Turchia. Se il golpe aiuta…
Il caro Erdoğan pensa che noi europei siamo così ingenui da non aver compreso che nel tentativo di colpo di stato dell’altro giorno ci sia qualcosa che non convince? Ci crede proprio così stupidi?
Sono troppi gli elementi che se ben messi in fila dimostrano che da questo finto golpe Erdoğan ne esce più forte che mai. Tutti sappiamo che l’attuale “sultano” sta tentando di modificare la costituzione per trasformare l’attuale repubblica in repubblica presidenziale. E questo per avere maggior forza nel tentativo di islamizzare completamente la Turchia. Ma questo suo progetto ha sempre trovato una fortissima resistenza da parte dei militari. In effetti l’esercito turco è il garante della laicità voluta dal fondatore dell’attuale nazione, il grande Atatürk. Erdoğan, invece, come leader di un partito di profonda ispirazione islamica, sta tentando di annullare la tradizionale laicità turca e imporre leggi islamiche sul tipo di quelle egiziane, sperando alla fine di diventare lui stesso il califfo di un Islam rinnovato, unito ed efficiente sotto tutti i punti di vista.
Dopo varie operazioni politiche intelligentemente operate, alla fine è riuscito ad essere rieletto con il massimo dei voti. Ciononostante c’era ancora lo sbarramento dei militari che non gli consentiva di portare avanti il suo progetto. Allora ha avviato in breve tempo una sottile azione di convincimento ( vantaggi di carriera e di soldi) verso i vertici dell’esercito, di quella parte che lui stesso ha reputato più “malleabile”. In questo modo ha iniziato ad emarginare i quadri dell’esercito più restii e diffidenti. L’azione successiva è stata la nomina di un nuovo capo del governo, Binali Yildirim, fedelissimo di Erdogan. Personalità grigia ma intelligente e capace di imbastire processi di grande fiducia nel popolo turco per Erdoğan e di sfiducia nei confronti dell’esercito, in particolare di quello ancora fedele alla laicità della Turchia. Poi il nostro “sultano”, in previsione della sceneggiata del golpe, ha cercato di far la pace con Paesi con i quali aveva rotto i rapporti diplomatici e che sarebbero potuti diventare pericolosi in caso il golpe finto avesse preso qualche strada diversa. Quindi ha iniziato a far la pace con Israele, ha continuato con Putin ( rapporti politici interrotti dopo l’abbattimento del mig russo ) scusandosi per la distruzione dell’aereo e, udite… udite, alla fine ha fatto pace anche con il regime siriano: ha teso la mano a Bashar al Assad, che fino al giorno prima l’avrebbe fatto ammazzare, infatti fino a qualche mese fa faceva affari con gli assassini dell’ISIS prendendo il petrolio di contrabbando e dando loro armi.
Il problema però restava sempre il suo esercito, in un articolo di Antonio Ferrari, uscito sul Corriere della Sera all’indomani del finto golpe leggiamo cosa scrive in proposito: “ … entriamo in quello delle ipotesi, supportate però da forti indizi. Le Forze armate turche erano in agitazione, in opposizione a Erdogan, accusato di molte nefandezze: repressione della libertà di stampa, bugie sui profughi, rifiuto di partecipare attivamente alla coalizione internazionale contro il terrorismo. Ma la bassa forza, molti colonnelli e graduati minori non avevano realizzato che gli alti comandi si erano avvicinati al sultano”.
E ovvio che gli agenti fedeli e potenti di Erdoğan sono riusciti ad imbastire un’operazione in cui i quadri dell’esercito fedeli ad Atatürk fossero più che sicuri di partecipare uniti al colpo di stato. Così la sera del 15 luglio 2016 è scattata la trappola. Un po’ come accadde in Italia nel lontano dicembre del 1970 con il golpe Borghese, organizzato con tutte le forze dell’esercito per capovolgere il governo di allora, ma che all’ultimo fu revocato e lasciati allo sbaraglio solo un migliaio di forestali, subito bloccati e arrestati.
Pochi migliaia di militari così hanno occupato la TV nazionale, gli aeroporti di Ankara e di Istanbul e parte del parlamento turco. Hanno cercato di arrivare ad Erdoğan, ma lui era già sull’aereo presidenziale in attesa degli eventi. Il “golpe barzelletta” e così durato appena 4 ore, come una bella sceneggiata teatrale.
Poi il tocco magico del “Sultano”: chiamare a raccolta i cittadini per scendere nelle strade e contrastare i militari. Il buffo, che ha dato ancora di più credito al golpe costruito ad ok, è stato che il messaggio di Erdoğan è stato trasmesso da un smartphone, mentre tutti sappiamo che gli apparati di tutela dei presidenti situati in aerei presidenziali, elicotteri, rifugi e quant’altro, dispongono di tecnologie di emergenza elettroniche capaci di entrare non solo nei telefonini, ma in tutti i televisori di casa. Un tentativo molto patetico, costruito ad arte per commuovere il popolo turco.
Alla fine i pochi militari ribelli sono stati neutralizzati e arrestati. Fine dei giochi, messo da parte l’ultimo ostacolo, Erdoğan ora non si accontenterà più di essere un sultano, ma sicuramente punterà ad essere il supremo Califfo.
Alla domanda fatta ad Antonio Ferrari: “ cosa vuol dire ora per Erdogan questo finto golpe?” -ha così risposto: « Ora Erdogan è molto più forte. Magari spera di avere i voti per cambiare la Costituzione, e trasformare la Turchia in una Repubblica presidenziale».
Il grande Atatürk si starà “girando nella tomba”, la laicizzazione della Turchia ha ormai i tempi contati e la nuova islamizzazione del Paese è vicina. La Turchia, come abbiamo detto in precedenza, punta ad essere la nazione guida di tutto il mondo islamico e a noi europei non ci resta che guardare…L’unica consolazione è che alla farsa del golpe non ci siamo cascati.
Filippo Mariani
…………………………..
Integrazione di Vincenzo Zamboni:
” Il turco fulmineo Erdogolpe è dato, fatto e finito in breve.
In ipotesi, Erdy potrebbe essere stato a conoscenza dei preparativi, aver valutato che la forza avversari fosse insufficiente, lasciato corda libera mentre preparava la reazione, in modo da ottenere un pronunciamento da soffocare e strumentalizzare per rinsaldare poi il proprio potere autoritario.
Difficile dire, per ora, ma un golpe che dura solo 6 ore è compatibile con una possibilità del genere.
Si vedrà.
E’ durato appena mezza giornata in tutto !
In guerra, se scopri un piano del nemico, puoi sempre decidere di sfruttarlo per farlo cadere in una trappola, qualora i rapporti di forza te lo consentano.
In una circostanza come questa, ad esempio, puoi aprofittarne per incaricare dei generali a te fedeli di fingere adesione al progetto golpista, per illudere l’avversario di avere molta forza, e lasciarsi andare dentro una trappola in cui scoprirà troppo tardi di averne insufficiente.
Un breve golpetto fallimentare può essere agevolmente sfruttato per farne seguire uno grande, stracciando la Costituzione, e riaggiustando tutti i rapporti di forza del potere politico.
Tutto è possibile, per quanto ne sappiamo.
La EU potrebbe sfruttare le situazione prodotta dal fallito minigolpe per favorire l’ingresso della Turchia nell’Unione, come giustamente osserva Gianni Papalini, con la scusa di rafforzare e proteggere la “democrazia” (c’è il brutto vizio europeo di esportare democrazia pur non possedendone per sè, dato che distrugge quel poco che ne rimane).
In conclusione, finora sappiamo che in Turchia un golpetto di poche ore ha portato saldamente al potere un certo Erdogan…”
……………..
Commento integrazione di Giorgio Mauri:
“Il GOLPE in Turchia non mi ha convinto per niente. Ho un amico turco che ha vissuto tutta la vita in Germania, ma che ha ancora le sorelle in Turchia, e torna ogni anno a trovarle.
Ho chiesto il suo parere sull’accaduto e ha confermato le mie ipotesi: il golpe è stato predisposto da Erdogan.
Ma perché la pensa così ?
Il primo motivo è che se il colpo di stato fosse stato reale non avrebbe mai potuto essere fermato, sarebbe andato a buon fine.
Ma non si fa nulla senza una ragione, per cui occorre il MOVENTE. Ebbene, il movente esiste, ed è esattamente quello che muove Renzi e il PD (ricordo a tutti che Bersani è intervenuto poche settimane fa, pochi giorni prima delle elezioni, per dire che ha votato la riforma e che non è poi così male): MODIFICARE LA COSTITUZIONE.
Un altro motivo (questo lo penso io) è che in questo modo ha potuto verificare le reazioni a livello internazionale, che sono state tutte molto prudenti, visto che si tratta di professionisti della menzogna patentati, ma le voci sul fatto che Erdogan è inviso ai più sono state più sostenute del solito.
Quello che resta misterioso (?) è la coincidenza con la strage di innocenti a Nizza.
La Francia è sotto pressione da molto tempo. Come mai ? Anche questa risposta preoccupa, ma è un argomento diverso.”
…………….
Integrazione/commento di Politica News: “Vladimir Putin ha accusato apertamente il presidente turco Recep Erdogan di avere abbattuto l’aereo da guerra russo per «garantire la sicurezza delle vie di fornitura illegale del petrolio verso il territorio turco». E sempre il Presidente Russo Putin ha dichiarato che Erdogan sostiene e finanzia l’Isis e che addirittura sarebbe lui il mandante degli attentati in Francia.
I governi di tutto il mondo hanno informazioni sempre più dettagliate sul coinvolgimento del presidente turco e di suo figlio Bilal nel contrabbando internazionale del petrolio messo a loro disposizione dai terroristi dell’Isis. Si tratta del petrolio estratto dai pozzi vicino a Mosul, nel nord dell’Iraq, un ricco bacino petrolifero caduto da circa un anno nelle mani nel tagliagole del Califfato. Secondo un politico turco, Mowaffak Baqer al-Rubale, esponente di spicco dell’opposizione a Erdogan, questo petrolio viene venduto di contrabbando dalla Turchia a 20 dollari al barile, con un guadagno di dieci milioni di dollari a settimana. In otto mesi, il bottino sarebbe stato pari a 800 milioni di dollari, di cui una buona parte è finita nelle casse del Califfato. Nella giornata di ieri in una conferenza stampa Putin ha dichiarato:” hanno le testate nucleari attive, vogliono lanciare le bombe atomiche sull’Europa, Erdogan vuole conquistare tutto il mondo occidentale e convertirlo all’islam….” (Fonte: http://politicanews.altervista.org/putin-erdogan-comanda-lisis-califfo-tocca-fermarlo/)
………………..
Articoli di cronaca collegati: