla, Gesù dice: “Se qualcuno che soffre dolori
e gravi affezioni vi chiede aiuto, esortatelo a rinnovare se stesso
col digiuno e la preghiera. Ditegli di invocare l’Angelo del Sole,
l’Angelo dell’Acqua e l’Angelo dell’Aria affinché essi possano entrare
nel suo corpo e scacciare il potere di Satana. Persuatelo a mangiare
sempre alla mensa apparecchiata con i doni di nostra Madre Terra: i
frutti degli alberi, le erbe dei campi. Egli non dovrà evocare il
potere di Satana nutrendosi della carne degli animali perché chi
uccide uccide suo fratello e chi mangia la carne di bestie uccise
mangia il corpo della morte. Ditegli di preparare il suo cibo con il
fuoco della vita non con il fuoco della morte”.
Come conciliare la legittimità del consumo di carne della Chiesa con
le molte dichiarazioni di molti Padri, Santi della prima Chiesa
cristiana e le stesse regole della maggior parte dei Fondatori di
Ordini monastici sviluppatisi dopo la morte di Gesù?
I PADRI DELLA CHIESA
Eusebio di Cesarea diceva che tutti gli apostoli di Cristo si
astenevano dalla carne. Secondo Eusebio, Egesippo scrive nella Storia
della Chiesa che Giovanni non mangiò mai la carne.
Tertulliano scrive che durante i primi secoli i cristiani primitivi
non toccarono mai carne: “Non è permesso a noi cristiani assaggiare
pietanze nelle quali potrebbe essere stato mescolato il sangue di un
animale .
S. Pietro nelle Omelie Clementine, XII,6 rec. VII,6. afferma:
“Mangiare carne è innaturale quanto la pagana adorazione dei demoni.
Io vivo di pane e olive, ai quali aggiungo solo di rado qualche
verdura”.
S. Girolamo affermano: “Dopo che Cristo è venuto non ci è più
consentito mangiare la carne”.
S. Ambrogio afferma: “La carne fa cadere anche le aquile che volano”.
S. Giovanni Crisostomo scrive: “Mangiare la carne è innaturale e impuro”.
Gregorio di Nazianzo: “L’ingordigia di pietanze a base di carne è
un’ingiustizia abominevole”.
Basilio il Grande: “Il corpo appesantito con cibi a base di carne
viene afflitto dalle malattie. Si può difficilmente amare la virtù
quando si gioisce di piatti e banchetti a base di carne. La carne è un
alimento contro natura che appartiene ad un mondo passato” .
S. Clemente Romano dice che S. Pietro si nutriva di pane, olive ed erbe.
Porfirio: “Gesù ci ha portato il cibo divino, il cibo carneo è
nutrimento dei demoni”.
S. Clemente Alessandrino: “La carne ottenebra l’anima. Dobbiamo
cibarci come Adamo prima della caduta, non come Noè dopo il peccato. I
nostri corpi sono simili a tombe di animali uccisi. Credo che i
sacrifici cruenti siano stati inventati solo dalle persone che
cercavano un pretesto per mangiare carne”. Diceva pure che Matteo si
nutriva di semi, frutta ed erbaggi. (Pedagogo II,1-16).
I DANNI DI SAN PAOLO
S. Paolo: “Tutto è mondo, d’accordo: ma è male per un uomo mangiare
dando scandalo. Perciò è bene non mangiare carne, né bere vino, né
altra cosa per la quale tuo fratello possa scandalizzarsi (Lettera ai
Romani: 14-20).
“Tutto è lecito ma non tutto è utile. Tutto ciò che è in vendita sul
mercato mangiatelo pure, senza indagare per motivo di coscienza. Se
qualcuno vi invita, mangiate tutto quello che vi viene posto davanti,
senza fare questioni per motivo di coscienza” (Lettera ai Corinzi:
10-27).
“Forse che Dio si prende cura dei buoi”? (Lettera ai Corinzi. 9-9).
Nel concetto giudaico, la sofferenza e il sangue versato
dell’innocente purifica le colpe del peccatore: “Quasi tutte le cose
vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non
esiste perdono” (Lettera agli Ebrei: 9-22).
Franco Libero Manco