Il PD è ancora un partito “democratico”?

Sono decenni che i partiti litigano per le poltrone, mettendo tutte le energie dei loro eletti al servizio di queste miserrime stronzate.
Luciano Gallino, sociologo, scrittore e docente universitario di sociologia tra i più autorevoli, ci ha regalato un’analisi minuziosa della macchina di distruzione della civiltà tramite la finanza deregolamentata, “Finanzcapitalismo, la civiltà del denaro in crisi”.
I partners più affidabili la finanza li ha trovati nei democratici, con Blair e Clinton, senza dimenticare Carter (Trilateral, come anche Prodi, Monti) che fu il primo a firmare un ACT per la deregolamentazione.
Il fatto che voglio narrare è che Mussi è stato folgorato da quel libro, e subito si è confrontato con i suoi amici per scoprire che quasi nessuno di loro sapesse nulla dell’argomento.
I Renziani probabilmente ne sanno ancora di meno, e dall’alto della loro supponenza, con basi invidiabili di ignoranza incallita, fanno politica come i decerebrati, leccando il culo al proprio capo e pensando alla propria poltrona.
Anni fa Zingales ebbe un confronto con Franceschini, l’uomo prescelto non a caso da quel “cretino patentato” di Veltroni e dall’amico Rutelli per rappresentare il nuovo PD (cioè una brutta copia della peggiore DC), e chiese di entrare in parlamento per offrire la sua consulenza al paese. Franceschini gli rise in faccia (Cercasi esperta di beni culturali. Trovata: la moglie di Franceschini …). Zingales non è il mio economista preferito, ma sono sicuro che sarebbe molto più utile per governare bene il paese di quanto lo possa essere la seconda moglie del ferrarese democristiano e collaborazionista.
Fatto sta che nell’anno in cui si deve andare in Europa a smontare il terrificante Fiscal Compact, che ci sta uccidendo, i parlamentari del PD invadono le televisioni per illustrare agli italiani i problemi del paese, elencando nell’ordine:
1) manca una legge elettorale (la si può fare in tre settimane e manca da decenni)
2) il PD si spacca (mentre Fassina, D’Attorre se ne sono andati da tempo loro si accorgono che è successo qualcosa)
3) Renzi non fa il congresso – Anzi, lo fa – No, non lo fa – etc. e con Cuperlo fiero e preoccupato portavoce di queste chicche.

4) e qualche amenità da ironia stizzosa del tipo ” pare che le rilevazioni dell’Istat dimostrino che la vecchia possa facilitare il contrappasso verso il renzismo” (D’alema rivolto a Casini)
Siccome tutto questo accade dopo aver tenuto in ostaggio il paese per un anno (in tempi vitali) con un attacco indecente e raffazzonato addirittura alla costituzione, invito tutti a considerare il PD per quello che é; una accozzaglia di irresponsabili, dal primo all’ultimo. Non è un partito, non lo è mai stato, è il parto contro natura di due mitomani macchiette: Veltroni e Rutelli.

Giorgio Mauri

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