Panspermia e genesi planetaria – Trapiantare la vita terrestre su altri pianeti sarà possibile?

Dal concetto Tolemaico dell’universo a quello Copernicano ci sono voluti secoli per capire che le stelle non erano astri fissi in una volta celeste immobile dove la Terra era al suo centro e dove il Sole e gli altri pianeti gli giravano intorno. Copernico, circa 1800 anni dopo, ha dimostrato invece che siamo noi a girare intorno al Sole e non viceversa. Nel frattempo nel periodo della Santa Inquisizione furono molti gli illuminati che finirono al rogo solo perché abbracciarono la teoria di Copernico, tra questi Giordano Bruno.

Finalmente, però, si capì che la teoria di Tolomeo era priva di ogni fondamento scientifico, ciò nonostante fino a qualche decennio fa eravamo ancora convinti di essere noi al centro dell’Universo come unici esseri pensanti. Poi con i telescopi orbitanti tra cui Kepler si è cominciato a scoprire che solo nella nostra galassia esistono migliaia di pianeti rocciosi come la Terra, di cui alcuni orbitanti intorno alla loro stella ad una distanza tale da consentire all’acqua di non evaporare, né di congelare, ma di essere liquida come da noi e, quindi, potenziali incubatori di vita. Le ultime avventure delle sonde spaziali, tra cui Rosetta, inviate ad esplorare asteroidi e comete, hanno rivelato la presenza abbondante su questi corpi di aminoacidi, i mattoni della vita. Grazie a ciò ormai la famosa teoria della Panspermia cosmica è diventata realtà, cioè la vita, intesa come “spore”, viaggia nell’universo e se trova pianeti con caratteristiche positive (situati nella fascia abitabile dei loro sistemi solari) innesca lo stesso processo che ha dato il via a forme intelligenti sul nostro pianeta.

Di questo, finalmente, il mondo accademico mondiale ne è convinto al punto che alcuni scienziati tra cui Stephen Hawking hanno pensato di elaborare un progetto che sa più di fantascienza che di scienza reale. Progetto che hanno battezzato: Genesi (come in una delle saghe di Star Trek dove si parla del progetto genesis per creare la vita su un pianeta sterile). Genesi prevede di esportare la vita terrestre su altri pianeti. Al momento è stato scelto un pianeta scoperto recentemente dal telescopio orbitante Kepler su Proxima Centauri con le caratteristiche quasi uguali alla nostra Terra. E’ questo un pianeta roccioso un po’ più grande del nostro e che è il più vicino a noi rispetto agli altri con caratteristiche “abitabili”(“solo” 4 anni luce).
E’ tuttavia un progetto di lunga durata, non attuabile nell’immediato ma che potrà svilupparsi con le tecnologie del futuro. L’idea viene direttamente dall’istituto di scienze spaziali di Francoforte e dalla mente del fisico teorico Claudius Gros. Il tutto è stato presentato dalla rivista specialistica Astrophysics and Space Science, che ha raccolto subito grande interesse presso tutto il mondo, non solo accademico.

In sintesi, il progetto di Gros permetterebbe di trapiantare su altri pianeti, forme di vita direttamente dal pianeta Terra. L’uomo diventerebbe una specie di creatore, capace di poter dare vita a posti che prima non la possedevano. Ovviamente i tempi non sono veloci: si parla che per prendere piede il Progetto Genesi serviranno dai 50 ai 100 anni. La strada è ancora lunga e serviranno tempi e mezzi.

Gros si servirebbe di sonde speciali capaci di trasportare al loro interno carichi di batteri capaci di riprodursi e addirittura micro laboratori di biologia e genetica in grado di creare organismi non presenti sul pianeta Terra.
Il Progetto Genesi tra centinaia di anni potrà avere lo stesso eco della conquista dello spazio o dell’atterraggio sulla luna. Per gli ideatori del progetto porterebbe la Terra a non essere l’unico pianeta abitato o con forme di vita. Solo il futuro potrà sapere cosa potrà succedere e se l’esperimento avrà successo. Intanto bisogna raccogliere i fondi necessari e iniziare, nel giro di poco tempo, a selezionare i batteri da trasportare con le sonde speciali.

A questo punto, però, è necessario fermarci un attimo e riflettere. Per prima cosa notiamo che anche in questo fantascientifico progetto prevale il nostro antico concetto antropocentrico: “noi unici abitanti della Terra andiamo a creare la vita sugli altri pianeti desolati dell’universo”. E se su quel pianeta si fosse già evoluta la vita come qui da noi? Che ci andiamo a fare? Forse vorremmo conquistarlo, come secoli fa fecero gli europei sul continente americano? Prima di ogni progetto di “Terraformazione” su un altro pianeta cerchiamo prima di capire se li già esiste la vita. A questo punto si apre un dubbio nella nostra mente: “ e se qualche milione di anni fa la stessa idea del progetto Genesi fosse venuta a qualche civiltà già evoluta dello spazio? Allora bisogna credere a quello che raccontano miti e leggende lontane nel tempo e cioè che esseri scesi dalle stelle ( gli dei ) ci hanno creato o, meglio, ci hanno “Terraformati”.

Filippo Mariani – Accademia Kronos

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