“Le malattie della carne” – CORRELAZIONE TRA CARNE, ALZHEIMER, PARKINSON E SCLEROSI MULTIPLA
Eccessi proteici generano amiloidosi che porta alla comparsa nell’encefalo di una sostanza, che si produce a seguito ad una alterazione del metabolismo proteico, che porta all’invecchiamento precoce e quindi al morbo di Alzheimer che è appunto una malattia degenerativa dell’encefalo.
Tra le altre cose viene riportato:
Malattia di Alzheimer-Perusini
L’alimentazione ideale nella prevenzione della MA-P deve limitare l’assunzione di colesterolo, grassi saturi, calorie totali e favorire quella di fibre, cereali integrali, legumi, frutta e verdura.
Morbo di Pakinson
Una dieta povera in fibre tende a produrre uno aumento dello stress ossidativo che determina la riduzione dell’efficacia dei Sistemi di difesa dall’ossidazione. Viceversa una dieta ricca in fibre e in vitamine (frutta, verdura, cereali integrali, legumi) con piccole quantità di acidi grassi Omega3, caffeina e resveratrolo può fornire neuro protezione.
Sclerosi Multipla
Tra i componenti dell’alimentazione più studiati e correlati alla SM: i grassi animali, soprattutto quelli derivati dai latticini. Secondo alcune teorie un’alimentazione infantile a base di latte vaccino può creare i presupposti per la comparsa di alcuni danni al Sistema Nervoso Centrale nel corso della vita.
Numerose ricerche evidenziano il ruolo determinante dell’alimentazione e dello stile di vita nel controllo della SM si in corso di malattia sia nella sua fase di esordio. Le esperienze di Swank and Grimsgaard (1988) e di Swank (1991): i pazienti SM migliorano quando iniziano ad alimentarsi con pochi grassi (- 20% delle calorie totali); il miglioramento è tanto più evidente quanto prima il paziente adotta un’alimentazione con pochi grassi; la riduzione marcata dei grassi saturi ( meno del 20% g/die) si associa nei pazienti SM ad un arresto della progressione clinica di malattia; il tasso di mortalità dei pazienti SM risulta direttamente correlato alla qualità dei grassi saturi assunta.
Quando le proteine o i grassi reagiscono con lo zucchero si formano delle sostanze chiamate AGEs, ossia i prodotti terminali della glicazione avanzata. Questo processo può avvenire sia in modo naturale sia durante il processo di cottura di un alimento come la carne. Ed è proprio la carne e i suoi vari metodi di cottura sotto accusa da un nuovo studio che può causare nel cervello lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer.
(dal mensile “La medicina biologica”, aprile-giugno 2016)
………………………………………………………………………
Lo studio, condotto dai ricercatori dell’Icahn School of Medicine di Mount Sinai (New York) e pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) mostra che una dieta con alto contenuto di AGEs produce un aumento di pericolose proteine nel cervello e un danno alla funzione cognitiva: queste sostanze hanno la capacità di modificare i processi chimici cerebrali.
Mangiare carne cotta a fuoco vivo (che sia in padella, sulla griglia o in forno) può far aumentare il rischio di demenza se, con questa si assorbono anche gli AGEs. Questi prodotti possano far aumentare l’accumulo nel cervello di proteina beta amiloide, un noto marcatore per la malattia di Alzheimer e la demenza.
La dott.ssa Helen Vlassara e colleghi già sapevano che gli AGEs sono prodotti naturalmente in piccole quantità nel nostro organismo, ma il sovrappiù viene assunto per mezzo della dieta e, in particolare, con la carne cotta. Ed è proprio il sovrappiù a poter creare dei problemi.
La gran quantità di AGEs si trovano nei prodotti a base di carne, fritti, alla griglia o al forno, ma anche in prodotti lattiero-caseari che sono stati pastorizzati o sterilizzati. Il problema principale non è tanto l’assunzione di queste sostanze, ma l’accumulo, che con il tempo e l’età può promuovere l’infiammazione cronica nel corpo. E, come si sa, proprio l’infiammazione è implicata nei processi patologici e in malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Sebbene i ricercatori ritengano siano necessari ulteriori e approfonditi studi sull’uomo, auspicano la necessità di ridurre i cibi ricchi di questi composti dannosi; mangiare più alimenti a base vegetale è generalmente considerato augurabile se si vuole seguire una dieta più sana.
Franco Libero Manco