Siria – Dopo l’intromissione armata turca è ora possibile uno scontro diretto con la Russia
Il Ministero degli Esteri russo, in merito all’invasione turca in Siria, dichiarava “Mosca è seriamente preoccupata per gli sviluppi sul confine siriano-turco, ed è particolarmente allarmata dalla prospettiva che la situazione nella zona del conflitto continui a deteriorarsi, con conseguente maggiori perdite civili e accresciute tensioni etniche tra arabi e curdi. Crediamo fermamente che la crisi siriana può essere risolta esclusivamente sulla solida base del diritto internazionale attraverso il dialogo intra-siriano tra tutti i gruppi etnici e religiosi, tra cui i curdi, sulla base del Comunicato di Ginevra del 30 giugno 2012 e delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, tra cui la risoluzione 2254, avviato dal Gruppo internazionale di sostegno alla Siria“.
Va ricordato che nel febbraio 2016, Erdogan definì “risibile” l’accusa della Russia che la Turchia stesse preparando l’invasione della Siria. “Trovo questa dichiarazione russa ridicola… ma è la Russia che è attualmente impegnata nell’invasione della Siria“, aveva detto Erdogan, che affermava anche che la Russia va ritenuta responsabile delle persone uccise in Siria, e che Mosca e Damasco erano responsabili di 400000 morti. Parlando a una conferenza stampa congiunta con l’omologo senegalese, durante una visita in Senegal, Erdogan aveva anche detto che la Russia invadeva la Siria per creare uno “Stato boutique” per il Presidente Bashar al-Assad.
“La Turchia non ha alcun piano o pensiero per attuare una campagna militare o incursione in Siria“, dichiarava un funzionario turco, “La Turchia è parte di una coalizione, collabora con i suoi alleati, e continuerà a farlo. Come abbiamo più volte detto, la Turchia non agisce unilateralmente“. “I russi cercano di nascondere i loro crimini in Siria“, dichiarava l’ex-primo ministro turco Ahmet Davutoglu, “Semplicemente distolgono l’attenzione dai loro attacchi ai civili di un Paese già invaso. La Turchia ha tutto il diritto di prendere tutte le misure per proteggere la propria sicurezza“. Intanto, un capo del gruppo terroristico filo-turco Faylaq al-Sham, entrato nella città di Jarablus nel nord della Siria nell’ambito di un’operazione supportata da carri armati e forze speciali turchi e aerei da guerra degli USA, riferiva che la maggior parte dei terroristi dello Stato Islamico che occupavano Jarablus si erano ritirati e alcuni si erano arresi. Ma nonostante ciò, solo la metà della città era sotto il controllo dei terroristi neo-ottomani. “I jihadisti dello Stato islamico si sono ritirati da diversi villaggi alla periferia di Jarablus e si sono diretti a sud verso la città di al-Bab“.
Nel frattempo, il Ministero della Difesa della Federazione Russa avviava ampie esercitazioni a sorpresa di prontezza al combattimento delle Forze Armate nei Distretti Militari meridionale, occidentale e centrale, così come delle Flotte del Nord, del Mar Nero e del Caspio, e delle principali basi delle VDV, ovvero le forze aerotrasportate. Il Ministro della Difesa russo Generale Sergej Shojgu annunciava, “Oggi, in conformità con la decisione del comandante supremo delle Forze Armate, un’altra ispezione improvvisa è iniziata. Le truppe e i mezzi delle forze dei Distretti Militari Meridionale, Occidentale e Centrale, la Flotta del Nord, l’Alto Comando delle Forze Aerospaziali, il comando delle truppe Aerotrasportate dalle 0700 sono in allerta completa“.
Le manovre si svolgono dal 25 al 31 agosto. Inoltre, il Distretto Militare del Sud avviava le esercitazioni strategiche “Caucaso-2016“; “I corpi di amministrazione militare, le unità militari e le formazioni di combattimento, sostegno speciale e logistico compiranno 12 esercitazioni specifiche volte ad affrontare i problemi nello schieramento avanzato del completo sistema di supporto delle truppe“, dichiarava il ministro. Più di 4000 effettivi e 300 mezzi della Flotta del Mar Nero e della Flottiglia del Caspio partecipavano alle manovre.
Il Ministero della Difesa russo informava che anche 15 navi da combattimento della Flotta del Mar Nero e 10 della Flottiglia del Caspio aderivano alle esercitazioni, assieme a 8000 militari e oltre 2000 mezzi del Distretto Militare Meridionale, a 1000 militari e circa 200 mezzi della base russa nella Repubblica dell’Ossezia del Sud, e ai caccia-intercettori del Distretto Militare Occidentale che pattugliano i confini occidentali della Russia, “gli aerei da combattimento pattugliano costantemente lo spazio aereo nelle zone di confine“.
Alessandro Lattanzio – Sito Aurora
Fonti:
al-Arabiya
Fort Russ
MID
New Cold War
Sputnik