I media siriani: ignorati o derisi all’estero ma creduti all’interno (ed è quel che più conta)

Lunario Paolo D'Arpini 20 ottobre 2017

Avete mai sentito un media occidentale riprendere (senza commenti sarcastici) l’articolo di un media siriano? Difficile, se non al massimo per qualche nota relativa ai fronti di guerra.

Quindi potrebbe sembrare patetico il breve articolo pubblicato sull’agenzia siriana Sana con il titolo “Il ministro dell’informazione: ‘I media siriani hanno trionfato sulle ingannevoli campagne mediatiche” (http://sana.sy/en/?p=116115). Ma la spiegazione è nel testo. Il ministro dell’informazione dice che i media siriano hanno avuto la meglio sulle ingannevoli campagne di distorsione dei fatti fin dall’inizio della crisi in Siria, e sono stati capaci di guadagnarsi la fiducia dei cittadini siriani.

Questo è il punto: nelle cosiddette primavere arabe molta dell’opinione pubblica locale è stata plasmata dai media come Al Jazeera – soprattutto – e altri internazionali, seguitissimi nei vari paesi. Un cittadino siriano ha detto una volta: “Quando nel febbraio 2011 guardavo Al Jazeera e le sue notizie sulla Libia, ci credevo…e così molti siriani”.

Dunque, che i media siriani siano stati capaci di tenere testa alla disinformazione sul loro paese veicolata dai media internazionali, è da considerarsi un loro successo: nelle operazioni di destabilizzazione, è fondamentale ottenere il consenso di una buona parte dell’opinione pubblica del paese preso di mira. L’opinione pubblica dei paesi guerrafondai, in fondo, è meno importante: non è sulla politica estera né sulla guerra o sulla pace che un cittadino occidentale medio sfiducia il relativo governo.

Purtroppo.

Marinella Correggia

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