Grillo e le 5 stelle cadenti…. – Concluso l’apogeo del “caro leader” e della protesta del “poi” (o del mai?)
Si dice “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi” e quando è così la fattura diventa evidente. Ciò valse per il berlusca, riconosciuto come vuoto parolaio da baraccone, seguito dal renzie, il pentolaro, incapace persino di eguagliare il suo maestro, ed ora tocca al grillo, definito familiarmente “grullo” per la sua totale inadeguatezza in politica.
Andreotti, Craxì, Berlinguer? Quelli erano altri uomini, in altri tempi… Di quando la politica riusciva a soddisfare gli interessi del sistema e del popolo bue. Allora si poteva votare tranquilli per ognuno che salisse al potere sapendo che le briciole sarebbero comunque cadute dalla tavola dei magnaccioni. Ma è inutile rimpiangere i padri defunti, i tempi cambiano e le situazioni maturano, anzi marciscono. E quindi limitiamoci per ora ad osservare la parabola delle 5 stelle cadenti, pur che San Lorenzo ancora è lontano… E da lontano dobbiamo partire per capire il fenomeno del “grillo” e dei 5 stelluti.
Per fortuna ho una certa età, e pure una discreta memoria, tanto da ricordare come l’esegeta riuscì ad imbambolare le masse. A quel tempo il “comico”, che si limitava a calcare le scene di periferia, come già fecero altri comici prima di lui (vedi il verde Athos De Luca, tanto per fare un esempio), aveva istituito un parlatorio attraverso il quale attingere a notizie di cronaca e proteste popolari che poi lui riverberava con lazzi e frizzi. Ricordo benissimo che esisteva un indirizzo “dillo al Grillo” (titolo di fantasia) attraverso il quale confidare i propri problemi che poi -se dallo staff del guitto ritenuti portanti- venivano riverberati e magnificati sul palcoscenico. In verità il grillo non capiva nulla e non sapeva nulla ma riusciva a recitare un copione prestabilito con foga e grandi smorfie e facce storte… Ed il popolo era soddisfatto. “Che grande protestatario quel grillo, lui sì che sa…!”.
Così nacque la protesta grillina e così la truffa satanica/ridicola -una volta subentrato il Casaleggio- prese forma ed assunse veste politica e passò dai teatri di periferia alle piazze degli oppressi, Insomma dal parlatorio giunse in parlamento. Ma non che giungesse a qualche risultato concreto, l’importante era trovare ragioni valide di scontento e ce n’erano sempre tante…
Le banche private centrali Rothschild producono moneta dal nulla sostituendosi allo stato e lucrandoci sopra? E via una bella campagna a supporto delle idee di Auriti, subito dopo abbandonate per passare ad altri temi meno pericolosi. No all’Europa dominata dalla “crande Ghermania” che poi diventa “sì all’Europa e sì all’Euro ma con discrezione e moderazione”. Prima “no all’importanzione di masse non qualificate che abbassano la dignità del lavoro” e immediatamente dopo “sì alla grande invasione umanitaria”. No alla politica nazista d’israele ed invece sì al grande israele ed al pianto al muro del pianto. Uno vale uno e primarie degli iscritti qualificati sul web ma le decisioni finali le prende il caro leader: “fidatevi di me che so quel che faccio!”. Lotta alle riforme anticostituzionali renziane ma sì alla nuova legge elettorale anticostituzionale, in combutta col renzie e col berlusca; i vaccini poi fanno bene alla salute, si sa, quindi il grillo si dichiara a favore dell’industria farmaceutica, etc…
Ho solo menzionato alcune delle incongruenze grilline, poiché non voglio annoiare il lettore che, nel caso volesse saperne di più, invito a leggersi “l’Arlecchino servo di due padroni” del celeberrimo Goldoni. Insomma il grillo, che poi così grullo non è, è riuscito a infinocchiare gli innocenti lasciando loro credere che le istanze da loro sollevate erano state portate avanti e custodite in buone mani, in attesa però di tempi migliori… Intanto aspettiamo e decantiamo, che la rivoluzione può attendere!
Gli italiani -è vero- sono innocenti e pure sempliciotti e sopportanti ed avvezzi a piegarsi al potere vigente “franza o spagna purché se magna”, ma di tanto in tanto si svegliano.. e tra una partita di pallone, una merenda fra compagni di merende, un cambio di occhiali da vista ed una maggiore attenzione… si accorgono che le urla del guitto avevano il solo scopo di distrarre la loro intenzione, di convogliare la loro buonafede e desiderio di giustizia sul binario morto della “protesta da palcoscenico”.
Persino i cinque stelli onesti, che davano credibilità e lustro al movimento, sono in caduta libera, si distaccano… c’era da aspettarselo! I frutti non raccolti nella stagione giusta, cadono a terra e…
Paolo D’Arpini
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Commento di V.Z.: “È giunto il momento per beppe-minuscolo di capire che l’autoritarismo non paga e per il movimento di liberarsi dal mito del caro leader. La politica democratica è del popolo, non dei raìs, vil razza dannata…”
Commento di G.M.: “In democrazia si vuole giustizia e libertà. La democrazia, proprio come un essere vivente, pulsa in continuazione, si espande e si contrae incessantemente, come se respirasse. Corsi e ricorsi storici, in un divenire continuo che vede questa giovine sballottata da una parte all’altra, senza pace. Il motivo di questo incessante cambiamento sta nel fatto che il “sistema sociale e politico” di una comunità può essere inclusivo oppure estrattivo, ma è sempre una miscela delle due componenti in continua evoluzione…”
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Mia integrazione: “Grillo il grullo? – Ecco, era tutti previsto sin dal 2013 http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/03/povero-grillo-beppe-finira-come-un.html – E come cantava Gino Paoli in La vita è un walzer: Tutto passa, tutto va via. Tutto passa, tutto va via… tutto comincia ancora una volta… ed ogni volta è l’ultima volta ed ogni volta si ricomincia, la vita è un gioco che va giocato un po’ per volta un po’ con tutti …”