Siria. Opzioni sul campo: Confronto diretto Russia/USA oppure dialogo per la pace…. Dipende da chi vince le elezioni americane

Lunario Paolo D'Arpini 1 ottobre 2016

Il centro di Aleppo sembra essere stato riconquistato dall’Esercito Arabo Siriano. Il bombardamento con ben tre missili russi di una centrale operativa che riuniva ufficiali israeliani, quatarioti, sauditi, britannici e statunitensi è una conferma che Mosca non intende sottostare a nessun ricatto e a nessuna minaccia.

E’ ovvio che i manovratori della legione straniera jihadista – e i jihadisti stessi – siano alla disperazione e cercheranno di rispondere con colpi disperati.

Negli Usa ci sono sul tavolo verosimilmente due opzioni: a) rilanciare il dialogo con Mosca e cercare di uscire dal pantano, b) affondare il piede sull’acceleratore inviando nuove armi direttamente ad al-Nusra e all’Isis, visto che ormai ogni bugia non ha più alcun senso, e se ciò non basta cercare di imporre una no-fly zone su Aleppo e zone chiave per l’offensiva curda. Insomma, Deir Ezzor sarebbe solo un’anticipazione. Cosa che vorrebbe dire rischiare un confronto diretto con la Russia. La prima sembra la contrastatissima linea di Obama-Kerry, la seconda quella di Clinton-Ashton Carter e neocons assortiti (non Trump).

Sembra quindi evidente che i nostri media, che ci stanno preparando a questi eventi, non abbiano come referenti la Casa Bianca o il Dipartimento di Stato ma altri ambienti politici statunitensi, ancora più fetidi e pericolosi.

Trump è pericoloso per altri versi, ma almeno con lui sarebbe più probabile il rilancio di negoziati sulla Siria tra Usa e Russia. Con la Clinton invece sarebbe molto più probabile il gioco d’azzardo della no-fly zone che quasi sicuramente porterebbe a un conflitto a tutto campo con la Russia.

Per finire richiamo l’attenzione sulla Germania. E’ una nazione sull’orlo della crisi. Ci sono molti sintomi e ne cito alcuni come mi vengono in mente:
a) L’esposizione della Deutsche Bank sui derivati è la più alta in assoluto del mondo. E si iniziano a vedere gli effetti.
b) Una massa crescente di tedeschi è euroscettica (vedi recenti elezioni), perché capisce – e probabilmente già percepisce concretamente – che il giochino di sfruttamento della posizione privilegiata della Germania nell’Eu e nell’Eurozona è prossimo alla scadenza.
c) Ha bisogno come l’aria, specie dopo la Brexit, di ripristinare pieni rapporti di collaborazione con Mosca ma non può perché la Germania è la più ricca repubblica delle banane del mondo, cioè non le è permessa una politica estera autonoma, Perché?
c1) All’Onu ha ancora lo status di “paese sconfitto” (come l’Italia).
c2) E’ occupata da decine e decine di basi Usa.
c3) E’ terrorizzata dall’ipotesi che gli Usa scatenino il jihadismo all’interno del proprio territorio, dove vivono milioni di musulmani grazie alla storica immigrazione e alla recente scelta di accoglienza indiscriminata dei rifugiati siriani. In Germania le tensioni “etniche” crescono ogni giorno. Alcuni quartieri delle grandi città sono off-limits e vi vige la sharia. L’altro giorno la polizia ha ucciso un siriano rifugiato che era sospettato di violenza nei confronti della figlia di 8 anni. E dove? Nientemeno che nella (ex) super tollerante Berlino!
In definitiva il caos sistemico si sta impadronendo degli stessi ponti di comando dell’arrogante mondo occidentale, con in testa gli Usa e la Germania.

Piotr

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