Da Washington al Donbass – Segnali di fumo (di guerra)

Primo segnale. Riprende la guerra in Donbass. Escludo che i nazisti di Kiev e i loro amici prendano iniziative di loro spontanea iniziativa. Se attaccano è perché glielo ha ordinato la CIA. Dunque la CIA attacca non solo in Donbass ma anche a Washington. Obiettivo è il presidente Trump.

Secondo segnale. Michael Moore, esponente tra i più esagitati della canea liberal-liberista promossa dell’élite clintoniana, proclama in una trasmissione tv che “il nostro presidente è Obama”. Tra le ovazioni di Hollywood, e di Google, Facebook, Yahoo, Twitter etc. E di tutto il mainstream occidentale. Tecnicamente è una dichiarazione eversiva. E non sarebbe inammissibile (come opinione) se contemporaneamente forze potenti, che hanno organizzato rivoluzioni colorate in tutto il mondo non stessero facendo la stessa cosa negli Stati Uniti, con propaggini a Londra, Berlino e altrove.

Terzo segnale. L’ex presidente Obama rompe tutte le consolidate convenzioni americane e critica duramente, apertamente, il suo successore. Si mette a capo degli sconfitti. Che tutto fanno fuorché restare immobili.

Quarto segnale. Le più importanti agenzie di spionaggio americane tengono sotto controllo il generale Flynn (per le sue telefonate con l’ambasciatore russo). E lo rendono noto. Ma Flynn è l’uomo che Trump ha scelto per riorganizzare tutti i servizi di sicurezza degli Stati Uniti. Dovrebbe essere lui al comando. Cioè cruciali agenzie dello Stato americano si coalizzano contro l’Amministrazione legalmente in carica. Questo è un atto eversivo vero e proprio.

Quinto segnale. I servizi segreti USA e Nato, stanno riarmando i tagliagole in Siria e Iraq. I soldi sauditi e del Qatar sono in movimento vorticoso.

Conclusione: da qui alla fine di aprile, cioè da qui alla fine dei cento giorni di Trump, sono da attendersi colpi. Non solo colpi di scena.

Giulietto Chiesa

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Commento di Uberto Tommasi: “LA CLINTON, LA FINANZIATRICE DI OBAMA, VUOLE LA GUERRA. CREDO CHE SIAMO NEL MOMENTO PIÚ PERICOLOSO DEL SECOLO. IL PRESIDENTE CARTER DOVETTE PULIRE LA CIA E SE TRUMP NON LO FA PRESTO SAREMO NEI GUAI…”

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