Nutrirsi di carne è sempre innaturale, indipendentemente dal metodo di allevamento dell’animale mangiato

Negli ultimi tempi la reazione dei carnofili, alla inarrestabile tendenza vegetariana e vegana, è quella di dare la colpa dell’aumento, ormai vertiginoso, delle malattie moderne, non al consumo di carne, di per se stessa considerata utile e necessaria, ma al fatto che la carne degli animali oggi allevati è contaminata dai cattivi mangimi, dall’inquinamento generale e dagli allevamenti intensivi.

Posizioni come al solito strumentali, tra l’altro non suffragate dalla scienza alimentare, dal momento che se gli animali fossero allevati nel paradiso terrestre le loro carni sarebbero ugualmente dannose per la salute umana perché comunque ricche di grassi saturi, colesterolo e acidi urici, oltre alle pericolose tossine che si sviluppano da ogni organismo in via di decomposizione, come putrescina, cadaverina, istamina, fenoli ecc. presenti in ogni tipo di carne, ivi comprese le cosiddette “carni bianche” e il pesce.

Gli alimenti vegetali (non biologici) possono essere contaminati a causa dei fertilizzanti chimici cui vengono trattati i terreni sempre più sfruttati e poveri di nutrienti, anche a causa dei pesticidi, fungicidi, anticrittogamici ecc. ma non hanno le tossine della carne dovute ai farmaci somministrati agli animali, non hanno le probabili malattie dell’animale, non hanno le dannose ptomaine e inoltre il loro alto contenuto di fibra ed acqua diluisce e consente una rapida espulsione delle eventuali sostanze tossiche. A questo è da aggiungere le sostanze protettive di cui sono ricchi i vegetali, sempre indicati come protettori della salute: antiossidanti, bioflavonoidi, auxine ecc. al contrario delle carni sempre imputate in ogni patologia.

Franco Libero Manco

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Articolo in sintonia: http://www.corriere.it/politica/16_luglio_19/giunta-appendino-promuove-dieta-vegetariana-veg-1617c3ee-4ddb-11e6-ab69-e82d92fc7c0a.shtml

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