Venezuela – “Fate sapere a Gentiloni e compagni del PD chi sono veramente i “democratici” che si oppongono a Maduro”

VENEZUELA – CHI SONO LEOPOLDO LOPEZ E ANTONIO LEDEZMA E PERCHE’ LA REVOCA DEI DOMICILIARI

Il sottosegretario italiano agli Esteri Mario Giro sostiene che in Venezuela non c’è più stato di diritto perché due esponenti della destra, Leopoldo Lopez e Antonio Ledezma, si sono visti revocare i domiciliari ottenuti poco tempo fa e sono tornati in carcere. Paolo Gentiloni parla di “inaccettabile arresto”.
In realtà i due per la loro storia criminale sarebbero in carcere anche in Italia, Anzi di più. I mandanti dei terroristi dei decenni scorsi, e i golpisti, non sono certo considerati eroi nazionali in Italia. Perché lo dovrebbero essere in Venezuela?

Vediamo, da Telesur, chi sono questi due soggetti e il perché del provvedimento.
Il Tribunale supremo di giustizia (Tsj) venezuelano ha spiegato perché ha revocato i domiciliari: i due non hanno rispettato le condizioni poste. E cioè: non fare proselitismo politico, non istigare alla rivolta.

Leopoldo Lopez è un politico venezuelano di estrema destra, condannato per reati di corruzione e legato a istituzioni finanziate dalla Cia. Nel 2002 fu tra i fautori della marcia dell’opposizione al Palazzo Miraflores a Caracas che provocò la morte di decine di persone e aprì la strada al golpe contro Hugo Chavez, fallito per la mobilitazione popolare. In quei giorni partecipò alla persecuzione e detenzione illegale dell’allora ministro degli interni e della giustizia, Ramón Rodríguez Chacín. Ma la causa penale nei confronti del golpisti terminò nel 2007 per via di un’amnistia decisa dallo stesso Chavez.

Nel 2008 Lopez fu inabilitato politicamente per un caso di conflitto di interessi; condanna ripetuta dal 2011 al 2014 per storno di fondi. All’inizio del 2014 cominciò a fare appello alla rottura dell’ordine costituzionale e a chiedere le dimissioni di Maduro. Appelli che sfociarono in mesi di violenza in diverse città del paese, soprattutto nella capitale, con 43 venezuelani morti, oltre 800 feriti e molti danni materiali.

Accusato di istigazione, danni a proprietà pubbliche e private, incendio e associazione a delinquere, nel 2015 Lopez fu condannato a 13 anni, nove mesi e sette giorni di carcere. E’ stato assegnato agli arresti domiciliari l’8 luglio 2017 per ragioni di salute – in realtà come misura, vana, per allentare la tensione. Negli anni di carcere sua moglie Lilian Tintori denunciò maltrattamenti e arrivò a parlare della sua morte. Eppure le foto dal carcere lo mostrano energico e ben palestrato. Tintori è stata fra le guide degli ultimi cento giorni di manifestazioni violente.

Quanto a Ledezma: nel 2002 appoggiò il golpe contro Chavez. Partecipò alla serrata petrolifera che provocò al paese perdite per 21 miliardi di dollari. Nel 2004 coordinò le azioni del “Plan guarimba”; fu accusato di istigazione all’incendio della sede del partito di Chavez. Nel 2014 partecipò al piano La salida promosso da Lopez e da Maria Corina Machado che comprende azioni violente nelle strade con 43 morti.
Nel febbraio 2015 fu condannato per implicazione nel fallito colpo di Stato contro il presidente Maduro. Dopo due mesi di carcere militare, era stato posto agli arresti domiciliari.

Marinella Correggia

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RETE NO WAR SUL VENEZUELA: «I PAESI GUERRAFONDAI DELLA NATO – COMPRESA L’ITALIA – CONTINUANO A SOSTENERE IL TERRORISMO DELL’OPPOSIZIONE DI DESTRA. CI DISSOCIAMO»

In Italia il governo, i parlamentari, i media, accodandosi agli Stati uniti e sulla base di fonti del tutto di parte, hanno prese di posizione inaccettabili rispetto al Venezuela. Matteo Renzi accusa Maduro di «distruggere libertà e benessere di un popolo che muore di violenza e di fame». Una volta di più, con la loro ingerenza, i politici e i media occidentali rischiano di rendersi responsabili di una nuova tragedia.
Gentiloni, Renzi, Trump & C.: per voi il popolo venezuelano è rappresentato dall’oligarchia di destra e dagli incendiari di esseri umani? Da oltre 100 giorni, gruppi dell’oligarchia bruciano vive persone, uccidono, distruggono beni comuni, mettono a ferro e fuoco i quartieri, usano armi, provocano scontri con la polizia, rifiutano il dialogo.
La situazione del Venezuela non è facile, anche a causa di una guerra economica evidente oltre che del retaggio di cento anni di estrattivismo. Ma come potete dire che l’opposizione – dei ricchi – vuole pace e pane?
Come potete considerare “oppositori perseguitati” due golpisti di lunga data come Ledesma e Lopez, che non hanno mai condannato i crimini contro l’umanità compiuti dagli squadroni dell’opposizione nei mesi scorsi
Come potete parlare di “dittatura” in un paese dove si vota continuamente? Il 30 luglio, i venezuelani si sono recati in massa a eleggere un’Assemblea costituente, dopo oltre cento giorni di violenze istigate e perpetrate dall’oligarchia. Ma l’Italia ha già detto che non riconoscerà la Costituente.
Rete No War si dissocia dal governo e dai politici italiani. Come piccolo gruppo attivo contro gli inferni provocati dai paesi dell’Asse della guerra Nato-Golfo, abbiamo un debito di riconoscenza con il Venezuela e gli altri paesi del gruppo Alba (Cuba, Bolivia, Nicaragua, Ecuador): attivi in tutte le sedi contro le guerre di aggressione e le destabilizzazioni messe in atto dall’ asse della guerra Nato-Golfo.

Rete No War Roma

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Commento di Simone Place: “Il crudele e sanguinario dittatore Maduro, nel regime del Venezuela (così almeno ce lo descrive la tv, quindi sarà vero…) per cambiare la Costituzione indice elezioni democratiche per eleggere un’apposita assemblea costituente. Meno male che noi siamo veri democratici e certe cose non le facciamo, noi per cambiare metà costituzione andiamo avanti con fiducie, canguri, ghigliottine, senza averlo messo nemmeno nel programma elettorale e senza consultare nessuno…”

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Mio commentino: “Cerchiamo di far avere queste info agli scriteriati politici italiani. Diamo loro fastidio. Poi non potranno dire che non sapevano… Ieri mattina passando davanti ad una abitazione con la tv accesa ho sentita che i politici italiani (gentiloni in testa) condannano Maduro e lo accusano di dittatura… veramente penosi questi politici, a cominciare dai piddini…” (P.D’A.)

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