Basta matrimoni (gay o non gay che siano)… si dia spazio al libero amore! – Open Letter
Vorrei tornare ancora una volta sul discusso punto delle “unioni civili” che è stato ed e tutt’ora causa di polemiche fra tradizionalisti ed innovatori. Sostanzialmente questa legge serve a favorire ed a legalizzare le unioni fra congeneri, maschi o femmine che siano. Malgrado la legge alcuni sindaci si dividono e sposano a loro gusto e piacimento. Abbiamo visto che i sindaci che ci tengono a dimostrarsi “innovatori”, come ad esempio la Raggi e la Appendino, fanno bella mostra di sposalizi gay, con tanto di foto da inviare ai giornali, mentre i sindaci contrari ricevono minacce da parte del ministero degli interni di adeguarsi all’obbligo, pena la decadenza…
Ma questa delle unioni civili obbligatorie è un po’ come la proposta di legalizzare la canapa, non è una battaglia di libertà o di ecologia sociale ma un escamotage per accontentare fette di elettorato e guadagnarci sopra. Secondo me andrebbe vista la cosa da un punto di vista opposto… meglio eliminare tout court l’istituto matrimoniale, per chiunque, non c’è bisogno di “legalizzare” qualsiasi tipo di rapporto amoroso (etero, omo, etc.) che sia.
Il matrimonio è una istituzione obsoleta istituita dalla cultura patriarcale e religiosa e fa comodo alla “politica”, in realtà esso può essere eliminato ed in tal modo si “pareggiano” tutti i rapporti senza bisogno di ampliare il “contratto coniugale” alle diverse categorie delle tendenze sessuali (o si vuole arrivare agli estremi dei matrimoni fra diverse specie, come avviene in alcuni stati americani?).
Secondo me le unioni fra esseri umani consenzienti dovrebbero essere completamente libere da cavilli burocratici. Sarebbe sufficiente una semplice dichiarazione da parte dei “conviventi di fatto”, quali e quanti essi siano (intendendo anche famiglie allargate con più membri), che si assumono autonomamente reciproche responsabilità, diritti e doveri, salvaguardando -è ovvio- i diritti degli eventuali figli nati da queste spontanee unioni. Ed inoltre l’amore non può essere sancito da un contratto, anzi il momento che ci si sente “obbligati” ad amare immediatamente scatta la ribellione. Perciò salviamo l’amore ed eliminiamo il “matrimonio”*.
Paolo D’Arpini
Circolo vegetariano VV.TT.
* Acquisto della madre