Invito ad Obama: “Rinuncia ora al nucleare ed alle sue bombe!”
Parafrasando l’invito cristiano “rinuncia a satana ed alle sue pompe” il prof. Arrigo Colombo scrive ad Obama, invitando i lettori che condividono il suo scritto a fare altrettanto, chiedendogli di “rinunciare al nucleare ed alle sue bombe”. Proposta da parte mia condivisibile (P.D’A)”
Inviare a:
Pres. Barack Obama – info@barackobama.com
Vice-Pres. Joe Biden – info@mail.whitehouse.gov
Segr. di Stato John Kerry – publicaffairs@panel.us.state.gov
To the President Barack Obama
to the Vice-President Joe Biden
to the Secretary of State John Kerry
The abolishment of atomic weapons
A initiative must start, and can depart from America of President Obama, in these months of Presidency that still remain, five months until November 8, which are not few.
And just after the visit to Iroshima, where he spoke of the need for a “moral awakening”, he spoke of the need to “pursue a world without nuclear weapons.”
Starting from the principle that nuclear weapons are so destructive, not only of goods, but of human beings in their dignity, in their own right, in the richness of their personality
(140.000 in Iroshima, 90.000 in Nagasaki, when they were still the first and even crude instruments, there was not yet a nuclear weapon).
A weapon that humanity can no longer tolerate, of which must get rid as soon as possible.
From America of President Obama should start the initiative, contacting the States which hold the atomic-nuclear weapon:
Russia, England, France, China (which have concluded that famous pact of non-proliferation, hypocritical pact, which ensured them the horrid supremacy);
India, Pakistan, Israel, NordCorea.
The invitation to a big labour meeting in which they achieve to get rid of nuclear weapons, with the destruction of the weapons they possess; or that they filed by allies (as in the case of NATO), and of the materials and tools that can produce other weapons.
Also getting the adhesion of many other countries that have underway a nuclear program.
So freeing humanity from this horrid instrument of destruction.
Horrid and useless, because no one dares to use it, and one thoughts he will never dare.
A horrid and insane instrument of death kept in an insane plan of power.
It will be a great step towards peace. Which then will have to follow the other, the destruction of all weapons of war. And already in this meeting it can be discussed. They can wisely foresee the next step.
(testo italiano)
L’abolizione dell’arma atomica
Un’iniziativa deve partire, e può partire dall’America del Presidente Obama, proprio in questi mesi di Presidenza che ancora gli restano, cinque mesi fino all’8 novembre, che non sono pochi.
E proprio dopo la visita ad Iroshima, dove ha parlato della necessità di un «risveglio morale», ha parlato della necessità di «perseguire un mondo senza armi atomiche».
Partendo dal principio che l’arma atomica è talmente distruttiva, non solo di beni, ma di persone umane nella loro dignità, nel loro diritto, nella ricchezza della loro personalità
(140.000 ad Iroshima, 90.000 a Nagasaki, quando si trattava ancora dei primi e ancor rozzi strumenti, non v’era ancora l’arma nucleare).
Un’arma che l’umanità non può ulteriormente tollerare, di cui deve liberarsi al più presto.
Perciò dall’America del Presidente Obama deve partire l’iniziativa, rivolgersi agli Stati che detengono l’arma atomico-nucleare:
Russia, Inghilterra, Francia, Cina (che hanno concluso quel famoso patto di non-proliferazione, patto ipocrita, che assicurava loro l’orrida supremazia);
India, Pakistan, Israele, CoreadelNord.
L’invito ad una grande riunione di lavoro in cui giungere a liberarsi dell’arma nucleare,
alla distruzione delle armi che posseggono; che hanno depositato presso alleati (come nel caso della NATO) e dei materiali e strumenti che potrebbero produrne altre.
Ottenendo anche l’adesione di altri numerosi Stati che hanno in corso un programma nucleare.
Insomma liberando l’umanità da quest’orrido strumento di distruzione.
Orrido e inutile, perché nessuno osa più usarlo, e si pensa non oserà mai.
Un orrido e folle strumento di morte conservato in un folle disegno di potenza.
Sarà un grande passo verso la pace. Cui poi dovrà seguire l’altro, la distruzione di tutti gli armamenti di guerra. E già in quella trattativa se ne potrà discutere. Si potrà saggiamente
prevedere il passo ulteriore.
Arrigo Colombo, Centro interuniversitario di ricerca sull’Utopia, Università del Salento-Lecce
Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel. 0832-314160
E-mail arribo@libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia