C’era una volta l’Italia… con l’islamizzazione forzata or non c’è più! Con tante grazie ai nostri governi democratici ed al papato bergogliano!

Tempo addietro il Dipartimento degli Affari sociali ed economici dell’ONU ha reso noti i suoi studi sul flusso migratorio in Europa e in particolare in Italia, analizzando e prospettando vari scenari futuri. Da questo studio (Replacement Migration: is it a solution to declining and ageing populations?) si apprende che dal 1995 l’aumento demografico del nostro Paese si è fermato, con una grande differenza: nel 1995 gli stranieri erano un po’ più di un milione, oggi sono ben oltre i 6 milioni (dati impossibili da aggiornare a causa dei continui sbarchi), per cui gli italiani doc in vent’anni sono scesi a 50 milioni e, secondo lo studio ONU, tra un altro paio di decenni saranno solo 40 milioni.

Molto preoccupante oggi è la notizia che anche nel Sud Italia sono crollate le nascite. Un’area questa del nostro Paese che fino a qualche anno fa compensava il deficit delle nascite al Nord e al Centro con la propria capacità procreativa. Ora con il fermo delle nascite anche al Sud non ci resta che aspettare l’ineluttabile declino del popolo italiano. Diversa è invece la capacità di procreazione degli immigranti. Ogni famiglia di migranti musulmani che giunge in Italia mediamente produce dai 3 ai 5 figli, contro il nostro figlio unico, al massimo due. Altro particolare da considerare nell’immigrazione forzata degli ultimi due anni è l’afflusso di maschi giovani e forti che arrivano a centinaia di migliaia sulle nostre coste, con chi si accoppieranno questi “celibi” ? Saranno loro -come dice il papa- che porteranno nuova linfa fertile all’Italia?

Lo studio ONU allora consiglia di prevedere un deciso rimpiazzo con i nuovi “lavoratori” provenienti dall’Africa. Ma in questo modo l’Italia sta diventando un “melting pot ”. Tra meno di un secolo l’Italia sarà una realtà diversa dall’attuale dove i discendenti del Belpaese potranno rappresentare solo un’esigua minoranza alla mercé di culture e usanze diverse dalle nostre. In Italia tra pochi lustri prevarrà la cultura mussulmana e molti italiani che non accetteranno questa condizione saranno costretti a lasciare il Paese (per recarsi dove?).

Ma la perdita della propria identità storica e culturale non riguarderà solo l’Italia, secondo lo studio ONU interesserà inesorabilmente tutta l’Europa con il rischio di islamizzazione di gran parte dei Paesi del vecchio continente. Questo era stato già previsto dai vertici politici e religiosi arabi. Nel 1975 durante un summit di capi religiosi a Rabat tutto questo era stato pronosticato. Famosa la frase di un intellettuale arabo di allora: “Gli occidentali hanno la bomba atomica, ma noi abbiamo la bomba demografica…” Ancora oggi vale l’antico monito verso noi occidentali (cani infedeli o figli di Satana) che spesso si sente evocare in molte moschee del mondo: “ … i fratelli infedeli saranno prima invasi, occupati e poi convertiti all’Islam…”

Tutto questo è quello che sta accadendo sotto i nostri occhi. La nascita di questo fantomatico Califfato Islamico è un’accelerazione di questo antico progetto di islamizzare tutto il pianeta.

Gradualmente gli italiani che invecchiano e muoiono saranno rimpiazzati con forze umane provenienti dall’Africa, accettando così che nell’arco di poche generazioni l’identità italiana, come ancora a stento la sentiamo noi oggi, scomparirà.

Dovremmo adattarci quindi ad un rinnovamento profondo dove in futuro essere italiano vorrà significare solo vivere in un certo territorio geografico, ma senza avere più radici storiche e culturali con la terra che si abita?

Noi invece pensiamo che una politica economica a beneficio delle famiglie che oggi debbono lavorare in due per giungere a stento alla fine del mese e, quindi, impossibilitate a mettere al mondo figli, possa essere una chiave per rallentare il declino demografico. Poi necessita una regolamentazione rigida sugli ingressi dei migranti sul nostro Paese.

Per troncare il flusso infinito di migranti sulle nostre coste è necessario realizzare lungo le coste africane presidi umanitari e sanitari capaci di dare assistenza in luogo, evitando così altri morti nel mare e stroncando una volta per tutte l’enorme business dei boss mafiosi che gestiscono i viaggi verso le nostre coste.

Ma per fare tutto questo serve un Governo deciso, innovatore, fuori dai diktat dei poteri finanziari apolidi e, soprattutto, un Governo proteso a fare veramente gli interessi degli italiani. Solo così, forse, salveremo il popolo italiano dall’estinzione e ridaremo all’Italia quel ruolo internazionale che era di faro della civiltà, dell’arte e della cultura a livello mondiale.

Filippo Mariani

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