I miei 8 anni con la Rete Bioregionale Italiana, dal 2010 al 2017


Calcata, estate 2010 – Caterina Regazzi e Paolo D’Arpini

Il mio ingresso nella vita di Paolo D’Arpini ha pressappoco coinciso con la scissione avvenuta nella Rete Bioregionale Italiana, nel 2010. Infatti quando ci siamo conosciuti, l’incontro bioregionale avrebbe dovuto tenersi ad Acquapendente, nel parco di Monte Rufeno, verso la fine di ottobre del 2010. Acquapendente era stata scelta perché lì fu fondata la Rete nella primavera del 1996 e si voleva con questo incontro cercare di appianare le divergenze che si erano venute a creare in merito al problema dell’alimentazione bioregionale. Malgrado la programmazione fosse già in fase avanzata, con contatti presi da parte di Jacqueline Fassero con la direzione del parco per fissare la data e prenotare l’uso delle strutture ricettive, improvvisamente -come un fulmine a ciel sereno- giunsero le dimissioni dell’allora coordinatore della Rete Giuseppe Moretti, immediatamente seguite da quelle di Etain Addey e di altri. La cosa avvenne ai primi di luglio 2010. (vedi: http://paolodarpini.blogspot.it/2010/07/rete-bioregionale-italiana-sunto-della.html).

Essendo stato annullato l’incontro di Monte Rufeno, i membri “residui” della Rete Bioregionale (e qui particolarmente mi riferisco a Paolo) decisero di promuovere un convegno ri-organizzativo, che si tenne il 30 e 31 ottobre 2010 a San Severino Marche, presenti alcuni dei vecchi aderenti (come Felice del Seminasogni) e diversi nuovi, da quello la Rete assunse una nuova forma, ovvero i nodi non furono più definiti territoriali ma tematici, ed il nuovo coordinatore -di fatto- divenne Paolo, che era stato uno dei fondatori della Rete nel 1996. (Resoconto dell’incontro a San Severino Marche: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/11/02/resoconto-dellincontro-annuale-della-rete-bioregionale-italiana-san-severino-marche-30-e-31-ottobre-2010-ecologia-profonda-e-spiritualita-della-natura/ -)

Questo piccola descrizione dell’antefatto, me l’ha suggerita Paolo stesso. Come sapete, io ho poca memoria, in più, avendo vissuto quegli eventi solo di riflesso, non avrei potuto ricordarli bene… Certo che, a parte Paolo, gli altri aderenti, se così li possiamo chiamare, hanno contribuito unicamente alla presenza dando a mala pena un apporto “virtuale” e la carretta ha continuato a tirarla avanti lui, con me come aiutante (scarso, anche perché, secondo me, se non c’è un gruppo di persone coeso ed attivo, cosa si può ottenere? Sprazzi di idee, un modo di vivere che fa fatica a diffondersi).

Le persone che si avvicinano alla Rete lo fanno perché trovano nella figura di Paolo un qualche “appeal”, magari per la sua cultura, il suo modo di raccontare storie, la sua “santità” e saggezza… (molte altre però scappano, non sopportando la sua franchezza e decisione).

Comunque gli incontri, dopo quello di San Severino Marche sono proseguiti ogni anno. Nel 2011 ad Ospitaletto di Marano, a casa di Marco e Valeria, in quell’occasione, in cui ricordo tra i partecipanti Manuel Olivares e Rosa Delgrano, abbiamo avviato il blog “La Rete delle Reti” e quello fu un bel risultato. Eravamo in pochi ma provenienti da varie parti d’Italia (Resoconto: http://retedellereti.blogspot.it/2011/06/resoconto-e-significato-del-17-incontro.html -)

Il 2012 fu l’anno in cui ho “bigiato” l’incontro della Rete (mia figlia stava affrontando l’esame di maturità e non me la son sentita di lasciarla sola), che da quell’anno in poi si è chiamato “Incontro Collettivo Ecologista” e si tenne ad Aprilia. Dai racconti e dalle foto viste deve essere stato un bell’evento, ricco di umanità, proposte ed esperienze. C’erano Daniele Bricchi, Giorgio Vitali e Orazio Fergnani (la coppia più bella del mondo), Riccardo Oliva, Giulietta Blu, Stefano Panzarasa e tanti altri. Insomma, le terre laziali davano nuovo ossigeno e nuove forze. (Resoconto: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2012/06/non-resoconto-dellincontro-collettivo.html -)

Nel 2013 a Vignola l’incontro fu bello anche se ci furono alcuni piccoli contrattempi. Vennero alcuni “fedelissimi” dal Lazio, come Vittorio Marinelli, più diversi “locali” che ruotano attorno alla “Bifolca”, l’azienda agricola dell’amica Maria Miani che ci ha ospitato e qualche cane sciolto: Pierre Tosi, Linda Guerra, ecc… (Resoconto: http://retedellereti.blogspot.it/2013/06/pensieri-da-vignola-dopo-lincontro.html -)

Nel 2014 a Montesilvano, dal caro amico Michele Meomartino, fu tutto perfetto. Lui è un ottimo cuoco ed il cibo, vegetariano e bioregionale, in questi incontri, è un aspetto niente affatto da sottovalutare. Antonio Onorati di Crocevia ed il biologo Giovanni Damiani ci hanno “onorato” della loro presenza. (Resoconto: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/06/23/resoconto-dellincontro-collettivo-ecologista-montesilvano-21-e-22-giugno-2014/-)

Nel 2015 eravamo a Montecorone di Zocca dall’amico Pietro Rossi. Bella atmosfera, parecchie persone, buon cibo, racconti di esperienze anche forti, ad esempio con Karl, americano ex detenuto in America. (Resoconto: http://www.terranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/Resoconto-dell-Incontro-Collettivo-Ecologista-20-21-giugno-a-Montecorone-di-Zocca -)

Nel 2016 siamo stati nel Lazio, a Ronciglione, dal 25 al 26 giugno. Lo scopo era anche quello di far incontrare a Paolo i vecchi amici ed alcuni parenti. Abbiamo trascorso un paio di giorni fra amici sinceri, stringendo nuovi rapporti e rinsaldando i vecchi, perché, per me, come dissi da uno dei primi incontri, l’importante è che venga fuori l’umanità, dimenticando i problemi contingenti di ognuno, ma focalizzandoci su quelli più grandi di noi e per i quali magari non possiamo fare tanto, ma mantenere viva l’attenzione, nostra e altrui, quello si. (Resoconto: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2016/06/28/resoconto-dellincontro-collettivo-ecologista-ronciglione-25-e-26-giugno-2016-bioregionalismo-vivere-in-modo-gentile-sulla-terra/)

Nel 2017 abbiamo avuto parecchie indecisioni sul luogo in cui incontrarci, poteva essere in provincia di Verona, di Udine, di Arezzo, di Viterbo o di Modena. Poi le opzioni si sono fatte più chiare e abbiamo deciso di tornare dall’amico Pietro a Montecorone. Pietro è una persona gentile ed accogliente, abita in una casa secolare, che si trova nel mezzo del Parco dei Sassi di Roccamalatina, con le sue proprie mani restaurata con pietre e legnami locali, dispone di una foresteria per gli ospiti e di varie capanne nel bosco, coltiva l’orto ed alleva api e galline, si interessa di ecologia profonda ed è un vero riabitante bioregionale, cuoce il suo pane nel forno a legna e conosce bene il territorio, le erbe e gli animali. Siamo perciò molto lieti di poter quest’anno essere suoi ospiti. Intanto rinnoviamo l’invito a partecipare… L’appuntamento è per il 24 e 25 giugno 2017.

Per Info e prenotazioni scrivere a: bioregionalismo.treia@gmail.com

Caterina Regazzi

Referente Rapporto Uomo Animali della Rete Bioregionale Italiana


Logo della Rete Bioregionale Italiana

Articolo collegato: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2016/06/rete-bioregionale-italiana-carta-degli.html

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Scrive Nino Borrelli a commento dell’articolo: “Trovo la definizione Bioregione una parola composta di senso reale, stimolandomi a pensare che in essa si sviluppano i valori della socialità e dell’economia, disegnando la cultura peculiare dei territori. Per quanto riproponga un sistema all’origine delle civiltà, oggi c’è un bisogno primario e forse avvertito nel sentire comune, più di qualche anno fa. Nell’ampiezza del vostro progetto, credo di poter senza nuocere, contribuire almeno ad insistere su tematiche che personalmente perseguo nel mio itinere, ma che ho avvertito nei miei incontri a tema, messi sempre un po in disparte. Incarnando un approccio di senso diverso, come l’uomo artigiano sa rappresentare, promuovo nel mio essere sociale, il valore dei mestieri, quelli che mettono in stretta relazione la prestazione con la fruizione in uno scambio comunitario virtuoso. È attraverso di essi che avviene la narrazione dei singoli, e la cultura dei popoli. In una decrescita ritengo fondamentale diversificare le potenziali applicazioni, e nell’economia il sistema artigiano non di nicchia ma in una pianificazione ampia, rappresenta l’alternativa al sistema predatorio in atto. Un sentito saluto.”

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