“Unisex. Cancellare l’identità sessuale: la nuova arma della manipolazione globale” – Recensione

“La menzogna diventa Verità e passa alla Storia”
(George Orwell)

L’ideologia Gender non esiste! Non è mai esistita. Non esisterà mai.
Avete capito o no?! Questo è il vangelo canonico del III millennio. Guai a leggere i vangeli apocrifi… Eresia da mettere al rogo.
Chi crede, infatti, nella buffonata gender è un eretico, un farlocco, un bigotto, un sessuofobo, un omofobo sicuramente cattolico o catto-talebano. Un ignorante e un idiota insomma.
Questo è il verbo sacro portato avanti dai nuovi preti: psicologi, politici, insegnanti, ministri, e naturalmente molte associazioni di omosessuali, ecc.
Purtroppo per tutti noi cascano in tale tranello moltissime persone. Ecco per esempio cosa ha scritto una mamma ad una mia amica psicologa che ha partecipato a una delle numerosissime riunioni organizzate nelle scuole per fare “chiarezza” (la loro chiarezza):

“Sono stata all’incontro per la spiegazione di quella legge definita ‘educazione al genere’, che da questa estate ha reso insonni le nostre notti, in quanto veniva data un’informazione peraltro errata, riguardo a quello che sarebbe accaduto dalla scuola materna in poi. Per chi non ha partecipato, vi dichiaro che non ha nulla a che vedere con quel messaggio allarmante, l’educazione al genere che esiste come tale dal 1994 si propone di educare i nostri figli al rispetto verso tutte le persone, alla non violenza sulle donne, e al non essere protagonisti o vittime di bullismo. L’educazione sessuale non ha nulla a che vedere con questa legge, è stato travisato ed usato in modo inadeguato il termine”

Avete capito quale messaggio sta passando?
E’ tutta una buffonata, non è vero niente.

Questo è ciò che inculcano nelle menti certamente poco attente e poco sveglie di genitori in stato letargico alle varie riunioni: l’ideologia gender è una puttanata. Il messaggio è stato completamente travisato. Dormite sonni tranquilli: va tutto bene.
Vogliono semplicemente insegnare le buone maniere, educare i nostri figli al rispetto per tutti gli esseri umani, tutte le persone, insomma all’amore universale. Cosa volete di più? Cosa c’è di più bello?

Stranamente però a queste riunioni gli “esperti” interpellati (quasi tutti coinvolti direttamente: gay o lesbiche) non tollerano domande dal pubblico: come mai? Tutti bravissimi a riempirsi la bocca di termini quali “non violenza”, “rispetto”, “no alle discriminazioni”, ma poi sono i primi a scattare e ad irritarsi se qualcuno osa fare delle domande intelligenti.

La realtà – che ci piaccia o non ci piaccia, che ci crediate oppure no – è molto semplice: il Regime continua a lavorare alacremente, grazie ai suoi megafoni, ai suoi burattini e alla manovalanza varia (governi, politici, mass-media, giornalisti, associazioni del settore, corpo docente, maestri, insegnanti…), per farci credere che non esiste l’ideologia di genere, che non esiste un progetto volto alla cancellazione dell’identità dell’Uomo e alla creazione del cosiddetto Uomo Nuovo.
Negare le evidenze è un progetto demoniaco…

Dietro il muro ufficiale della battaglia per la tutela dei diritti di alcune minoranze (gay, lesbiche, transessuali, bisessuali) contro la violenza e l’omofobia, tutte cose assolutamente condivisibili, si nasconde il vero motivo: sradicare l’identità sessuale della maggior parte delle persone. Convincere le nuove generazioni (i bambini) che ognuno può scegliere la propria identità sessuale, può scegliere in qualunque momento se diventare omosessuale o bisessuale o transessuale. Schermandosi dietro le rivendicazioni gay, i Poteri Forti attaccano ciò che l’uomo ha di più profondo: la propria natura e la propria identità!

L’ideologia gender afferma, infatti, che le differenze sessuali tra maschio e femmina sono solo “morfologiche” e dunque senza alcuna importanza. Le differenze sarebbero invece esclusivamente culturali! In pratica gli uomini sarebbero uomini solo perché educati da uomini, e le donne sarebbero donne solo perché educate da donne. Avete capito qual è il punto? Siamo di fronte ad una rivoluzione senza precedenti!

Come mai le oligarchie applaudono?
E’ del tutto normale che alle oligarchie che ci governano e controllano sta a cuore la causa LGBT? Possiamo veramente credere che la forza con cui stanno portando avanti e spingendo l’ideologia gender sia solo frutto di pressioni esercitate da piccoli movimenti minoritari e gruppi di gay e omosessuali?

Ovviamente, se abbiamo ancora dei neuroni dentro la scatola cranica, la risposta è no. Senza appoggi economici, senza un’agenda politica precisa al millimetro, tutto quello che stiamo vedendo sarebbe assolutamente non solo impossibile ma nemmeno pensabile.

Come mai personaggi come George Soros (il losco individuo che avrebbe finanziato le “primavere arabe” e le “rivoluzioni colorate” nell’est europeo) attraverso la sua Open Society Institute(150.000 dollari annui), la MacArthur Foundation (600.000 dollari annui), la Fondazione Ford(1.200.000 dollari annui), il Goldman Fund di San Francisco (2 milioni di dollari all’anno), laRockefeller Foundation (60.000 dollari annui) foraggiano le associazioni omosessualiste?
Per non parlare di Jeff Bezos di Amazon e l’immancabile Bill Gates della Microsoft, i quali hanno appena donato milioni di dollari ai comitati pro matrimoni gay negli States…
Ma anche l’intera politica mondiale dal liberal Obama, ai politici europei come Hollande, Cameron, per giungere perfino ai falchi neoconservatori (Dick Cheney, George Bush, Colin Powell, ecc.)

E’ legittimo chiedersi come mai personaggi infimi, filantropi guerrafondai, miliardari e lobbies della finanza, dell’economia e dell’industria finanzino a piene mani questi movimenti? Cui Prodest? Cui Bono?
Un sostegno a fondo perduto non può non suscitare la domanda su quali siano veramente le motivazioni di tutta questa mobilitazione…

Uomo senza identità
Il motivo è sempre quello di creare l’Uomo Nuovo. Un uomo senza identità, cultura, religione, famiglia. Un uomo senza sicurezze, senza valori, insicuro della propria esistenza e nei confronti della vita stessa.
Un uomo che si vuole appositamente sia confuso, ambiguo letteralmente a-morfo, senza forma propria…
Quindi un uomo facilmente controllabile e manipolabile.

Origine storica dell’ideologia gender
Le origini del gender sono contestuali a quell’era di grandi stravolgimenti ideologici senza precedenti che è stata l’epoca delle grandi “rivoluzioni culturali” degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta.
Oramai è ampiamente assodato che proprio in quel periodo vi sono stati dei massicci interventi della CIA e dei Servizi segreti britannici per diffondere le sostanze allucinogene (LSD per ricordare il più famoso) tra la popolazione in quella che ha preso il nome di “cultura della droga”. La diffusione mirata e strategica delle droghe e degli allucinogeni è stata un vero e proprio test sulla popolazione che è servito per stroncare sul nascere i movimenti studenteschi…

Il padre ufficiale del movimento Gender
Il termine “identità di genere” venne usato per la prima volta dallo psicanalista Robert Stollerdurante il Congresso Internazionale di Psicoanalisi nel 1963.
Ma il padrino indiscusso dell’ideologia Gender è il professore di pediatria e psicologia medica della John Hopkins University: John Money. Secondo lui “l’identità sessuale è sostanzialmente un prodotto della società”. Sarebbe in pratica un’acquisizione culturale!

Nonostante Money sia considerato una icona dalla scienza, aveva seri problemi mentali. Spingeva i suoi pazienti a sperimentare ogni tipo di desiderio sessuale, ivi compresa la ‘pioggia d’orata’(urinarsi addosso durante un rapporto), la coprofilia, le amputazioni, l’autostrangolamento. Per Money non erano perversioni, ma “parafilie”.
Per il grande illuminato della Hopkins “la pedofilia e la efebofilia non sono una scelta volontaria più di quanto lo sia il fatto di essere mancini o daltonici. Non si possono curare, ma “bisogna semplicemente accettare il fatto che esistono”!

Femministe e gay lodano Money
I primi gruppi a fare proprie le idee allucinanti di Money furono le avanguardie più radicali del femminismo americano, le quali vedevano nelle sue teorie la dimostrazione che i ruoli tradizionali dell’uomo e della donna erano una “costruzione arbitraria”. Ma a trarne pienamente giovamento furono soprattutto i movimenti omosessualisti che stavano nascendo proprio in quel periodo.

Le teorie di Money sembravano dimostrare che la sessualità era una cosa “fluida” e da questo punto di vista l’omosessuale sembrava realmente incarnare “l’uomo nuovo” del futuro, l’uomo libero dai limiti imposti dalla becera cultura tradizionale.
Tutti felici e contenti grazie alle aberrazioni mentali di un professore universitario che ha fatto più danni all’umanità del dottor Joseph Mengele, l’angelo nero dei lager…

Tutti tifano Gender: ONU, UNESCO, Vaticano…

Dai primi anni Novanta anche l’ONU nei propri documenti ufficiali adotta il termine “genere” sostituendolo al desueto e antiquato termine “sesso”.
Poi è toccato all’UNICEF che il 9 novembre 2014 pubblica un documento (“Eliminating Discrimination Against Children & Parents Based on Sexual Orientation and/or Gender Identity”) in nome della non-discriminazione verso presunti bambini che potrebbero manifestare tendenze omosessuali, e a totale sostegno del genderismo.
Si tratta di un manualetto che da come acquisiti tutti i dogmi dell’ideologia di genere.
www.unicef.it/doc/6112/eliminare-la-discriminazione-contro-i-bambini-e-i-genitori-basata-su-orientamento-sessuale-e-identita-di-genere.htm Anche le gerarchie del vaticano si stanno dimostrando molto aperte.

La neolingua…
Oggi si ricorre sempre più spesso a neologismi creati ad arte per far sì che non siamo più noi a pensare con le parole, ma che siano le parole stesse a pensare per noi. Questo avviene perché le parole sono state svuotate del loro significato. In una società in cui il linguaggio viene ridotto all’osso, le parole diventano gusci completamente vuoti.

L’ideologia gender, come ogni ideologia che si rispetti, ha dovuto mettere le mani sulla lingua.
Già l’imposizione del termine gender al posto di sesso è un passaggio epocale. L’invenzione del termine gay (felice) al posto di omosessuale idem e ora si parla di trans-gender indicante un individuo che transita da un genere all’altro. Addirittura eterosessuale sembra destinato a finire in cantina, sostituito dal più politicamente corretto cis-gender, ovvero colui i cui tratti sessuali di nascita coincidono con il genere di appartenenza. Pensate quale fortuna hanno i cis-gender: il loro sesso coincide con il genere!

Oggi i termini “mamma e papà” sono presi di mira perché implicitamente discriminatori nei confronti dei gay. Un bambino con due papà o con due mamme, come potrà mai chiamare igenitori?
Detto fatto. In Canada si è predisposta la sostituzione nella legislazione federale della locuzione “genitore naturale” con quella di “genitore legale”. Nel Massachusetts, nei certificati di matrimonio, non è scritto “moglie” e “marito” ma “Parte A” e “Parte B”. Come pure nei passaporti dello Stato di Washington i termini “madre” e “padre” non figurano più. In Italia si parla di “genitore 1” e “genitore 2”…

Addirittura sempre nel Belpaese, dopo numerosi appelli della presidente della Camera Laura Boldrini, un comitato nominato dal premier Matteo Renzi si riunirà per redigere “Le linee guida per la promozione di un linguaggio rispettoso di entrambi i generi presso la pubblica amministrazione”
Modificare la lingua è un passaggio cruciale per condizionare le menti dei bambini di oggi che saranno gli adulti di domani…

“Chi controlla il passato controlla il futuro, chi controlla il presente controlla il passato”

“Il gender non esiste”
Nonostante tutto quanto detto, sono i fatti a smentire tale vergognosa e becera propaganda.
In numerosissime università del mondo si insegnano gli Studi di Genere in veri e propri Dipartimenti accademici. Ma non esiste il gender!
Nelle scuole elementari di Roma si praticano giochetti tipo “A che Genere giochiamo”. Ma il gender non esiste!
Gli asili oggi sono diventati un terreno di conquista.

In moltissimi istituti materni hanno fatto la loro comparsa dei testi graficamente adattati per bambini in età prescolare, in cui vengono proposti i temi più cari alla cultura omosessualista: le famiglie gay (arcobaleno), la possibilità di avere un figlio grazie agli uteri in affitto. Ne è un esempio il libro di Francesca Pardi: “Perché hai due papà” edizioni Lo Stampatello. Una “fiaba gay” per bambini piccoli che narra la storia di Tommaso e Franco, due uomini innamorati che vogliono mettere su famiglia…

Poi c’è stato il progetto portato avanti negli asili del Comune di Trieste dal titolo “Il gioco del rispetto” per fortuna stoppato grazie alle veementi proteste di molte famiglie per i suoi contenuti “ideologici”.
In una scuola di Roma, con il Patrocinio del Comune, è iniziato il corso per “educare alle differenze”.

Sul muro, di fianco alla lavagna, alcune locandine colorate con diverse famiglie: un bimbo, due bimbi, due mamme e due papà. Insomma la nuova famigliola arcobaleno che va tanto di moda oggi.

Alla scuola Cattaneo è andata in scena la due giorni “Educare alle differenze”. Appuntamento decisamente gay-friendly organizzato da tre associazioni vicinissime alla galassia LGBT, la sempre più potente associazione formata da Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali. Ufficialmente docenti e genitori imparano come combattere il bullismo, ma il vero intento è insegnare ai bimbi come liberarsi dagli “stereotipi di genere”, come farli crescere con l’ideologia che le differenze sessuali sono culturali e non fisiologiche, da cui è normalissimo oggi essere maschio, domani femmina e dopodomani un transgender.

Sempre a Roma nella scuola Carlo Pisacane, in una prima elementare già l’anno scorso sono iniziati ambigui “Laboratori di educazione socio-affettiva”, dove delle simpatiche operatrici del centro Donne DALIA leggono delle fiabe per così dire transgender. La favola di Hans Christian Andersen“La principessa sul pisello” è diventata “La principessa col pisello”.
Qui il video del laboratorio girato nella prima elementare di Roma www.kevideo.eu/a-che-genere-giochiamo-ecco-il-video-girato-in-una-prima-elementare-di-roma/

Ma naturalmente il gender non esiste!

Dal gender alla pedofilia il passo è breve

“Il desiderio sessuale verso i bambini è un orientamento”.
L’Associazione degli psichiatri americani (APA, American Psychiatric Association) ha precisato che la pedofilia è un orientamento e non più una patologia.
Dopo le accuse di aver “normalizzato” la pedofilia piovute da tutto il mondo, l’APA ha dovuto rettificare distinguendo fra “pedofilia e disordine pedofilo”. Così, mentre il secondo resta una patologia psichiatrica, la pedofilia diventa un semplice “orientamento”.
Cosa distingue una pulsione sessuale di un adulto nei confronti di un bambino da un disordine pedofiliaco vero e proprio?

E’ indubbio che negli ultimi anni è in atto una modifica della percezione pubblica sulla pedofilia.
Lo scopo non a caso è appunto “normalizzarla”. La pedofilia rappresenta l’ultimo tabù nella nostra società occidentale.
Siamo arrivati al punto che una parte della psichiatria, della psicologia e alcune organizzazioni cercano di dimostrare che i bambini sono delle creature con impulsi sessuali sviluppati fin dalla nascita e che un eventuale rapporto sessuale tra un adulto e un bambino non genererebbe alcun trauma nel minore!

Freud docet.

Dulcis in fundo anche la medicina di genere ha la sua rivista
Se ciò non bastasse, ora anche la medicina di genere ha finalmente in Italia la sua rivista ufficiale. A Venezia, nel corso della XI edizione del convegno scientifico internazionale organizzato dalle Fondazioni Umberto Veronesi, Silvio Tronchetti Provera e Giorgio Cini dal titolo “The future of science” è stato presentato The Italian Journal of Gender-Specific Medicine, la prima rivista scientifica italiana dedicata alla Medicina di genere, pubblicata da “Il Pensiero Scientifico” Editore.

Tra gli editori della rivista troviamo il sempreverde Umberto Veronesi, Mara Carfagna dalla capitale (il nome si commenta da solo), qualche medico e Fulvio Luccini Direttore Market Access & Territory Accounts di Novartis Farma (www.novartis.it/media/fatti-notizie/2013/20130517-academy.shtml )
Sono abbastanza note e in sintonia con l’ideologia gender le posizioni espresse da Umberto Veronesi.

Nel suo libro “La libertà della vita” ha scritto che il vero amore “è possibile unicamente tra persone dello stesso sesso” concludendo anche che la clonazione sarebbe il metodo migliore di riproduzione della specie umana! Secondo l’oncologo più famoso d’Italia: “la transessualità non ci deve inquietare, perché biologicamente potrebbe trattarsi non di una deviazione ma semmai di un ritorno alle origini”.

La Novartis Italia è lo sponsor principale di questa nuova pubblicazione. In un documento pubblicato nel sito ufficiale della rivista (www.gendermedjournal.it) dal titolo “Le ragioni della collaborazione di Novartis”, Fulvio Luccini scrive per spiegare e/o giustificare la presenza della casa farmaceutica di Basilea: “La medicina di genere applica alla ricerca biomedica il concetto di ‘diversità di genere’, intendendo non solo le differenze relative ai caratteri sessuali degli individui, ma anche e soprattutto alle numerose peculiarità che derivano sia dalla differente anatomia e fisiologia di uomini e donne sia dai fattori relativi all’ambiente, alla società, all’educazione, alla cultura e alla psicologia”,www.gendermedjournal.it/r.php?v=1990&a=21554&l=322266&f=allegati/01990_2015_01/fulltext/04_Luccini.pdf

Ma il gender non esiste!

Conclusione

Dal titolo di questo articolo è bene ricordare sempre i tre slogan del Socing, cioè la traduzione nella Neolingua di “Socialismo inglese” , l’ideologia dominante dello stato di Oceania nella visione fantapolitica del mondo che George Orwell scrisse nel suo romanzo capolavoro “1984”.
“La Guerra è Pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”.
E naturalmente “Il gender non esiste”…

Ancora grazie a Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta per la nuova edizione riveduta e ampliata del libro: “UNISEX. Cancellare l’identità sessuale: la nuova arma della manipolazione globale”, edito da Arianna.

Marcello Pamio

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