La dieta migliore è quella che non si fa…

Negli ultimi anni imperversa un numero impressionante di diete proposte da personaggi che, tranne poche eccezioni, hanno poco o nulla a che fare con la scienza dietologica: furbastri che si arricchiscono sfruttando l’ignoranza assai diffusa in fatto nutrizionale. E così c’è

– La dieta Hig-Protein Low-Card, che prevede molte proteine e pochi carboidrati.

– La dieta Pritikin che utilizza percentuali molto elevate di carboidrati (circa il 76 % delle calorie giornaliere) a fronte di quantità ridottissime di lipidi.

– La dieta Atkins iperproteica, iperlipidica e a basso apporto di carboidrati.

– La dieta a Punti che assegna ai vari alimenti un punteggio che non bisogna superare a fine giornata.

– La dieta Beverly Hills con uno scarsissimo apporto di proteine e lipidi, che dura un mese e varia ogni settimana.

– La dieta Ornish, che propone una dieta vegetariana povera di grassi e ricchissima di carboidrati.

– La dieta del Minestrone che prevede minestroni, verdura e succhi di frutta in quantità industriali.

– La dieta dei Gruppi Sanguigni che differenzia l’alimentazione in base al gruppo sanguigno delle persone: 0, A, B, AB.

– La dieta Biogenic che suddivide i cibi in 4 gruppi in ordine decrescente di energia.

– La Crono Dieta che si basa sulla capacità dell’organismo di assimilare i nutrienti a seconda del momento della giornata.

– La dieta a Zona con una quota di carboidrati molto bassa e l’apporto di grassi e proteine del 30% delle calorie giornaliere.

– La dieta del Gelato con un gelato e una porzione di frutta al posto del pranzo.

– La dieta del Panino previsto al posto del pranzo, un tramezzino o un toast.

– La dieta Messegué che autorizza a mangiare per 6 giorni alla settimana in modo libero e poi stare a dieta al settimo giorno.

– La dieta del Pompelmo che prpone il consumo di mezzo pompelmo prima di ogni pasto.

– La dieta dell’Uovo Sodo che autorizza a mangiare in quantità illimitata un solo qualunque alimento.

– Poi c’è la dieta dell’Indice Glicemico, la dieta South Beach, la Dieta in Rete ecc. ecc.

In sostanza c’è una dieta per ogni esigenza per gente vorrebbe dimagrire senza rinunciare a nulla, o perdere peso continuando a mangiare quel che si vuole. Ma specialmente in questo campo non è possibile avere “la botte piena e la moglie ubriaca”: o l’una o l’altra. Le tremende immagini di prigionieri nei campi di concentramento o delle popolazioni indigenti del Terzo Mondo sconfessano qualunque attenuante: il solo modo per dimagrire è… quello di non mangiare.

In tutto questo pullulare di soluzioni “miracolose” è come se l’umanità fosse impegnata a cercare la sua dieta ideale; come se il leone carnivoro o la mucca erbivora cercassero la loro dieta ottimale. Mai che qualcuno degli autori delle diete più note o dei nutrizionisti televisivi si domandasse quale sia l’alimentazione adatta all’essere umano prevista da madre natura; cioè capire per quale carburante è stato progettato l’essere umano.

Si sa, ogni persona ha esigenze nutrizionali diverse a seconda dello stile di vita, della latitudine in cui vive, del lavoro e dell’attività fisica che svolge, ma per tutti gli esseri umani, ed in misure adeguate, l’alimentazione deve comprendere: vitamine, minerali, proteine, grassi, zuccheri, oligoelementi, fibra ed acqua. Qualunque dieta che non prevede questi fondamentali macro e micro nutrienti è da considerare dannosa.

Spesso le diete improvvisate hanno effetti collaterali molto gravi, specialmente in chi ha una fragile situazione psichica. Per esempio, tutte le diete ipocaloriche fanno dimagrire, anche le più banali, ma privano l’organismo dei nutrienti necessari e lo condannano al deperimento.

L’antropologia, l’anatomia comparata, lo studio degli istinti, l’immunologia ed altro ancora dimostrano chiaramente che l’uomo appartiene all’ordine dei primati, alla classe dei mammiferi, al genere homo, alla specie homo sapiens, alla categoria dei frugivori di conseguenza la sua dieta ideale dovrebbe essere frugivora, cioè fatta di frutta, ortaggi, legumi, semi e radici. A questo è da aggiungere la necessaria attività fisica, il variare il più possibile gli alimenti, possibilmente biologici, integrali e di stagione, consumando 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura ( possibilmente cruda), e masticare a lungo: più si mastica meno si mangia.

Appurato questo tutto diventa più facile in fatto nutrizionale, ricordando che la buona salute dei vegani viene non da ciò che mangiano ma da ciò che escludono dalla dieta, cioè tutti gli alimenti di origine animale e loro derivati, prodotti denaturati, industriali e raffinati.

La mia logica mi induce a credere che la principale causa di obesità è da ricercare nel consumo di cibi spazzatura che essendo scarsi, o privi del tutto, di nutrienti l’organismo richiede un quantitativo maggiore di alimenti nel tentativo di disporre di quelli necessari che troverebbe in un quantitativo minore se biologici ed integrali. Inoltre, l’organismo trattiene liquidi per diluire le tossine in circolo indotte dai cibi innaturali.

Franco Libero Manco

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