PD, Si avvicina un’altra scissione? Ma renzie se ne frega e si prepara all’accordo post elettorale con il berlusca
Dopo la mossa del presidente del Senato, Grasso, che abbandona la barca che affonda, in seguito ai malumori per la nuova legge elettorale porcata targata renzie/berlusconi, sempre più aumenta la maretta in casa PD. Fischia il vento e soffia la bufera dalle parti di Franceschini e Orlando. Per non parlare della vecchia roccia viterbese, Sposetti, tesoriere del vecchio PCI/PDS (che mai ha mollato il malloppo al renzie). Pure Romano Prodi si è scansato dal belloccio di Rignano che con il treno de-luxe in viaggio per l’Italia riceve più fischi di quanti ne emetta la sua locomotiva. Una campagna elettorale a suon di rampogna.
Renzie non è stato capace di uscire dal ruolo di “rottamatore” ed il mettersi contro il governo Gentiloni lo qualifica come opportunista e fanatico, pronto a scalzare l’amico per occupargli la poltrona, d’altronde fece la stessa cosa con Letta.
Per questo anche Veltroni, che alcuni giorni fa dava buoni consigli e pacche sulle spalle al picciotto fiorentino, vista la malaparata si è previdentemente defilato per non risultare coinvolto nella sceneggiata.
Tutti sono in attesa della debacle annunciata delle prossime regionali siciliane, ma ormai la frittata è fatta! Renzie, astutamente, come è proprio di un ex dc andreottiano, si è aggiudicato tutti i posti di comando all’interno del PD e con il Rosatellum avrà lui le carte in mano per candidare solo i suoi compari. I mugugnatori saranno esclusi, al massimo potranno fare un’altra scissione…
Le cose a vederle con occhi distaccati sono ben chiare, renzie si prepara a riformattare il PD in chiave centrista in modo da poterlo tranquillamente traghettare nei lidi di Arcore.
Il Rosatellum non consentirà altro governo se non l’alleanza renzie/berlusca. Per questo molti “democratici” all’interno del PD hanno subodorato il progetto e sono pronti a lasciare il Partito che fu di sinistra all’ALA di Verdini ed ai “responsabili” di Alfano. Per il momento si tratta ancora di indiscrezioni, ma ben presto il rumor potrebbe diventare un fatto concreto destinato a stravolgere profondamente il quadro politico. Questa volta la minoranza dem sembra volere fare sul serio…
“Non è mai troppo tardi”…, recitava un vecchio programma televisivo per promuovere l’istruzione nelle classi povere ed illetterate, ma stavolta potrebbe esserlo!
Paolo D’Arpini
“Non è mai troppo tardi”