Kim è scemo e Donad è pazzo… e così ri-scoppiò la guerra in Corea?

C’è qualcosa di ridicolo nelle minacce militari americane contro la Corea del Nord.
Supponendo che gli statunitensi attacchino dalla Corea del Sud, si troverebbero impegnati assieme ai sudcoreani per non poco tempo contro l’esercito di Pyongyang.
Alla fine, prima o poi prevarrebbero, ma nel frattempo avrebbero fatto in tempo a pigliarsi addosso qualche missile nucleare: si ricordi che non si tratta solo di intercettarlo e abbatterlo, ma anche di impedirne l’esplosione, una faccenda tutt’altro che semplice.

Quindi il presidente degli Stati Uniti si troverebbe nella insostenibile posizione di spiegare ai suoi concittadini che alcune migliaia di soldati sarebbero stati uccisi da una bomba atomica straniera provocata dal suo intervento in guerra: c’è da chiedersi come potrebbe salvare la pelle, non solo il posto.

Ma c’è di peggio: la Cina non potrebbe rimanere inerte ad aspettare che l’esercito U$A arrivi ai suoi confini, ed invaderebbe certamente i territori del Nord per creare una zona cuscinetto, sempre col rischio di beccarsi una atomica, che però sarebbe colpa dell’attacco americano, quindi a Pechino il governo sarebbe giustificato davanti ai propri cittadini.

Ma forse anche no, perché in realtà esiste un vecchio trattato di alleanza tra Pechino e Pyongyang, risalente al 1961 e mai annullato, per cui l’intervento cinese potrebbe anche essere di difesa di almeno una parte del territorio di Pyongyang.

Alla fine le armate yankee e cinesi dovrebbero fermarsi una davanti all’altra, in una situazione incandescente.
Nella quale la Cina godrebbe dell’appoggio russo, poiché giustamente Mosca non gradisce intromissioni intercontinentali in quella che è pur sempre sua zona di influenza.
Alla fine del tour, il governo americano si troverebbe in una posizione sia militare che politica semplicemente suicida.

Nessun governo degli $tati Uniti può andare davvero ad infilarsi in un vicolo cieco di simile portata pensando di sopravvivervi.

Il problema attuale si riduce al fatto che i presidenti U$A hanno bisogno di fare la voce grossa e mostrare i muscoli come manifestazione di potenza ad uso e consumo interno.

Riguardo la “teoria del pazzo” (”Trump è pazzo”) bisogna considerare anche questo: un governo di “pazzi” non sarebbe in grado di sostenere un pesantissimo scontro politico internazionale con Cina e Russia, e crollerebbe davanti ad una simile incombenza…

Vincenzo Zamboni

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Commento di J.E.: “La proposta per risolvere il problema coreano ha da essere una soltanto: fine delle minacce occidentali alla RDPK e ritiro della miriade di navi militari che circondano la Penisola, strapiene di armi atomiche (puntate sulla Cina), che al confronto quel che ha testato la Corea è un mortaretto. E demilitarizzazione di TUTTA la penisola, e chiusura di ogni base e strumento militare extranazionale presente in Corea del Sud. Fatto questo, inizio di una trattativa tra le due Coree in prospettiva di una riunificazione nazionale fuori da ogni ingerenza estera con la supervisione dell’ONU (magari riformata..). Altro che sanzioni umanitarie e taglio delle forniture energetiche! Quindi demilitarizzazione di TUTTA la penisola, e chiusura di ogni base e strumento militare extranazionale presente in Corea del Sud”

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Mio commentino: Tra la Corea del Nord e gli USA non è mai stata firmata la pace, ufficialmente sono ancora in guerra. il conflitto combattuto nella penisola coreana dal 1950 al 1953. determinò una delle fasi più acute della guerra fredda, con il rischio di un conflitto globale e il possibile utilizzo di bombe nucleari. E la storia si ripete… (forse)

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