Siria – La prova provata del coinvolgimento dei paesi NATO nella campagna terroristica

Man mano che le verità sulla Siria vengono a galla, non potendole più ritardare e mistificare, sta gradualmente cambiando anche la narrazione mediatica dei fatti. Risulterà difficile negare e poi semmai tentar affannosamente di giustificare la presenza di un centinaio abbondante di ufficiali NATO, catturati dai russi e siriani nei territori che erano occupati dalle truppe di invasori o ribelli dalle varie sigle ma che fanno tutte capo a Daesh, cioè allo stato islamico o presunto tale, se non riconoscendone l’implicita complicità nell’armarli, formarli ed incitarli, fornendo loro pure gli obiettivi.

Sarebbe come ammettere che tutto quanto è avvenuto era funzionale alla leadership politica Atlantica, Usa ed UE, cioè che erano una loro creatura, un terrorismo di comodo, che legittima i dubbi anche sulla matrice degli attentati avvenuti sul suolo europeo, con l’ampio seguito di incongruenze, alcune anche grossolane, sulla dinamica dei fatti e sull’efficienza dei servizi di sicurezza ed investigativi. Nel complesso si tratta di una situazione immonda, da voltastomaco, che fa ribrezzo e provoca repulsione verso la leadership politica e mediatica europea, supina a quella americana. In questo quadro geopolitico e strategico mediorientale la Russia ne è uscita vincitrice di grandezza esponenziale, e nel valutare i motivi della sua vittoria penso di potergli attribuire il fattore storico di una cultura secolare, modernizzata superbamente in ambito diplomatico e militare, perseverando nella lealtà con gli alleati e l’innovazione qualitativa degli armamenti, contro una forza bruta supponente e strafottente, basata prevalentemente sull’insidia, il doppio gioco, l’inganno e la forza quantitativa delle armi e sull’intimidazione, sul dominio del sistema mediatico asservito, rappresentata in primis dagli USA e dai suoi stati satelliti asserviti e resi ormai patetici dalla loro insulsaggine. Con la Siria l’Occidente, con tutto il suo apparato mediatico, ha toccato il culmine della meschinità e della bassezza, e reso evidente il fallimento a livello internazionale, un livello di bassezza dal quale non potrà mai riprendersi e riscattarsi, potrebbe semmai rappresentare l’inizio di un epoca in cui potrà solo continuare a degradare e liquefarsi, come ciclicamente si sono spente molte civiltà nel corso della storia dell’umanità.

Prima si capiranno questi aspetti e prima si prenderanno le distanze da questi farabutti che hanno governato finora in nome di una finta democrazia, facendo danni immani e minando il nostro futuro irreversibilmente.

Claudio Martinotti Doria

Articolo collegato: http://www.maurizioblondet.it/ad-aleppo-la-disfatta-morale-intellettuale-delloccidente/

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