La crescita illimitata e la panacea del dr. Knapp…

Lunario Paolo D'Arpini 15 agosto 2016

L’ipotesi di una crescita della occupazione è assolutamente infondata. Il lavoro tende a diminuire, non ad aumentare, a causa della crescita tecnologica e della delocalizzazione. Pertanto se si vuole in qualche modo combattere la disoccupazione bisogna ridurre a parità di salario la settimana lavorativa di almeno il 40 per cento.

Se non si incide sull’orario di lavoro per i disoccupati ci può essere al massimo un sussidio.
Meditatio: a pancia vuota si ragiona male.Ma il mondo sta andando in direzione opposta, ancora verso l’ampliamento della forbice dei redditi, non verso la sua riduzione.

Perché ?

Senza scomodare lo scandalo della BANCA ROMANA (1893!) che in quanto istituto privato autorizzato ad emettere moneta bancaria ricorda molto la BCE, con la lira dal 1946 al 1989 l’Italia è passata dalla miseria alla ricchezza. Da quando l’industria bancaria è andata riprendendosi ogni autonomia, in meno di 20 anni siamo tornati indietro al 1975 e stiamo sicuri che non è ancora finita.”

Nel 1961 Robert Mundell elaborò la teoria delle aree valutarie ottimali che gli valse il Nobel nel 1999. In base a tale studio l’euro-pa non è un’area valutaria ottimale, però l’euro l’hanno fatto lo stesso e ora, sulla nostra pelle, stiamo sperimentando che non funziona.

Correva quindi l’anno 1992 era il 13 giugno.

“Ho tenuto qualche tempo fa una lezione alla Banca d’ Italia dove ho spiegato, dal punto di vista teorico, perché l’ Unione monetaria va contro quasi tutto quello che sappiamo di economia. ….”
(Frank Hahn economista inglese)

D’altro canto, uno stato che chiede a prestito la moneta che gli serve è come una gallina che si lasci portar via le uova per poi andare a chiederne in prestito qualcuna al mercato (eh, “i mercati, i mercati!”….).
Salvo che le uova sono potenzialmente limitate (non si può farne più di x al giorno) mentre il denaro no (do you remeber Knapp?), col risultato che quando lo stato dice di non poter spendere per mancanza di denaro si comporta come un matematico che dichiari di non poter svolgere calcoli per mancanza di numeri.

Vincenzo Zamboni

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