Yemen – America d’armi e d’amori, mentre l’arabia saudita bombarda…
È dal marzo 2015 che l’Arabia Saudita bombarda e massacra migliaia di civili in una sanguinosa guerra contro lo Yemen. Ne parlano i media e i loro reggicoda “umanitari” di questa carneficina giornaliera? No, silenzio assoluto. Nessun clamore, nessuna indignazione, nessuno sdegno da parte dei sepolcri imbiancati che ci scassano gli zebedei ogni santo giorno. L’Arabia Saudita, ricordiamolo per gli smemorati, è l’entità statual-feudale che maggiormente ha contribuito alla nascita e al finanziamento dei tagliagole dell’ISIS e compagnia barbuta.
E che incarna la versione più brutale e fanatica dell’islam in circolazione: il wahhabismo, che si sta diffondendo ovunque. Ma i sauditi sono anche tra i più stretti alleati degli Stati Uniti nel Vicino e Medio Oriente. L’accordo sul piano militare e bellico fra Riyadh e Washington è di lunga data e risale al 1945. Solo lo scorso anno gli Stati Uniti hanno venduto equipaggiamento militare e armi alla controparte saudita per un valore complessivo di oltre 20 miliardi di dollari. Fonti della Difesa statunitense sottolineano che la vendita di carri armati permetterà di rafforzare il potenziale delle truppe di terra del Regno e migliorare il coordinamento e l’operatività fra forze americane e saudite. Essa testimonia anche “l’impegno” di Washington “per garantire la sicurezza dell’Arabia Saudita”.
Ora il Dipartimento di Stato sta per approvare la vendita di armi ai sauditi per un ulteriore valore di 1,15 miliardi di dollari. Dall’inizio dell’intervento militare dell’Arabia Saudita in Yemen, Riyadh ha usato anche le cosiddette bombe a grappolo di fabbricazione statunitense, un’arma da guerra terribile e dagli effetti imprevedibili, messa al bando da 119 nazioni al mondo. Inoltre, i petro-monarchi sauditi hanno messo a disposizione solo qualche aereo alla coalizione fantasma impegnata nella lotta contro l’ISIS in Siria e Iraq, mentre hanno dispiegato più di un centinaio di caccia in Yemen contro gli Huthi.
Ma non vi è solo l’America fra le grandi nazioni dell’Occidente a vendere armi a Stati che, a vario titolo, dirigono i gruppi jihadisti e ne sostengono le gesta per conto terzi. Anche paesi come Francia, Gran Bretagna e Italia fanno affari d’oro nella vendita di sistemi d’arma avanzati ad Arabia Saudita e Qatar, rinfocolando in questo modo l’instabilità dell’intera regione mediorientale. È così che l’”Occidente” vuole far credere alle plebi mediatiche di combattere il “terrorismo internazionale”?
Paolo Sensini