Roma: “Omnia munda mundis” – Ultimi raggi di stelle sulla canea che insegue l’osso

Virginia Raggi qualche errore l’ha fatto, a partire da collaboratori come l’alemanniano Marra e, forse la Muraro, presi probabilmente perché esperti della macchina amministrativa e, la Muraro, al corrente di tutte le magagne dei banditi dei rifiuti. Ma sono fesserie, come è una fesseria quella dell’indagine non comunicata, cosa comprensibile dato che non c’era avviso di garanzia e non si sapeva se l’indagine riguardava un mozzicone gettato dalla finestra, o qualche impiccio con i rifiuti.

La cosa davvero fetida è come la mafiosa marmaglia del PD e delle destre dichiarate si sono avventati su questa amministrazione, unicamente perché è quella che gli impedisce di continuare a rubare, corrompere, devastare, distruggere, ultimamente con la mostruosità delle Olimpiadi. E quel rompicoglione e quinta colonna del Pizzarotti che non perde l’occasione per intingere il suo tossico biscotto nella merda della cosca renziana! Lo caccino finalmente, è uno sporco profittatore dei guai altrui. La classica fattispecie dello sciacallo che, tipo i curdi di Rojava, si lancia assieme ai leoni sulla carcassa della gazzella.

Stiamo assistendo alla rivolta del verminaio e qualunque cosa abbiano sbagliato Raggi o il direttorio, sono da sostenere al 100%, anche contro gli utili idioti e boccaloni 5 Stelle in rete che si fanno decerebrare dalla slavina mediatica dei poteri criminali: mafia, massoneria, Vaticano, palazzinari, cooperative, servizi, Cia. Come Assad, o Gheddafi, o Saddam, o Putin, sono comunque mille volte meglio di qualsiasi governante occidentale, così tra Raggi e i suoi è il resto dello schieramento politico-economico-culturale italiota corre la differenza tra un giardino e una fogna.

Fulvio Grimaldi – www.fulviogrimaldicontroblog.info

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Commento di Adriano Colafrancesco: “Senza il minimo ritegno, senza freni inibitori, senza alcun pudore, le menti dell’informazione pubblica sono scatenate impunemente, nelle ultime ore, in vampirismi giornalistici sotto gli occhi di tutti. Mentre occultano il trave delle nequizie comunali di Milano, si avventano con ferocia sulla pagliuzza di voi 5 stelle, colpevoli solo di voler riscattare la gestione della cosa pubblica capitolina dal malaffare che ne ha inquinato per anni i meandri, complice il loro silenzio. Tranquilli, è buon segno. Vuol dire che hanno paura! Avanti così, la menzogna non paga……presenta solo il conto al momento opportuno…”

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Commento integrazione di Piotr: “Purtroppo Virginia Raggi ha fatto un errore con gravi ripercussioni mediatiche. Ma è stato un errore che in qualche misura non poteva non fare. O meglio che seguiva una necessità che chi non conosce la politica e la gestione di macchine complesse non comprende.

Come accenna Fulvio, provate a pensare di prendere in mano un verminaio come il Comune di Roma e pensare di gestirlo-ripulirlo senza avere le dritte di chi quel verminaio lo conosce. O provate a pensare di prendere in mano le redini di un’industria e di alienarvi la collaborazione dei primi e secondi livelli dirigenziali. Andate subito a gambe all’aria, anche se voi siete l’AD. Scrissi subito che contro la Raggi si era sollevato un vento “cileno”, di fatto un boicottaggio di tutti i servizi. Dimissioni in massa all’Ama e dimissioni in massa all’ATAC (più strani “giochini” per “ammodernare” le linee iniziati a piena ripresa post-ferie del traffico, che creano grandi disagi). Non è facile gestire queste sentine. Non ci riuscì neppure l’ultimo assessore PD ai trasporti che ammise che non era riuscito a capire nulla delle spese milionarie dell’Atac perché non era riuscito a farsi consegnare nessun documento significativo. E lui era l’assessore!

Non dico per gestire bene, ma per non farsi ammazzare da quelle sentine, hai bisogno di un “insider man”. Nell’industria solitamente il nuovo AD si fa coadiuvare da un vecchio manager trombato dalla gestione precedente, che sa tutto di tutto e di tutti e ha il dente avvelenato. In un Comune cosa si può fare?

Che i padrini politici di Cerroni, il re di Malagrotta (e vi assicuro che erano del PD e facevano i santarellini ecologisti), si scandalizzino per la Muraro è molto peggio del bue che dà del cornuto all’asino.

Virginia Raggi doveva trovare qualcuno che conoscesse le magagne dell’Ama. La Muraro sulla carta era la persona giusta. Poi è venuta la tegola del registro degli indagati. Qui la Raggi ha fatto l’errore di non essere chiara. Se voleva continuare ad avere la consulenza della Muraro, doveva dire “Sì, lo so. Aspettiamo di vedere le carte. Nel frattempo finché non sarò al corrente di accuse specifiche continuerò a farmi aiutare dalla Muraro per capire qualcosa dell’Ama”. Molto meglio che negare per poi vedersi crescere il naso un minuto dopo, come si poteva star sicuri. Che scemenza!

Meglio ancora, lasciava perdere i nomi del vecchio generone, prendeva dei manager nuovi e puliti coadiuvati da tecnici del settore e se era necessario chiamava la Muraro per audizioni e consulenze spot. E non doveva avere come “consoli” esponenti del vecchio generone.

Un altro errore è stata la nomina della Raineri. Dopo aver fatto fuoco e fiamme per i costi della politica, non si può prendere come Capo del Gabinetto un magistrato a fine carriera con quel che costa.

Il M5Stelle ha varie anime. Quella principale viene da sinistra, ma ce ne è anche una che viene dall’apolitica o da destra. Io ho la sensazione che la Raggi venga da queste lande, come mentalità. Una esponente di spicco dei 5Stelle sa a priori che ha tutta la politica italiana che non aspetta altro che trovare un pretesto per fucilarla. Ma lei ha spesso preparato le stesse pallottole, a suon di bugie e omissis: il praticantato presso Previti e poi Sammarco, una consulenza a Civitavecchia (ma l’altra l’aveva denunciata). Errori totalmente stupidi per due motivi: primo, perché non c’è nulla di male che una giovane avvocata faccia praticantato dove le è possibile. Secondo, perché poteva essere sicura come l’oro che la cosa saltava fuori. Sembrano quasi errori di insicurezza, di chi ha bisogno di essere accettato (da chi?). Cosa le costava ammettere? Anzi, cosa le costava dirlo lei per prima con nonchalance. Non veniva giù il mondo è avrebbe fatto migliore figura.

Invece bugie e omissis più incarichi ad arnesi del vecchio generone per poter disegnarsi da sola un bel bersaglio da appuntarsi scioccamente sul petto.

Ho anche la netta impressione che in tutta la vicenda ci sia una “specificità romana”. In questa città la politica riesce ad essere più verminosa che in tutto il resto d’Italia. Una verminosità che è qualcosa di diverso dalla corruzione e dal malaffare (di cui forse è primatista la ex “capitale morale” Milano, per via che lì girano più soldi). Ho la sensazione di un marciume stratificato che si è sposato con un tradizionale senso civico fiacco (perché, tanto per fare un esempio, un conto è l’inefficienza dell’Ama e un altro è buttare per terra il sacco dei rifiuti perché il cassonetto è pieno, mentre a 40 – dico quaranta – metri di distanza ce ne è uno vuoto). Ovviamente poi le due cose si sostengono e rigenerano a vicenda.

La caratura di Chiara Appendino mi sembra ben diversa. Inoltre la sindaca di Torino ha dalla sua una città che di senso civico ne ha molto e ha contro una politica che per quanto pescecanesca non se la sentirebbe di mandare a puttane la città pur di fare la festa alla sindaca.

A Roma invece sì.
(Piotr)”

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