Nascere umani è una vera fortuna, se…

…essere nel mondo, cioè avere una vita da essere umano, è una grazia.

Innanzitutto: eravamo spiriti immortali e perfetti, divini. Approfittando della nostra libertà, abbiamo deciso di ribellarci alla Legge Divina e l’abbiamo sostituita con la nostra legge umana; siamo così divenuti anime = spiriti incolpati, imperfetti, anche se pur sempre immortali ed eterni e dotati ancora di libero arbitrio.

Lo scopo di tutte le anime è di ripulirsi dalle colpe accumulate, prima con la ribellione e poi con il continuare a perseverare nell’errore, per poter ritornare ad essere divini e perfetti. Per invertire il cammino e intraprendere la strada del ritorno alla perfezione c’è un solo modo: conoscere se stessi, cioè i nostri errori, eliminare i nostri difetti che ci hanno portato a fare questi errori, chiederne perdono e non rifarli più. Questa è chiamata “la Via diretta al cuore di Dio” o “Via Interiore”.

Perché allora la vita terrena è una grazia? Perché nei mondi delle anime, esse sono raggruppate in base al tipo delle loro colpe, quindi tutte le anime di un certo “cielo” sono simili. Ne consegue che non c’è possibilità di confronto e quindi di riconoscimento di loro stesse, cioè dei loro difetti, e l’unico modo per potersi ripulire dalle colpe accumulate è tramite la sofferenza, più o meno grande a seconda delle colpe di ogni anima.

Sulla Terra, invece, in vita quindi, ci sono tutte o quasi le casistiche immaginabili di anime incolpate. Seguendo il principio che ciò che ci irrita o ci fa addirittura arrabbiare negli altri vuol dire che ce l’abbiamo anche dentro di noi, possiamo riconoscerci e, se lo vogliamo, correggerci, chiedere perdono e non rifare più quegli errori, cioè non mantenere più quei comportamenti, usare quelle parole, avere quei sentimenti e quelle sensazioni, che abbiamo riconosciuto negli altri, quindi in noi, essere sbagliati.

E poiché (basta una breve occhiata intorno) in una sola vita non riusciamo a compiere per intero questo cammino inverso di ritorno alla perfezione, ecco che sono necessarie, se non obbligatorie, più vite. Da cui la reincarnazione, il ritorno più e più volte sulla Terra come esseri viventi, in generale prima della venuta del Cristo in veste di Gesù, poi solo come esseri umani, avendo Egli impedito la rinascita all’indietro, la reincarnazione in esseri viventi diversi dall’uomo.

Quindi uscire e separarsi dal mondo non solo non serve, ma è addirittura dannoso per il nostro scopo di vita. Ecco perché il suicidio è il peggiore dei peccati. Infatti, se organizzi una cena con un amico, che ti porta un regalo, qual è il peggior affronto che puoi fargli? Rifiutare il suo regalo, magari buttandolo nel secchio della spazzatura. Bene, il suicidio è il rifiuto dell’immenso regalo che Dio ci ha fatto permettendoci di incarnarci.

Marco Bracci – marcobracci49@gmail.com

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