USA. Il Trump che piace all’America ed all’Europa

Lunario Paolo D'Arpini 28 luglio 2016

In sostanza Donald Trump propone 2 cose:
1) Reintroduzione del Glass-Steagall Act per limitare i disastri finanziari (e ricordiamo che l’Europa post 2007 è esplosa dopo una crisi finanziaria scoppiata in USA…)
2) Puntare quasi tutto sul mercato interno, e quindi ridimensionare la politica estera USA.
Basta rompere i coglioni al Medio Oriente, no TTIP, taglio dei debiti dei paesi del Sud Europa, la UE faccia quello che vuole.

La frase cult sulla politica estera è stata: “Non credo che l’America abbia il diritto di dare lezioni agli altri”.
Ma anche: “Con Putin concordo sulla visione di un mondo multipolare, nessuno oggi può essere così arrogante da presentarsi agli altri come guida globale”.

Anche se ovviamente a voi vi dicono solo le puttanate che spara sulle donne, perché fa comodo così…
[ Gino Metropoli ]

Io credo che sia bene sapere che negli Stati Uniti è vox populi che i Repubblicani siano molto meno corrotti dei democratici, che sono come le sinistre europee dei nostri giorni (Blair, Dalema ,,,)
In questo senso spero che il M5S sia guidato dai conservatori americani, e il cambio di marcia qualora vincesse Trump sarebbe nettissimo, con Renzi e tutto il PD ridicolizzati e probabilmente estinti come la vecchia democrazia cristiana.

Al di là della pessima famiglia Bush va saputo che i repubblicani sono la forza politica che negli USA difende i propri stati deboli (diversamente dai democratici).

Le brexit è stato un segnale molto forte alle politiche dei furbi, e infatti quel criminale di pace di Schauble non si è più sentito, mentre sono arrivai 150 miliardi per le banche (bail-in saltato) e Spagna e Portogallo non hanno subito multe per aver sforato il 3% (mentre la Germania continua a fare il suo porco comodo non pagnado le multe previste per più di 6 anni di surplus commerciale del 6% del Pil (vado a memoria, posso sbagliare qualche cifra).

Diversamente da quanto detto dallo “showman” Servegnini, il leave inglese non era solo nella testa dei vecchi citrulli del Galles, ma ha visto (per esempio) due parlamentari (donne, Kate Hoey (1946) e Gisela Stuart(1955)) laburiste fare la campagna per il leave, nonostante il partito fosse per il remain, e, guarda caso, entrambe ex ministri nei governi Blair.

Le ragioni per cui Trump è favorito sono le stesse: la gente è stanca della corrotta classe politica “democratica”, che governa strozzando i popoli insieme all’alta finanza.
(Anche nel lontano 1913 i repubblicani ebbero grosse riserve sul federal Act).

Trump vincerà per molte ragioni. Secondo Michael Moore ce ne sono cinque.

1) Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Quattro stati tradizionalmente democratici, tre di loro hanno eletto un governatore repubblicano dal 2010 (solo la Pennsylvania ha eletto un democratico). Clinton non piace perché ha promosso il NAFTA (una specie di TTIP con Canada e Messico) distruggendo gli stati industriali del Midwest superiore. Il lobbista della Goldman Sachs “sta sul cazzo” a tutti, esattamente come accaduto in inghilterra.

2) 24 anni di presidenti, e adesso una donna ?!? Non è possibile :) prima 8 anni di uomo nero, poi una donna, poi un Gay poi un transgender ?!?

3) Il voto di Hillary per la guerra in Iraq non è perdonabile. Lei è un falco, a destra di Obama. Quasi il 70% di elettori la considera inaffidabile e disonesta (fatta eccezione, evidentemente, per Sanders).

4) L’elettore di Sander è depresso. Non porterà con sè nessuno. I giovani voteranno con riluttanza.

5) Dissacrante senso dell’umorismo. Negli anni ‘90, la gente del Minnesota ha eletto come governatore Jesse Ventura … perché potevano. Il Minnesota è uno degli stati più intelligenti del paese. E ‘anche pieno di persone che hanno un senso oscuro dell’umorismo – e il voto per Ventura era la loro versione di un buon scherzo su un sistema politico malato. Questo sta per succedere di nuovo con Donald Trump.

Un uomo mi ha fermato e mi ha detto: «Mike, dobbiamo votare per Trump. Dobbiamo scuotere le cose. Il presidente Trump sarebbe perfetto, e una buona parte degli elettori si godrebbe quel reality show».

E’ molto bello anche il pensiero di Nunziante Mastrolia su questo aspetto. «Per dirla con le categorie della politica romana del I secolo a.C., in tempi di crisi sociale i populares si nutrono della rabbia e delle paure degli impoveriti (la classe media) e vincono le elezioni, gli ottimati perdono.
Trump e Sanders sono due populares, la Clinton fa parte degli ottimati.»

(Nota a cura di Vincenzo Zamboni e Giorgio Mauri)

P.S. di Giorgio Mauri: “TRUMP vincerà perché l’occidente di Clinton e Blair è barbarie pura, oltre che volgare raggiro dei popoli e anche crimini di guerra. La gente è molto stanca dei consulenti di Goldman Sacs, di J.P.Morgan, e li “rottamerà” senza pensarci su nemmeno un secondo, esattamente come accaduto in Inghilterra con la Brexit (che è uno schiaffo in faccia alla coppia indecente dei falsi “democratici” amici del nostro Dalema prima, di Renzi oggi).”

P.S. di Vincenzo Zamboni: “Va aggiunto che Trump ha deprecato e condannato le guerre contro Irak e Libia.
Un sentimento molto diffuso tra i conservatori.
A motivo dei costi, in generale.
Fu, tuttavia, l’unico motivo che in passato decretò la fine della guerra in Vietnam: i cittadini statunitensi erano stufi di pagare tasse per la costosissima impresa militare, e i politici si resero conto che avrebbero perso il posto, insistendo.
Il portafogli determina la politica, nel nostro mondo.
Ma non dimentichiamo:
- Chi preferite tra Trump e Killery ?
Il proletario risponde:
- Nessuno dei due.”

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Commento di Nino Gennaro: “Furono i Repubblicani ad abolire la schiavitù negli Stati Uniti, i Democratici fino all’ultimo la difesero, poi furono per la segregazione razziale, e ovviamente adesso per chi votano i negri americani? Per i Dem.

Commento di Giorgio Mauri: “I democratici americani sono i più corrotti e disonesti sulla faccia della terra, ma sono anche i più preparati e smaliziati. Quello che va detto è che i democratici vivono ancora sugli allori del sacrificio di Kennedy (come il PD-PDS è riuscito a vivere a lungo su Berlinguer – e i vecchi ancor oggi non hanno capito nulla di quello che è successo).

Commento di Gastaldo Paolo: “Temo che in USA, sia che esca la Clinton o Trump, poco cambi davvero , il potere civile o politico reale, non può esistere per il gigantesco peso che hanno le super company ed i super banchieri, son loro l’America e nessun altro, il potere politico è frutto dei loro interessi privati e lobby di pressione, poi c’è la finanza, l’apparato mediatico della formazione delle notizie, gli stessi social net work, i produttori d’ armi. Tutto è solo un grande affare …. la democrazia in USA non esiste, c’è solo un governo oligarchico di ricchissimi, senza contrappesi, e in grado di condizionare persino il mondo intero, da ogni punto di vista…”

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Hillary o Donald. Dalla padella alla brace – http://paolodarpini.blogspot.it/2016/02/usa-dalla-padella-trump-alla-brace.html

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