Palestina – L’entità sionista cancella la storia (se contrasta con la religione)
La cancellazione delle testimonianze storiche non è nuova.
Negli Anni Cinquanta i forsennati attacchi che ebbe a subire la spedizione archeologica italiana in Siria da parte dei sionisti statunitensi lo testimonia.
Quando il professor Paolo Matthiae scoprì il sito di Ebla e la “biblioteca” annessa, che nulla ha a che vedere con le superstizioni “bibliche”, ricorda questi attacchi e ricorda anche come venisse applicata la sordina alle puntuali risposte fornite dagli scienziati italiani alle, chiamiamole, obiezioni sioniste.
Quando stavo a Gerusalemme mi hanno raccontato che sotto il cemento israeliano finirono pure gli scavi effettuati dagli svedesi davanti alla Porta di Giaffa poiché non corrispondevano alle fantasie religiose degli scritti considerati “sacri”.
E lo stesso destino viene applicato non solo, come mi dicevano, agli scavi di Gerusalemme, ma ad ogni ritrovamento che non “corrisponde” a dette fantasie religiose che sempre più spesso sono trasformate in “storia”.
La strumentalizzazione e la versione hollywoodiana della storia resa dai sionisti infatti va ben al di là della Palestina nella visione “biblica” della “grande israele”, e lo scempio attuale a mio avviso rientra in questo quadro.
Giorgio Stern