Alberto Zadro: “Nel solco di Marco Pannella si sono persi in tanti…”
…fu con Mellini e Spadaccia che le grandi sfide ebbero un sorriso in quel di Largo Argentina, quando si interrompevano le notti con le Gauloise ed i ciclostili x riconoscersi civili ad ogni costo!
Ma Marco era dippiù, era un Coccio Catartico di ‘blasfemiapolitica’ dove il non senso si erigeva a religioso documento di estrema socialità! che altro, se non le sue ‘verbali denunce ad ogni prima comparsa della ‘sfiatata politica italiana’ che non aveva mai un senso sociale e mira’a risolvere i diritti della gente!
Per Marco Pannella era: chi va su, lì sulle poltrone, non sarà mai una persona con le persone!
Adesso sono guai seri, anche senza le sua Gauloise! Poi, c’è la perdita del tutto …quando poi vennero ‘i simil Radicali’ che interruppero il solco nel terreno scavano da Marco… S’è perso il detto e s’è perso il fatto!
Lì in Largo Argentina abbiamo lasciato il fumo delle ’francesi’ eppure il salto della civiltà-civica carezza per crescere meglio, con la battaglia del referendum sul divorzio, si ebbe la rivincita del buon senso! L’ultima volta fu in Montecatini, al congresso, sarò pure un Radicale di una volta oppure sono un radicale da sempre, Marco Pannella, non ci sarà un altro! Inutile ‘coccodrillo’ di chiunque possa adesso parlarne, ma si sa che l’Italia non ha potuto mai amarlo ‘di viso’ ma amarlo con ipocrisia ‘sentita’ come un filmine che ti colpisce e non fa una piega…
Marco era la gente comune l’operaio puro della parola, ma tant’è adesso abbiamo i ’seduti’ che non parlano. Ma in Sardegna nella lontana guerra per la salvaguardia della Maddalena (anni70) erano con i Radicali! ben vengano tutti gli altri a dir la sua, Marco andava dritto ‘al mistero della voce e della parola, dove insigni operatori della dialettica hanno fatto il significato Politica della Nazione: Pannella oltre non faceva sconti all’ipocrisia!! (c’è da ricordarlo, ancora).
Era ottobre del 2010, in Montecatini il congresso dei Radicali. l’ultima volta che l’ho visto; ma anche a Roma prima volle fare la passeggiata sotto il carcere, con altri che ascoltavano il suo dialogo aperto come un menestrello ‘benpulito’ da ogni smargiassata ‘del sistema’.
ALBERTO ZADRO
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Commento di Corrado Penna:
“Marco Pannella (come la sua amica Emma Bonino) lottò per la distruzione della famiglia e contro il diritto alla vita. Per quanto sia giusto che una coppia non debba stare insieme per costrizione legale quando due persone non si sopportano più, per quanto sia meglio abortire legalmente che abortire illegalmente (e in condizioni malsane) le sue “lotte per i diritti civili” erano tutti nell’ottica del Nuovo Ordine Mondiale, che vuole distruggere la famiglia e ridurre la popolazione mondiale. Ma allora? Allora servirebbe ritornare al villaggio, alla famiglia allargata, che si prende carico dei nuovi nati in quanto membri del villaggio e della grande famiglia, cosicchè
se due stanno insieme e poi si separano non ci sono troppi problemi né legali né psicologici, e se c’è un nascituro non perfettamente desiderato, può essere preso in carico dalla collettività per il bene di tutti , soprattutto della mamma, alla quale un aborto lascerà una cicatrice profonda e indelebile. Detto questo ricordiamo che il suo partito fu dalla parte degli Stati Uniti e che ne sostenne le guerre di aggressione più recenti; inoltre fu filo israeliano arrivando a definire lo stato di Israele l’unica democrazia del Medio Oriente che rispetta (in condizione di normalità) le libertà civili. A quanto pare in Israele le condizioni normali non esistono mai …”
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Commento al commento di Marika Matalone:
” …bel commento, specie nella parte in cui auspichi un
ritorno alla famiglia allargata. Il nwo andrà verso la direzione
opposta. Ci vuole sparsi per il mondo, frazionati, isolati e
rimbecilliti… Per ottenere tale risultato hanno creato una
mentalità, grazie a tv e media, che a tamburo battente ha convinto
sin nelle ossa la gente che lasciare la propria città e il proprio
Paese sia bello, avventuroso, degno di nota, tralasciando che questo
modus vivendi va a braccetto con l’abbandono dei nostri vecchi, il
disgregamento della famiglia e la perdita delle nostre radici ed
identità! Quello che una volta era considerato un valore, per esempio
prendersi cura dei propri genitori o dei parenti o amici disabili o in
difficoltà e’ oggi considerato un atteggiamento retrogrado e
obsoleto, al limite dell’incapacità. Non tutti i valori appartenenti
al nostro passato sono da buttare, c’era del buono anche nelle nostre
tradizioni…che poi non erano cosi diverse dalle tradizioni di molte
delle genti che oggi accogliamo e ne lodiamo persino la cultura….
Non c’e’ e non potrà mai esserci vero scambio culturale e reciproca
stima tra popoli se non attraverso la conoscenza e il rispetto della
propria cultura. Un popolo, come questo nostro di occidente, che si
sta votando ad un lento suicidio non merita l’integrazione culturale,
ma la sua scomparsa. E questo lo dico avendo vissuto nel paese
multiculturale per eccellenza…so quel che dico….”