Green Hill – Animalisti sotto processo
Inizia il conto alla rovescia per il processo che si terrà venerdì 28 aprile 2017 alle attiviste a agli attivisti che occuparono nel 2013 i laboratori di Farmacologia a Milano: dichiarazioni ufficiali degli imputati a commento del dibattimento e massiccia presenza silenziosa di cittadini e di animalisti a sostegno dei compagni accusati. Cartelloni e striscioni coloreranno per tutta la mattinata la strada davanti al Tribunale.
Il Coordinamento Fermare Green Hill ha fatto storia per quanto riguarda la liberazione degli animali e la difesa dei loro diritti. Per questo il giorno del processo davanti al Palazzo di Giustizia di Milano ci sarà uno schieramento di attivisti, cittadini per un presidio in solidarietà alle attiviste e agli attivisti del Coordinamento che il 20 aprile 2013 occuparono gli stabulari del Dipartimento di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano e svelarono l’insostenibile angoscia delle vite degli animali lì reclusi e infine liberarono 400 topi e un coniglio.
Alla prima udienza del processo intentato da Università degli Studi di Milano e Consiglio Nazionale delle Ricerche – Dipartimento di Neuroscienze – che vede cinque attivisti imputati dei reati di invasione di edificio pubblico, violenza privata e danneggiamento. L’intenzione del Coordinamento Fermare Green Hill era proprio di riavviare la lotta contro la sperimentazione animale e adesso gli attivisti ne hanno ancora una volta la possibilità. Una opportunità per contarsi e per unire le forze grazie anche al sostegno di singoli cittadini e delle più importanti associazioni antivivisezioniste che saranno presenti al presidio a sostegno degli attivisti e della causa.
Un nota del Coordinamento Fermare Green Hill riporta: “Per noi e per chi ci sostiene è stata un’azione di disobbedienza civile, un atto di rottura che ha richiesto molta determinazione e molto coraggio perché coscienti che ci sarebbero state delle conseguenze penali. Denunciare pratiche di reclusione e tortura forzando le porte di quei luoghi dove ogni giorno avvengono questi crimini è ritenuto un atto illegale perché presuppone che si debbano infrangere delle leggi e il linguaggio giudiziario è piuttosto mistificatorio a riguardo.
Là dove definisce violenza privata l’atto di essersi incatenati per il collo per bloccare l’accesso all’edificio, non riconosce che all’interno di quello stesso edificio vi fossero, e vi sono tuttora, migliaia di corpi imprigionati, ammassati in piccoli contenitori, costretti a movimenti frenetici e sempre uguali nel continuo tentativo di liberarsi, sottoposti a un dolore fisico e a una violenza psicologica intollerabili.
Animali privati di ogni diritto a determinare la propria vita e a soddisfare le proprie esigenze. Per quei corpi non c’è alcuna protezione, la pratica della sperimentazione animale è legale ed è finanziata copiosamente attraverso sovvenzioni pubbliche e raccolte fondi come, per esempio, Telethon o AIRC che proprio al Dipartimento di Neuroscienze avevano riversato parte delle donazioni”.
Silvia Premoli
cell 328 0440 635
animalpress@veganok.com
Petizione Change.Org una firma per sostenere gli attivisti
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