Paul Feyerabend ed il metodo “anarchico” nella ricerca scientifica
Paul Feyerabend filosofo austriaco, poi immigrato negli USA, già allievo di Karl Popper e vicino inizialmente alle tematiche della importante scuola filosofica, nota come Circolo di Vienna, sosteneva che nella ricerca scientifica deve valere il principio dell’anarchia del metodo di ricerca.
In altre parole: mentre i grandi scienziati dell’era moderna, come Galilei e Newton, avevano seguito il metodo sperimentale, indicato anche da filosofi empiristi come Bacone e Locke; mentre i filosofi francesi del ‘600, come Cartesio e Pascal, avevano indicato un metodo di tipo logico-matematico; mentre i moderni filosofi della corrente “empirista logica”, come Bertrand Russel, avevano indicato un metodo di indagine che privilegiasse la logica su una base sperimentale; mentre analoghe ricerche venivano fatte dai filosofi del Circolo di Vienna e Wittgenstein, Fayerabend indica la strada di una sostanziale mancanza di metodo.
Ne consegue che non vi alcun motivo per scartare a priori la fisica di Aristotele rispetto a quella di Galilei e Newton, che i miti e la teologia devono essere messi sullo stesso piano delle teorie definite “scientifiche”, che bisogna rinunciare a metodi basati esclusivamente sulla ragione.
Qualcosa di simile aveva detto anche il suo maestro Popper (anche se le posizioni dei due poi si allontanarono). Entrambi erano due liberali fortemente anticomunisti, e tentati da teorie tendenti all’irrazionalismo.
Forse l’affermazione che mi ha maggiormente colpito è quella secondo cui la teoria dell’evoluzione di Darwin va messa sullo stesso piano delle teorie religiose creazioniste, che dovrebbero anch’esse essere insegnate nelle scuole con pari dignità. Questo, in effetti, succede ancora nei “modernissimi” Stati Uniti d’America.
Chi scrive pensa che la fisica di Aristotele sia un cadavere ingombrante che ha rischiato di bloccare la ricerca scientifica per due millenni, e, a chi spaccia ancora teorie su un mitico “creatore” , citerebbe l’affermazione del grande filosofo naturalista della scuola di Mileto, Anassimandro, che già sei secoli prima di Cristo diceva che tutti i fenomeni naturali trovano la loro spiegazione nella natura stessa(1).
La rivoluzione scientifica attuata da Darwin è stata una di quelle che nella storia ha causato una delle più grandi rivoluzioni nel modo di pensare dell’umanità, dello stesso livello, o forse anche superiore, alla rivoluzione operata da Copernico, Galilei e Newton. Anche Marx se ne rese conto e si offrì di scrivere una dedica alla grande opera di Darwin, “L’Evoluzione della Specie”. Darwin, imbarazzato, preferì declinare l’offerta per la sua tranquillità e per non provocare ulteriori polemiche.
Era conscio del carattere rivoluzionario del Darwinismo anche un grande biologo come l’inglese Richard Dawkins, famoso per il discusso libro “Il Gene egoista”(2), in cui afferma che il corpo animale non è altro che una macchina ed un involucro che serve ad assicurare la conservazione e l’evoluzione dei geni che caratterizzano la specie umana e quelle animali. Non è casuale che Dawkins sia anche un razionalista ed un ateo militante, autore di un libro pieno di ironia e buon senso: “L’Illusione di Dio”(3), in cui ridicolizza i miti religiosi ed invita gli atei a non nascondersi e a lottare per le proprie idee.
Mauro Cristaldi, evoluzionista convinto, professore di Anatomia Comparata all’università La Sapienza di Roma, si pone anch’egli nella scia di Darwin e Dawkins, ed è stato anche lui un lucido ed irriducibile combattente a sostegno della ragione, del metodo scientifico, delle sue idee comuniste, della prospettiva di un mondo migliore, dove lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e la guerra non trovassero più spazio ed accoglienza. La sua militanza nel gruppo “Scienziati contro la Guerra”, il suo impegno contro le guerre imperialiste in Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Libia, Siria, già ricordata da molti altri prima di me, lo testimonia.
Onore a Mauro, alla sua lucidità, ed a tutti coloro che si sono battuti per la ragione ed un mondo nuovo.
Vincenzo Brandi
(1)Carlo Rovelli, “Cos’è la Scienza: la Rivoluzione di Anassimandro”, Mondadori
(2)Richard Dawkins, “Il Gene egoista”, Mondadori
(3)Richard Dawkins, “L’Illusione di Dio”, Mondadori