Il vergognoso no dell’Italia al bando delle armi nucleari

È avvenuto il 16 ottobre dello scorso anno quando, in sede Onu, nella Prima commissione è stata approvata la risoluzione – presentata dal Messico con altri cinque Paesi, con l’adesione di altri 57 – che istituisce dal marzo 2017 una Conferenza Onu per il bando delle armi nucleari; conferenza aperta a tutti gli Stati membri, con il compito preciso di negoziare uno “strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti verso la loro eliminazione totale”. Approvata con 123 si, 90 no, 16 astenuti. Tra i no, quello dell’Italia.

Da notare che, delle nove nazioni possidenti, tre si sono astenute: Cina, India, Pakistan.

Da notare ancora la contraddizione giuridica esistente: in quanto tutte le armi di distruzione di massa sono vietate (così le armi chimiche, le biologiche, le mine antiuomo, le bombe a grappolo) ma non le più distruttive, quelle nucleari.

Da notare che in quello stesso giorno il Parlamento europeo ha votato una mozione analoga, invitando gli Stati membri a partecipare in modo costruttivo a quell’azione – con 415 voti a favore, 124 contro, 74 astensioni. Anche qui l’Italia è contro.

Con un totale servilismo al grande egemone Usa, che invece è da contrastare.
Con una totale immoralità e disumanità.
Renzi, che si dichiara buon cristiano, era al governo in quel tempo.

I lavori della Conferenza sono iniziati in una prima seduta il 27-31 marzo; una seconda seduta è prevista dal 15 giugno al 7 luglio.

Arrigo Colombo – arribo@libero.it

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