La storia del Circolo, liberazione animale, surrealtà dello zen, ed io pago, No Nato reloaded, comunità ideale bioregionale, nello spirito non c’è via di uscita…

Il Giornaletto di Saul del 15 giugno 2016 – La storia del Circolo, liberazione animale, surrealtà dello zen, ed io pago, No Nato reloaded, comunità ideale bioregionale, nello spirito non c’è via di uscita…

Care, cari, in varie parti del nostro blog del Circolo vegetariano VV.TT. Si menziona la data della fondazione ma non ho mai spiegato come e perché in verità il Circolo nacque. Ufficialmente la nostra associazione fu “inaugurata” il 26 aprile del 1984, avvenne nella prima sede storica di Piazza Roma a Calcata. Il 26 aprile era la data di nascita di mia madre Giustina e fatalità anche quella dell’allora vicepresidente Sandra Forti. Quella stessa notte, anzi l’indomani mattina del 27, nacque il mio ultimo figlio, Felix. Subito dopo la festa inaugurale tornai a casa, a quel tempo abitavo in Via di Porta Segreta, dove c’erano due ostetriche ed anche un ginecologo che assistevano Gemma, partoriente. Assistetti anch’io alla nascita di mio figlio e quella fu un emozione grande, compresi meglio il funzionamento della vita. Infatti molto spesso si capisce la vita solo se la si osserva dal suo “nascere”… – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2014/06/13/amma-anasuya-devi-di-jillellamudi-e-la-sua-influenza-sulla-mia-esistenza-e-sulle-vicende-del-circolo-vegetariano-vv-tt/

Roma. Libraria – Scrive Biblio GOI: “Venerdì 1 luglio 2016 Ore 19.00. Presentazione di “GIANICOLO IL COLLE AUREO DELLA CULTURA INTERNAZIONALE, DELLA SACRALITÀ E DELLA MEMORIA”, a cura di Carla Benocci e Marcello Fagiolo, in Via di San Pancrazio, 8 – Roma nel Parco di Villa Il Vascello. Il libro mette in luce i molteplici significati di questo colle, a partire dalla figura mitica di Giano, il dio del passato-futuro. Nell’arco dei secoli il Gianicolo si pone come luogo di dialogo e di incontro, di guerra e di pace. – Info. bibliogoi@grandeoriente.it”

Ponticelli di Malalbergo. Liberazione animale – Scrive Casa del Popolo: “Scopo di questo incontro, che si tiene dal 1 al 3 luglio a Ponticelli di Malalbergo, è il desiderio di riflettere sulle basi teoriche e sulle prassi di liberazione dei viventi e della Terra, ponendole in relazione con quanto sviluppato da altri movimenti di  critica sociale. In particolar modo, si discuterà dei nessi tra antispecismo ed ecologia, dell’impatto dello sviluppo tecno-industriale, delle sottaciute operazioni discriminatorie dell’architettura urbana…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2016/06/ponticelli-di-malalbergo-dal-1-al-3.html

Firenze. Vilipendio della morte – Scrive Silvia Premoli: “Presidio a Firenze in piazza della Repubblica dalle 15 alle 19 contro le macabre esposizioni dell’ “artista” belga Jan Fabre per via delle sue macabre installazioni con l’esposizione di animali morti (vitelli e renne imbalsamati, cani e gatti appesi a ganci, teste di cigni, soffitti costellati di scarabei). Lo sprezzo della morte, il vilipendio e la ridicolizzazione dei corpi non sono arte e non sono civiltà. Info. scripta.press@gmail.com”

Ed io pago… – Scrive Adriano Colafrancesco: “…ma le sembra giusto che io e milioni di italiani siamo costretti a rimpinguarle il portafogli ogni mese col pagamento del canone, per avere in cambio giornalettismo da strapazzo, anziché giornalismo autentico come quello che per fortuna si trova in rete?..” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2016/06/campa-caval-che-lerba-cresce-lettera.html

La vita non va in vacanza – Scrive Marina Salvadore: “Sono lieta di invitarVi a partecipare alla prossima Conferenza “LA VITA NON VA IN VACANZA” il cui relatore sarà il Prof Michele TRIMARCHI. Sitiene il 25 giugno 2016, ore 10.00, presso la scuola d’infanzia IL GIARDINO DEI BIMBI. Info. isn.npf@gmail.com”

Surrealtà dello Zen – Scrisse Julius Evola: “Lo Zen, per l’Occidente in crisi, presenta qualcosa di «esistenzialistico» e di surrealistico. Anche la concezione Zen di una realizzazione spirituale libera da qualsiasi fede e da qualsiasi vincolo e, in più, il miraggio di una «rottura di livello» istantanea e, in un certo modo, gratuita, tale, tuttavia, da risolvere ogni angoscia dell’esistenza, non ha potuto certo non esercitare su molti una attrazione particolare…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2016/06/la-surrealta-dello-zen-secondo-julius_14.html

Sul discorso No Nato di ieri – Scrive Fulvio: “C’è anche il seme sterile, e quello tossico. Monsanto ne sa qualcosa. Mi sa che qualcuno, non Paolo, usa il termine settarismo per fottere ciò che invece è coerenza e discriminante. Indispensabili per preservarsi dai pidocchi…”

Mia rispostina (stavolta un po’ lunga): “Caro Fulvio, grazie per il distinguo sul mio nome. In  verità sono refrattario a qualsiasi settarismo,  sono perfettamente laico, talmente laico da esserlo anche nei confronti della laicità e del laicismo. Però non disdegno di percorrere la strada della vita in  compagnia di compagni di viaggio occasionali e diretti nella mia stessa direzione, per qualsivoglia loro ragione. Ho appreso questa filosofia dovendo affrontare lunghi viaggi in giovinezza, sia in Africa equatoriale che in Asia. Alcuni dei miei compagni erano drogati o mezzo sderenati (vi parlo dei primissimi anni ‘70) ho viaggiato assieme a loro e non mi sono preso i loro vizi, ho mantenuto la mia lucidità di mente, osservando con discriminazione  qualsiasi forma di “recessione qualunquista e di disfattismo” che a me non si confaceva. Però, ad esempio, quando mi sono beccato la malaria e subivo cadute di alcuni giorni di febbre alta e restavo immobilizzato in mezzo a  savane od a foreste equatoriali non mi ha nuociuto avere la compagnia di quei disperati, anzi mi ha giovato e forse “salvato”.  La mia vita così si è riempita di grandi esperienze e ho potuto ricevere numerose lezioni, utili alla mia crescita personale. Perciò non mi piace escludere aprioristicamente nessuno… ed ho scoperto che mantenendo la mia “dirittura” chi non la pensa come me prima o poi mi abbandona “sua sponte”, poiché con me non ha “trippa per gatti”, come si dice a Roma. Con questo atteggiamento ho notato che alcuni si emendano, anche fra i viaggiatori più disperati, altri se vanno per un’altra strada  senza necessariamente che io glielo chieda, e se proprio non se ne vanno, allora prendo io una strada alternativa  ma sempre per proseguire nella direzione che mi sono prefisso. Libertà di intenti? No, libertà di percorso, la chiamo. A proposito di pidocchi… ricordo parecchi anni addietro mi trovavo in un ashram importante in India (a Ganeshpuri) con il mio ultimo figlio di due o tre anni. Forse perché ero poco dotato di “criterio discriminativo” (ero abituato a frequentare qualsiasi ambiente indiano senza troppe precauzioni) il bambino si prese i pidocchi. Quando me ne accorsi e lo feci visitare dai medici dell’infermeria dell’ashram mi fu ordinato di portare tutta la nostra biancheria personale in lavanderia per una disinfestazione nonché mi fu imposto di seguire una sorta di quarantena con disinfestazioni ricorrenti sia alla cute che alle vesti nonché l’uso continuato di pesticidi idonei. Risolsi immediatamente ed alternativamente il problema portando il bambino dal barbiere, che operava appena fuori l’ashram, chiedendogli di tagliare a zero i capelli di mio figlio, con quella semplice “cura”  superai il problema e non ebbi a patirne alcuna conseguenza. E tutti vissero felici e contenti…”

La rana nel pozzo – Scrisse Vivekananda: “C’era una volta una rana che viveva in un pozzo. Era lì da tanto tempo, era nata in quel pozzo ed era cresciuta fino a diventare una rana adulta che ogni giorno ripuliva l’acqua dai vermi che vi si trovavano. Vivendo in questo modo, era diventata bella grassa e lustra. Un bel giorno, una tartaruga, che invece viveva nel mare, passò di lì e cadde nel pozzo…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/06/14/settarismo-religioso-la-visione-limitata-della-rana-nel-pozzo/

Milano. Metropolitana – Scrive Luigi Caroli: “BASTAVA SOLO FAR DATEO-LINATE! DEL CEMENTO SON LOBBY SCATENATE. Foraggian bene e in contanti politici e gli altri lestofanti (se poi son biglietton da cinquecento il portafogli è subito contento). SPOSTAR TERRENO A MUCCHI DI MILIONI E’ GROSSA OPERAZIONE DA COGLIONI. ‘NDRANGHETA si fa solo lavorare non ci saranno giovan da impiegare…(continuerebbe)…”

Come realizzare una comunità ideale bioregionale? – Un sovvertimento di valori è necessario per la comprensione di ciò che realmente è utile per sviluppare intelligenza e qualità della vita in una comunità ideale. Occorre andare oltre il “salto della quaglia” ed avventurarsi sulle cime impervie, imitando il volo dell’aquila che dall’alto osserva il territorio e lo fa proprio. L’aquila tutto scorge mentre la quaglia vola basso, anzi bassissimo, e vede solo la sua piccola porzione di terra. Allo stesso tempo, da un punto di vista dell’ecologia profonda bioregionale, possiamo dire che entrambe le visioni sono necessarie, non si può trascurare né l’una né l’altra… – Continua: http://treiacomunitaideale.blogspot.it/2016/06/manifesto-per-la-realizzazione-di-una.html

Avenza Carrara. Imparare a cucire – Scrive CSA: ” Come imparare il mestiere di sarta o sarto è il nuovo corso di formazione gratuito proposto da CNA Massa Carrara. La scadenza per l’adesione allo stage è stata prorogata al 22 giugno prox per dare la possibilità a giovani maschi e femmine dai 16 ai 18 anni di entrare nel mondo della moda e della sartoria. Info. 3407949598 – formazione@csa-ms.it”

Dove c’è andata c’è anche ritorno – ….tutte le nostre attività, compreso lo yoga, la meditazione, le pratiche religiose svolte al fine di ottenere la realizzazione di Sé sono dovute all’amore per il nostro io personale. Illusione è pensare che possiamo sbarazzarci dell’illusione attraverso il compiere degli sforzi per realizzarci. La realizzazione di Sé avviene spontaneamente allorché si conoscono le cause dell’illusione, ovvero l’amore per se stessi, per quel personaggio della recita che chiamiamo “io”… – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2015/06/il-ritorno-cio-che-siamo-e-lauto.html

Ieri sera sono stato all’incontro del Caffè filosofico di Pavullo, però non vi dico nulla (per ora), ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Amico, adesso sei proprio davanti al Dio della Morte! Cerchi invano di nasconderti, di celare le tue colpe. Nello specchio del Giudice Supremo si riflettono le immagini delle tue azioni passate. Ricordati amico: tutte le immagini che puoi osservare in questa tua esistenza, in questo passaggio chiamato Bardo, non sono reali; sono visioni create da te, le hai proiettate tu stesso senza riconoscere che vengono da te: ti spaventano, ma hai dimenticato che sono irreali, sono il frutto della tua fede e delle tue credenze… Non c’è nessun Dio adirato e spaventoso che ti spinga a farlo. Sappi e ricorda: al di fuori delle tue proiezioni non esistono né Dei, né Demoni, né il Giudice della morte, non esiste nemmeno il cosiddetto bardo. Comprendilo per diventare libero.” (Bardo Thodol)

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