Global Warming? A qualcuno piace “freddo”
“Per tentare di fare previsioni sul clima è necessario conoscere il passato“, in quanto unica certezza che può guidarci verso il futuro. Così Uberto Crescenti, Professore Emerito di Geologia Applicata dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. “Gli esperti vanno ascoltati quando parlano del passato, non del futuro, perché la futurologia è una pseudoscienza“, dunque priva di certezze inconfutabili. Come ha spiegato il professore a MeteoWeb, dunque, per saper cosa sono in realtà i “cambiamenti climatici” in corso e a cosa potrebbero portare, è necessario sapere “come si è comportato il clima in passato. Negli ultimi 2000 anni ci sono state fasi calde e fasi fredde. Vi è stato, ad esempio, il periodo caldo romano: basti pensare che quando Annibale attraversò le Alpi lo fece da passi attualmente non percorribili per l’uomo. Poi si registrò il periodo caldo medievale, dal 900 al 1400, con una temperatura da 1 a 3 gradi superiore ad oggi“.
Il professor Crescenti si colloca tra i cosiddetti “scettici“, ovvero coloro che ritengono i cambiamenti climatici un fatto naturale, in netta contrapposizione ai “catastrofisti“, secondo i quali, invece, il clima sarebbe influenzato, oggi più che mai, dalle eccessive emissioni di CO2 nell’atmosfera e dunque ne ritengono responsabili l’uomo e l’antropizzazione. A supporto delle proprie opinioni gli ‘scettici’ si rifanno proprio ai cicli climatici registrati nel passato. “Umberto Montering, nel lontano 1937 scrisse un’opera dal titolo ‘E’ mutato il clima sulle Alpi?‘, nella quale dimostrò – spiega ancora Crescenti – che le temperature erano state di almeno due o tre gradi superiori ad oggi. Dimostrò anche la questione dei passi alpini percorribili durante il Medioevo e non oggi, sottolineando come le morene glaciali e i ghiacciai fossero molto più in alto in passato. Conoscere la storia è indispensabile per capire dove potrebbe arrivare il clima e come: nel Medioevo la Groenlandia fu antropizzata da Eric il Rosso, perché era terra verde, ed era dunque più calda di oggi e ricoperta di foreste. Dopo il Medioevo si verificò una piccola era glaciale che durò fino al 1870. Si ebbe dunque una successione di fasi calde e di fasi fredde, quando ancora l’azione dell’uomo non poteva influire sulle emissioni di anidride carbonica“.
E dunque oggi in che periodo, o meglio in che fase climatica, stiamo vivendo? “Dopo una piccola era glaciale deve venire un periodo caldo, che è la fase che stiamo vivendo – illustra l’esperto – Secondo questa teoria a breve ci sarà dunque una fase più fredda e non più calda. Per sostenere la teoria dell’imminente riscaldamento globale l’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) usa un modello matematico, ma come si può prevedere il futuro, incerto per definizione, con una scienza precisa come la matematica? Ogni periodo glaciale dura in genere 90/100 mila anni, mentre ogni periodo caldo dura da 10 a 12 mila anni, quindi il periodo caldo sta per finire”.
Nei giorni scorsi a pochi chilometri da casa nostra, prima a Stoccolma e poi in Ucraina si sono verificate delle nevicate straordinarie, da record per il periodo di Novembre; può esserci un collegamento tra questi eventi e la fine della fase calda che stiamo vivendo? “Questi eventi potrebbero essere proprio un’avvisaglia della fase fredda che sta arrivando. Ma perché ci sia il passaggio da una fase all’altra sono necessari decenni. Ciò in cui sbagliano i catastrofisti è soprattutto il fatto di considerare una medesima temperatura che si sia protratta per secoli fino al 1870. Ma non è così“. Gli interessi che ruotano intorno alla questione dei cambiamenti climatici imputabili all’azione dell’uomo “sono troppo vasti e numerosi, ed è stato persino provato che i dati che non fanno comodo alla teoria catastrofista vengono cancellati – chiosa Crescenti -. Nel 2009 un hacker russo entrò nei pc dell’univesrità che fa da consulenza alla IPCC e ha scovato documenti interni, tra ricercatori, nei quali si diceva, ad esempio: “questo dato non possiamo divulgarlo perché contrasta con la nostra opinione”; o ancora: “i direttori di giornali che pubblicano contro di noi vanno rimossi“. Gli scettici, la cui voce viene sempre fatta passare in secondo piano, sono numerosissimi”.
Andamento della CO2 (linea rossa) e delle temperature globali dal 1850 ad oggi (linea azzurra). La linea grigia è stata tracciata per aiutare ad interpretare gli andamenti. Si noti che dal 1850 al 1878 le temperature globali salgono così come la CO2, dal 1879 al 1910 le temperature calano mentre CO2 sale, e così via. I dati di temperatura provengono dal dataset globale Hadcrut4 della Climate Research Unit dell’Università dell’EastAnglia mentre i dati di CO2 provengono dal Servizio Meteorologico Olandese
Andamento della CO2 (linea rossa) e delle temperature globali dal 1850 ad oggi (linea azzurra). La linea grigia è stata tracciata per aiutare ad interpretare gli andamenti. Si noti che dal 1850 al 1878 le temperature globali salgono così come la CO2, dal 1879 al 1910 le temperature calano mentre CO2 sale, e così via. I dati di temperatura provengono dal dataset globale Hadcrut4 della Climate Research Unit dell’Università dell’EastAnglia mentre i dati di CO2 provengono dal Servizio Meteorologico Olandese
A supporto della teoria degli scettici ci sono diversi dati di fatto: “se controlliamo la curva di aumento di anidride carbonica e quella di temperatura non c’è corrispondenza – illustra il professore – Mentre se guardiamo il sole c’è perfetta corrispondenza con le macchie solari (meno macchie più freddo, più macchie più caldo), quindi è più il sole che determina la variazione climatica che non l’influenza dell’anidride carbonica. Inoltre, è l’aumento di temperatura precede quello di CO2 e non il contrario”. Dal protocollo di Kyoto in poi, per far fronte a quella che viene ritenuta la catastrofe dei cambiamenti climatici, e che invece è un fatto “del tutto naturale che non porterà di certo alla fine del mondo, in quanto si tratta solo di una semplice fase, vengono sprecati soldi e investimenti che potrebbero essere utilizzati per sfamare intere popolazioni indigenti” ammonisce Crescenti, che alla luce delle ultime elezioni americane precisa: “mi auguro che Trump, con il suo sostegno alle teorie degli scettici, riesca a cambiare qualcosa in tal senso, ma ci sono troppi interessi dietro“. Mentre il mondo scientifico sembra scagliarsi contro il neo presidente degli Stati Uniti d’America, Crescenti confida nel suo intervento per limitare i catastrofismi sul tema dei cambiamenti climatici.
Sul tema dei fenomeni meteo estremi, Crescenti spiega che “è convincimento diffuso che le manifestazioni di temporali, uragani, tornado siano causati dal riscaldamento globale. Almeno così i mass media (e non solo) dichiarano ad ogni occasione del verificarsi di nubifragi, alluvioni ecc. Le cose non stanno proprio così. Anche in questo caso la storia, non utilizzata dai venditori di catastrofi, ci viene in aiuto. Così Sergio Pinna, ordinario di Geografia presso la Università di Pisa, ha pubblicato nel 2014 un libro dal titolo:” La falsa teoria del clima impazzito”. Si legge nella copertina: “ Le rilevazioni disponibili dicono che la temperatura media del Pianeta è cresciuta di circa 0,8° dalla metà del XIX secolo ad oggi. Si ritiene che questo riscaldamento sia prodotto in massima parte dall’incremento della CO2 atmosferica e che abbia indotto un cambiamento nei caratteri generali del clima, causando un forte aumento – per entità e frequenza – di svariati fenomeni estremi; se la prima parte di tale teoria rientra nel campo delle ipotesi non ancora pienamente provate, la seconda è in pratica una vera e propria invenzione”. Il volume attraverso una rigorosa indagine statistica sul passato dimostra che non ci sono stati mutamenti apprezzabili di tali eventi estremi (uragani, precipitazioni intense, tornado, ecc.). Ricordo che uno dei maggiori esperti di uragani, Cristopher Landsea, si dimise dall’IPCC proprio perché questo organismo affermava che tali eventi estremi erano aumentati per colpa del riscaldamento globale. Su questo tema ricordo che il Wordl Disaster Report della Croce Rossa Internazionale ha di recente reso noto che il 2013 ha registrato il minor numero di catastrofi naturali dell’ultimo decennio. Eppure assistiamo sempre, ad ogni occasione, alla solita affermazione del riscaldamento globale come causa di catastrofi idrogeologiche. Così si espresse Ermete Realacci, Presidente onorario di Lega Ambiente dopo i drammatici eventi che nel 2013 colpirono il Trevigiano. “La bomba d’acqua nel Trevigiano conferma purtroppo tragicamente la necessità di contrastare i mutamenti climatici e gestire bene il territorio. Una politica utile e lungimirante deve dare priorità alla riduzione dei gas serra”. Evito commenti. Per una rapida rassegna delle catastrofi idrogeologiche (alluvioni e frane) accadute in Italia nell’ultimo secolo si veda Crescenti (2003)“.
Percentuale dei ghiacciai in avanzata e in ritiro nelle Alpi italiane tra il 1925 e il 2004. Una fase di generalizzato ritiro, accentuato negli anni ’50 del XX secolo, è stata seguita da una fase di avanzata che ha avuto il suo culmine tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Dagli anni ’90 si registra un generalizzato ritiro della quasi totalità dei ghiacciai italiani (elaborazione di G. Zanon)
Percentuale dei ghiacciai in avanzata e in ritiro nelle Alpi italiane tra il 1925 e il 2004. Una fase di generalizzato ritiro, accentuato negli anni ’50 del XX secolo, è stata seguita da una fase di avanzata che ha avuto il suo culmine tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Dagli anni ’90 si registra un generalizzato ritiro della quasi totalità dei ghiacciai italiani (elaborazione di G. Zanon)
E sulle temperature globali, l’esperto dice: “Come noto, a partire dalla seconda metà del 1800 fino ai nostri giorni, la temperatura globale del nostro Pianeta è cresciuta di 0.8-1°. Secondo molti scienziati l’aumento fa parte della naturale evoluzione climatica della Terra, dopo la Piccola Era Glaciale iniziata nel 1450 circa. Si veda per tutti il volume curato da Fred Singer e altri (2008) dal chiaro titolo:”La Natura, non l’Uomo, governa il Clima”.
Di parere opposto sono gli scienziati che si riconoscono nell’IPCC, che attribuiscono tale aumento all’immissione in atmosfera dei cosiddetti gas serra, CO2 soprattutto. Questo organismo inoltre ha dichiarato che l’anno 2014 è stato l’anno più caldo dell’ultimo secolo. Su questo argomento non esiste una opinione totalmente condivisa. L. Mariani (2015) documenta infatti che questo anno è stato il più caldo secondo l’Agenzia Nipponica per la meteorologia e secondo la Climate Research Unit della Università della East Anglia; è stato l’anno più caldo con il 38% secondo la NASA; non è stato l’anno più caldo secondo i dati da satellite MSU relativi alla bassa troposfera e secondo le rianalisi del Centro Europeo Previsioni Medio Termine – CEMMIT”.
Il Periodo Caldo Medioevale nel mondo (da Kipp.2009)
“Non c’è relazione tra la temperatura e la CO2; mentre quest’ultima negli ultimi 150 anni è sempre aumentata, la temperatura ha oscillato autonomamente. In particolare c’è stata una flessione tra il 1940 ed il 1970 circa (periodo noto come Global warming hiatus) ed inoltre negli ultimi 15 anni circa la temperatura non è più aumentata pur in presenza di una aumento costante della CO2. C’è inoltre da sottolineare che la ricerca sul comportamento passato delle macchie solari porta ad una previsione totalmente contraria a quella dell’IPCC: la temperatura globale diminuirà e si avrà una nuova piccola era glaciale. E’ quanto, ad esempio sostiene il meteorologo Paolo Errani, autore del libro: “Effetto serra e macchie solari”.
Confronto tra gli “spaghetti” previsionali del clima elaborati da vari modelli a confronto con l’effettivo andamento delle variazioni registrate con palloni atmosferici (i cerchi) e con misuratori satellitari (i quadrati).
Confronto tra gli “spaghetti” previsionali del clima elaborati da vari modelli a confronto con l’effettivo andamento delle variazioni registrate con palloni atmosferici (i cerchi) e con misuratori satellitari (i quadrati).
“Sullo stesso fronte merita di essere ricordata una lettera di John L. Casey, direttore del SSRC (Space and Science Research Center, Orlando, Florida) inviata il 10 maggio del 2010 a Mr. Tom Vilsack, all’epoca Ministro dell’Agricoltura (Washington), in cui con apprensione lo informava dell’arrivo di una imminente fase fredda, che avrebbe avuto ripercussioni fortemente negative sull’agricoltura. “ Ti consiglio vivamente di non lasciarti influenzare dal pensiero comune o dalla correttezza politica o da coloro che vogliono fare soldi o conquistare il potere, nascondendo la verità sul prossimo clima . Invece, ti chiedo di guardare ai fatti e poi darti da fare immediatamente per preparare il nostro paese a quello che sta arrivando”. Secondo Vilsack esiste una lobby in grado di influenzare il Presidente degli Stati Uniti che ha fatto licenziare l’Amministratore della NASA per aver detto la verità sul riscaldamento globale“.
Lo scorso anno, nel corso della Cop21, la Conferenza sul Clima di Parigi, è stato stabilito che i Paesi del mondo dovranno affrontare tutte le azioni necessarie in modo da diminuire le emissioni di anidride carbonica e rallentare dunque il riscaldamento globale considerato sempre più imminente.
“Si dice che siano aumentati gli eventi estremi: non è vero – conclude Uberto Crescenti – Numerosi scienziati si sono dimessi dall’IPCC perché non ci stavano ad essere strumentalizzati e a doversi conformare tutti ad una stessa opinione. L’IPCC è stato fondato solo per dimostrare che l’aumento della temperatura è colpa dell’uomo e non accetta opinioni contrarie”.
A cura di Monia Sangermano
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Commento di Oreste Caroppo: “La denuncia dettagliatissima viene dal Prof. Uberto Crescenti, Professore Emerito di Geologia Applicata dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara.
Anche vari docenti universitari italiani prendono pubblicamente le distanze dalle mistificazioni pseudo-scientifiche dei Global warmingers. Ciò che più mi interessa è da un lato capire la verità anche in merito al clima, quindi la difesa del paesaggio e della sua salubrità per l’ uomo, e della biodiversità autoctona ed esotica, domestica e selvatica.
Comprese le mistificazioni in merito alla iper demonizzazione della CO2 e ai suoi effetti nell’ideologia Global warming cavalcata in realtà non per il bene del paesaggio e della biodiversità, come sappiamo dagli scandali della mala della Green Economy industriale e della truffa Xylella in Puglia, ma per l’esatto opposto,
ora possiamo operare anche nel verso della riduzione della CO2, intervenendo con rimboschimenti e con impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili rispettosi dell’ ambiente, come per esempio quelli che vedono i pannelli fotovoltaici e solari installati su superfici biologicamente morte di niun valore estetico come i tanti tetti superfici inutilizzati degli edifici recenti, eccetera, spezzando i monopoli di chi con la scusa di un’ emergenza voleva mettere le mani anche sull’energia solare, e non solo, completamente!”