Roma. I “moti” di Piazza Indipendenza, i fremiti sismici, le fave acchiappa piccioni e la polpetta avvelenata di regime

La polpetta avvelenata confezionata da chi ha scatenato la baraonda di Piazza Indipendenza a Roma, con lo sgombero del palazzo abitato da immigrati del Corno d’Africa, etiopi, somali ed eritrei (ma per la stampa solo “eritrei”) e i successivi scontri alimentati da una polizia diretta da un energumeno provocatore e da lanciatori di bombole di gas, sassi e mazze, ha conseguito tutti i risultati ripromessi. Una polpetta-fava e un bello stormo di piccioni presi, come da piano preordinato (poi è a noi che danno del “complottista”).

Ne cito i primi che mi vengono in mente. L’ordine di sgombero l’ha dato il prefetto passando sopra la testa del Comune, ma è la sindaca Raggi, 5Stelle, che viene crocefissa per “le donne e i bambini lasciati senza tetto, allo sbando, nelle aiuole, sotto gli idranti”. Ordine dunque del governo. Piuttosto di qualche manina del governo che già si era esibita a tirare palline d’inchiostro sulla lucida testa del “ministro-anti-Ong” e affogatore di rifugiati, Minniti. All’insaputa di un Comune preso alla sprovvista e che non ha potuto improvvisare che una soluzione rimediata per una parte degli sfrattati.

Dopo Raggi e Minniti, sullo sfondo a giganteggiare, le infami Procure che si sono azzardate a scoprire magagne nei traffici di esseri umani tra Lagos e Pozzallo, passando per la Grande Armada delle Ong finanziate dal golpista planetario George Soros. Magistrati a busta paga di Salvini che, con tali vergognose montature, hanno fornito a un ministro degli interni, chiaramente xenofobo, razzista e pure un po’ nazista, il pretesto per bloccare coloro i quali sopperiscono agli italiani che non vogliono più fare né figli, né certi lavori di merda.(Dicono i media prezzolati sorosiani ndr)

E siamo a quattro fave e passa. Fava-effetto collaterale è indubbiamente quanto addirittura il vescovo di Rieti, poco tipicamente prete, ha proclamato nell’anniversario del primo terremoto del 2016: siete una manica di incapaci, ciarlatani, ritardatari, traffichini e trafficoni e con voi la ricostruzione non si farà mai. Ho un po’ parafrasato, ma il senso era quello.

In ogni caso, le celebrazioni a reti ed edicole unificate sulla rinascita miracolosa di Amatrice, a forza di centri commerciali, palestre, ristoranti e dove un presunto ministro cosmopolita, quello a cui il segretario Renzi intima: “Vai avanti tu, che a me viene da ridere”, ha internazionalizzato il tema inaugurando “l’Area Food”, non hanno potuto azzerare lo spettacolo di un regime che, sul prima- e dopo-terremoto, ha dimostrato tutta la sua cialtroneria, inettitudine, protervia.

Altra fava-collaterale, l’oscuramento del fantasmagorico pasticcio spagnolo-catalano su attentati fatti o programmati da un presunto Imam ,cultore meno dell’Islam quanto del narcotraffico, che, una volta ancora, fa apparire in tutta la sua spaventosa dimensione criminale la matrice vera del terrorismo e i suoi obiettivi di guerra a tutti e ognuno….

Stralcio di un articolo di Fulvio Grimaldi


www.fulviogrimaldicontroblog.info

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Commento di Marco Bracci: “Mai, opponendosi con la forza a qualcosa, si è risolto il problema e, anche se talvolta sembra risolto, alla lunga il problema si ripresenta. Perché i migranti? Perché in natura “nulla si crea e nulla si distrugge, ma si trasforma in base alla legge di causa ed effetto”. La causa: le nostre guerre e conquiste in oriente e in Africa (Alessandro Magno, Romani, Greci, Crociati, …) con conseguenti distruzioni, morti e schiavitù. L’effetto: quelli che noi abbiamo malversato e trucidato nel corso dei millenni, oggi ci restituiscono il prestito, talvolta con gli interessi. Chi dorme in macchina o perde la casa o il lavoro, i giovani che vagabondano e sono sulle spalle dei genitori, altro non sono che coloro che hanno partecipato più attivamente alle sopraffazioni di cui sopra e di cui ora ne subiscono gli effetti. NULLA AVVIENE PER CASO!”

Commento integrazione di C.C.: “Quando i media fanno disinformazione a comando… Registrazione integrale sui fatti di Roma e sulla frase del dirigente della Polizia: – Dottore questi ci stendono, vede quanti sono? Noi siamo solo in dieci e loro hanno bombole di gas e sampietrini… – Ragazzi lo dobbiamo fare, ce lo hanno ordinato e non possiamo tirarci indietro. Quando saremo li in mezzo, saremo soli, noi dieci contro loro cento. Il primo obiettivo è portare a casa la nostra pelle e quella del nostro fratello nel casco accanto. Allora se iniziano a lanciare di tutto spezzategli le braccia ma portate la pelle a casa…”

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