Dario Fo. Ateo di fede… è nel novero dei più!
Dario Fo, anche lui è entrato nel mondo dei più, l’ho appreso leggendo le notizie odierne su internet, perché sui giornali piombati ancora non è stata ripresa. Proprio in questi giorni, malgrado fosse ricoverato in un ospedale di Milano, aveva avuto la forza di invitare gli italiani a non soccombere alla dittatura strisciante e di andare il 4 dicembre alle urne per dire “No” alle modifiche costituzionali. Che Dario Fo sia stato un grande democratico nessuno può metterlo in dubbio.
Che dire di lui? Posso solo ricordare alcuni momenti in cui ho respirato la stessa aria, osservandolo sulla scena. Ad esempio al Teatro Tenda di Roma in cui prendeva in giro il berlusca. Sì a prendere in giro il berlusca fece in tempo, sulle scene, per il renzie si dovette limitare a battute sarcastiche riprese da pochi giornali. Quei pochi pochissimi giornali che ancora mantengono una libertà di espressione ed un’etica dell’informazione.
Eppure, con la sua morte anche i giornalacci del potere saranno costretti a spendere due parole su Dario Fo che inopinatamente vinse il premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”. Il commento di Fo fu: «Con me hanno voluto premiare la Gente di Teatro».
Quella stessa gente che oggi viene tradita da personaggi che imperversano in tv, spacciandosi per “attori popolari” e di sinistra. Dario Fo fece in tempo a stigmatizzare questo ipocrita comportamento ed allorché l’uomo “benigno” disse “sì” (al referendum), il suo commento fu: “Sono rimasto sconvolto. Avevo letto qualche tempo fa che in un incontro, rispondendo a una domanda, aveva detto che avrebbe sicuramente votato contro. La questione non è votare questo o quello, ma lasciarsi andare alla deriva. C’è qualcosa del ‘dare e avere’. Non c’è dubbio che questa posizione favorisce il governo e il potere. Sarà ripagato. Però mi stupisce terribilmente. Lo vedo cedere davanti alle lusinghe. Ero convinto avesse ormai scelto come si deve e, soprattutto, secondo la storia della sua vita”
Credo che Dario, malgrado la sua salda fede laica, non abbia mai negato la permanenza del pensiero, in quanto energia eterna ed infinita, in continua espansione nel cosmo, ed in quell’Akasha potrà ricongiungersi alla sua amata compagna Franca Rame. Al figlio Jacopo, che conosco personalmente, vanno i miei sentimenti di amicizia e solidarietà umana.
Paolo D’Arpini