CORTE PENALE INTERNAZIONALE (The Hague) – CITAZIONE PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ POSTI IN ESSERE DA ORGANI DELLA UNIONE EUROPEA TRAMITE LA COLLETTIVAZIONE DELLE PERDITE FINANZIARIE E IL PRELIEVO FORZOSO
INTERNATIONAL CRIMINAL COURT
CORTE PENALE INTERNAZIONALE
Bezuidenhoutseweg99a 2594 AC The Hague Netherlands
CITAZIONE PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’
POSTI IN ESSERE DA ORGANI DELLA UNIONE EUROPEA TRAMITE LA COLLETTIVAZIONE DELLE PERDITE FINANZIARIE E IL PRELIEVO FORZOSO
del L’ASSOCONSUMATORI (c.f.:97043410584) in persona del Presidente , legale rappresentante p.t., Dott. Vitali Giorgio elettivamente domiciliata in Roma ,via Unione Sovietica 8, presso lo studio dell’Avv. Maurizio Cerchiara (CRCMRZ52L03H501O;06/32650592;mauriziocerchiara@ordineavvocati.org;maurizio.cerchiara@libero.it) del foro di Roma che le rappresenta e difende , giusta delega rilasciata a margine del presente atto,
PREMESSO
Con la Direttiva n. 2014/91/UE, l’Unione Europea ha disciplinato la materia del risanamento degli enti creditizi e delle imprese di investimento e la ha imposta agli stati membri dell’UE
Con tali norme si consente alle banche di attenuare le loro crisi finanziarie tramite un prelievo forzoso sui conti correnti dei cittadini risparmiatori degli stati membri UE
Invero, con tale nuovo regime si e’ passati da un sistema in cui la risoluzione delle crisi e’ imperniata sul ricorso ad apporti esterni forniti dallo Stato (bail-out), ad un nuovo sistema che scarica sugli azionisti creditori correntisti e quindi cittadini le crisi bancarie.( bail-in)
Tale aspetto si e’ gia’ verificato nel 2014 nei confronti dei conti correnti dei cittadini ciprioti ( prelievo del 37,5%) sui depositi oltre i 100000 euro)
Tale provvedimento, che non e’ altro che l’ultimo di tutta una politica della UE rivolta a collettivizzare le perdite del sistema finanziario e bancario, . non e’ soltanto illegittimo, ma si rivela atto costituente crimine contro l’umanita’ sulla base delle seguenti argomentazioni
I – DEFICIT DI RAPPRESENTANZA DELLA UE
L’UE deve sopportare un gravissimo deficit di rappresentanza democratica causato dal fatto che i cittadini degli stati membri non eleggono i Commissari e eleggono i parlamentari attraverso procedure nazionali. Peraltro, l’unico organo ad essere legittimato dall’elezione e’ il Parlamento, che ha un ruolo molto subordinato rispetto agli altri organi e senza potere decisionale.
Anche se le decisioni UE, come quella relativa al prelievo forzoso, emesse su richiesta della BCE, riguardano la vita sociale, lavorativa, economica e quindi individuale di ciascun cittadino UE. Sul piano nazionale la tutela e’ insussistente come anche lo e’ su quello comunitario. Infatti, non si possono direttamente impugnare gli atti comunitari e la richiesta di rinvio pregiudiziale che il cittadino dello stato membro puo’ invocare davanti al giudice del proprio paese, non e’ quasi mai accolta dai giudici nazionali..
E va evidenziato che la BCE, organo della UE di natura privata, stampa moneta e la gestisce in gran parte dandola alle banche, senza che i cittadini Ue possano far nulla.
Cosicche’ i provvedimenti relativi al prelievo forzoso sono giuridicamente illegittimi perche’ non democraticamente supportati.
A maggior ragione il predetto vizio di rappresentanza e’ raddoppiato a sfavore del cittadino italiano perche’ le decisioni finanziarie sono state prese da un organo UE non eletto dagli italiani; peraltro alcun capo di governo ha ricevuto un mandato elettorale relativo alle materie comunitarie.
II – ILLEGITTIMITA’ DELLA DIRETTIVA 2014/59/UE CHE ISTITUISCE IL RISANAMENTO DEGLI ENTI CREDITIZI
La comunita’ europea imponendo la collettivizzazione delle perdite del sistema finanziario ed il prelievo forzoso, hanno disconosciuto il fine istitutivo della Comunita’ che e’ quello di adoperarsi per realizzare “una crescita economica equilibrata su un’economia sociale di mercato che mira alla piena occupazione a al progresso sociale (artt. 2, 1,21 T UE e 120 TF UE ) in un contesto di “rispetto dei principi di una economia di mercato aperta ed in libera concorrenza” Peraltro, ex art. 13 T UE UE tali organi devono assicurare il perseguimento dei predetti principi e la Commissione in particolare ex art. 17 T UE
Ebbene. la collettivizzazione delle perdite finanziarie per il risanamento dei conti bancari a carico dei conti pubblici dei paesi membri indebitati e dei risparmi dei cittadini e’ contraria ai principi fondamentali della Comunita’ UE(CDF), alla Costituzione UE e al Trattato.
L’ordinamento comunitario e quello italiano, ostano a che gli effetti di una crisi finanziaria possano ricadere esclusivamente sull’assetto economico e sociale di un paese membro, per quanto indebitato, sulle sue spese sociali, sui suoi lavoratori, sulle sue imprese, sui suoi cittadini che non hanno causato alcun danno,
L’ordinamento comunitario richiede per primo che siano messi sotto processo i responsabili della crisi ( governativi, bancari od altro) ex art. 20 della CDF,
Anche perche’ la politica dei tagli sociali impedisce qualsivoglia crescita economica se non e’ accompagnata da altre misure.
L’economia della Comunita’ , poi, deve risultare “sociale” e non favorevole esclusivamente agli operatori finanziari speculativi del mercato.
Al contrario l’UE ha imposto, violando le proprie norme costitutive, di far pagare ai cittadini degli stati in difficolta’ il debito e di colmare i debiti delle banche tramite imposte sempre a carico dei cittadini.
III – VIOLAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DEL DIRITTO COMUNITARIO E DEI TRATTATI IN RIFERIMENTO ALLA DIMENSIONE NON ECONOMICA DEL CITTADINO UE
La collettivizzazione delle perdite finanziarie e il risanamento delle banche tramite bail-in ed imposte a carico dei cittadini degli Stati membri adottata dai predetti organi UE e’ contraria ai principi fondamentali della Comunita’ UE alla Costituzione UE e al Trattato anche sotto altro profilo.
Infatti, il diritto comunitario osta che il cittadino membro sia considerato come semplice consumatore in quanto deve essere tutelato nella sua dimensione personale anche rispetto alla speculazione finanziaria.
La Corte di Giustizia UE ha specificato come, in virtù dell’introduzione della cittadinanza comunitaria, i cittadini dell’Unione non possono non ottenere un trattamento giuridico identico, indipendentemente dalla loro nazionalità, nei settori coperti dal diritto comunitario, all’interno del quale vige il divieto di qualsiasi discriminazione fondata sulla cittadinanza (Sent. 20.9. 2001, causa C-184/99, Grzelczyk c. Centre p. in Racc. p. I-6193(56) ; sent.15.3.2005, causa C-209/03, Dany Bidar c. London Borough, in Racc. p. I-1219 )
Orbene se la cittadinanza europea e’ status di diritto fondamentale dell’UE , il prelievo forzoso viola il Trattato UE, La Carta dei diritti fondamentali dell’EU(CDF) la Convenzione dei diritti dell’Uomo, la Costituzione Ue
Cio’ in quanto l’UE dovrebbe tutelare i propri cittadini anche nella loro dimensione personale e nell’ambito delle formazioni sociali e lavorative in cui si muovono; invece li considera ancora come semplici operatori economici che per ciò solo godono della libertà di circolazione.( Corte Giustizia sent. 19.10.2004, causa C-200/02, Zhu e Chen c. Secretary of State in Racc. p. I-9925 ; causa C-34/09, Ruiz Zambrano, sentenza dell’8 marzo 2011).
IV – VIOLAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DEL DIRITTO COMUNITARIO E DEI TRATTATI IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA FINANZIARIA
Tramite la collettivizzazione delle perdite finanziarie ed il prelievo forzoso, la BCE ha violato l’art. l’art. 18 dello Statuto in quanto esso stabilisce l’erogazione di prestiti agli istituti creditizi possa avvenire solo “sulla base di adeguate garanzie” Garanzie che non c’erano. Infatti, come riporta la ricerca recente della Banca dei regolamenti internazionali(Bri) 40 banche colpite dalla prima ondata della crisi sono state mantenute grazie ad un immissione di 350 miliardi da parte dell’erario.
Ebbene, le successive verifiche hanno mostrato che le banche salvate hanno accentuato il loro grado di pericolosita’ (Sole24ore , dicembre 2012); l’ufficio di studi di Mediobanca nel luglio 2015 ha appurato che le crisi bancarie sono costate agli Stati UE 285 miliardi. Da dati attuali risulta che 1600 miliardi di euro di denaro pubblico sono stati usati per salvataggi bancari
Attualmente , nel febbraio 2016, le ulteriori crisi bancarie stanno provocando crolli in borsa; inoltre il ricorso al bail-in , paradossalmente, produce rischi sistemici anche al sistema finanziario (Sole24ore 12.2.16) perche’ gli investitori compiscono le banche che si sono di piu’ affidate all’emissione di obbligazioni.
Il che dimostra che la politica di far pagare ai cittadini, tramite tasse, tagli ai salari, alla spesa pubblica, alla cultura, alla ricerca, all’istruzione, gli effetti negativi delle operazioni finanziarie speculative non solo non e’ conveniente per i cittadini ed oltre che un atto illegittimo sul piano umano produce solo disastro economico.
Per cominciare basterebbe emanare una legge sul modello della Glass-Steagall che stabilisce la distinzione tra banche di affari e banche di risparmio. Ma le banche devono fallire Solo chi ha errato finanziariamente o chi ha violato la legge deve pagare non la societa’ intera come pretendono gli attuali organi UE.
Il diritto comunitario osta a che l’attivita’ finanziaria proprio perche’ rivolta ad incidere su questioni economiche che riguardano le nazioni, sia considerata a carattere esclusivamente privato; infatti, ha anche rilevante natura pubblica poiche’ incide sugli assetti economici, sociali e politici degli Stati membri.
V – FONDAMENTO DEL CRIMINE DENUNCIATO
Gli organi UE,, dal reg. 1466/ 1997 e con l’abrogazione degli artt. 102,103, 104c del TUE, avevano gia’ notevolmente ridotto i paesi membri degli unici poteri politici ad essi attribuiti in funzione della condizione economica della comunita’.
Successivamente, gli organi della UE hanno gestito la crisi con atti criminali rispetto ai cittadini degli stati membri in violazione delle norme istituzionali comunitarie e costituzionali di tutti i paesi membri.
Nonostante regola fondamentale di tutte le nazioni occidentali sia la gestione democratica di un paese, tramite gli atti degli attuali organi UE si sono deresponsabilizzati gli stati membri rispetto ai propri cittadini ed oggi a governare gli Stati vi e’ un ristretto gruppo oligarchico che non ha fondamento democratico.
Infatti, nonostante regola fondamentale del diritto degli stati membri sia quella di sanzionare solo il responsabile di una violazione, gli attuali organi UE fanno pagare ai cittadini degli stati membri gli effetti delle operazioni finanziarie e bancarie compiute da soggetti che restano in gran parte impuniti e possono continuare tranquillamente a svolgere i loro atti tanto sano coscienti che nel caso in cui l’operazione non avesse esito positivo, altri pagheranno i loro errori.
Nonostante le norme costituzionali degli stati membri garantiscano la proprieta’ privata e tutelino il risparmio, gli organi UE con i provvedimenti di collettivizzazione e di prelievo denunciati, dimostrano di ignorarle completamente e di perseguire una politica completamente al di fuori del diritto
Nonostante regola fondamentale dell’economia sia quella che senza investimento non si puo’ produrre ricchezza, gli attuali organi UE – contrastando le opinioni dei maggiori economisti ,mondiali, – impediscono la ripresa economica imponendo solo misure di rigidita’ di bilancio senza alcun investimento.; in tal maniera dimostrano di perseguire una politica anche al di fuori delle elementari regole economiche
Gli organi UE penalizzano le imprese in quanto gestiscono l’economia mondiale con provvedimenti errati sul piano economico e comunque senza tutela tramite dazi o altre decisioni a favore delle imprese europee. Tutti i governi del mondo difendono gli interessi dei loro cittadini e delle loro imprese, solo la UE non difende gli interessi dei cittadini e delle imprese dei propri stati membri (tanto che gli imprenditori il 15.2.16 hanno manifestato per poter essere difesi( contro il riconoscimento alla Cina dello status di economia di mercato nonostante l’industria cinese sia notoriamente e massicciamente aiutata dallo Stato)
La strage compiuta negli ultimi 10 anni di questi atti criminosi e’ davanti agli occhi di tutti: l’elevatissimo numero dei giovani disoccupati, la distruzione delle tutele dinanzi al giudice del lavoro, l’elevazione delle spese che il cittadino deve erogare per adire la giustizia in forza del quali soltanto i ricchi possono accedervi, la formazione di lavoratori pensionati esodati dalla pensione,, un numero senza fine di imprese fallite,, la distruzione di istituti di istruzione e culturali, musei, ospedali, istituti di ricerca, il deperimento del patrimonio storico ed artistico, la disfunzione nei servizi pubblici, e piu’ in generale delle amministrazioni pubbliche.
VI – GLI ATTI CRIMINOSI SI SAREBBERO POTUTI EVITARE FACILMENTE
Gli organi della UE avrebbero potuto gestire la crisi senza ricorrere alla collettivizzazione delle perdite finanziarie ed al prelievo forzoso
Sarebbe stato sufficiente se veramente avessero voluto perseguire il loro scopo istituzionale,: istituire un sistema democratico; creare un organo penale comunitario che si occupasse di chi ha gestito male le operazioni finanziarie e bancarie; applicare e non violare le norme comunitarie vigenti e quelle costituzionali degli stati membri che tutelano il cittadino; rispettare gli ordinari principi economici senza favorire istituzioni finanziarie e speculative e multinazionali,,
I predetti organi avrebbe ancor piu’ semplicemente potuto istituire una comunita’ a due velocita’, con differenze di regime tra nazioni con opposte situazioni economiche; creare un nuovo sistema bancario, con possibilita’ della BCE di stampare denaro anche tramite il ritorno al regime pubblico delle banche centrali dei paesi UE; avrebbero dovuto imporre alle banche il finanziamento di famiglie e imprese, mentre e’ opinione autorevole che il quantitative easing favorisca solo i ricchi(Sole24 ore 28.9.15)
Ma soprattutto avrebbero dovuto imporre in UE una legge sul modello della Glass-Steagall che stabilisce la distinzione tra banche di affari e banche di risparmio. Tale legge, abolita successivamente aveva salvato l’America dalla bancarotta permanente e contiene un principio molto semplice: le banche non possono utilizzare i soldi dei correntisti per compiere operazioni finanziarie.
I predetti organi avrebbero quantomeno dovuto imporre il principio dello sganciamento degli investimenti produttivi dai bilanci per propiziare la ripresa mentre l’odierna rigorosita’ di bilancio distrugge solo l’economia reale senza consentire alcuna risalita economica. Inoltre, essi avrebbero dovuto stabilire che le regolazioni finanziarie fossero gestite da organismi europei , mentre quegli attuali continuano a penalizzare l’economia reale in favore delle grandi imprese multinazionali che operano su scala globale; tali organismi hanno consentito, senza reagire, in quanto non indipendenti, scandali finanziari di rilevante portata economica(tra cui la manipolazione dei tassi d’interesse Libor ed Euribor) Invero, il comportamento degli organi UE sta provocando la lenta formazione di una societa’ in cui solo pochi, i rappresentanti di una elite dirigenziale, finanziaria e bancaria possono sempre di piu’ arricchirsi a discapito di tutti i cittadini degli stati membri che sono sempre piu’ impoveriti a causa di imposte e prelievi forzosi
Alcuna prospettiva di sviluppo e di crescita economica potra’ essere assicurato negli Stati membri, se prima non verra’ stabilito, anche normativamente, il primato dell’economia reale rispetto a quella virtuale della speculazione finanziaria.
Obiettivo della comunita’ non e’ quello di realizzare la liberta’ di mercato in favore di chi vi esercita attivita’ finanziaria speculativa ma quello di conseguire lo sviluppo economico dei cittadini europei tramite il mercato. Tale mercato compreso quello finanziario deve pero’ essere regolato nel senso di non produrre effetti sfavorevoli all’economia reale, cioe’ quella fondata sul lavoro e sull’impresa. Tutto quanto che provoca danno all’economia reale andrebbe vietato.
VII – IL PARLAMENTO UE HA AMMESSO CHE GLI ORGANI UE SI SONO COMPORTATI NEL GESTIRE LA CRISI COME MACELLAI SOCIALI.
Il Parlamento dell’UE con risoluzione del 13.3.14 sull’indagine della Commissione Affari economici sul funzionamento della troika (Commissione, BCE, Ministri delle finanze dell’eurozona) rilevava durante la crisi “ una mancanza di controllo adeguato e di responsabilita’ democratica”
Secondo tale risoluzione la politica della troika ha causato “aumento disoccupazione, fallimento di piccole imprese e aumento dei tassi di poverta’. Il Parlamento ha richiesto una svolta nelle procedure relative agli organi istitutivi per garantire la responsabilita’ democratica e la partecipazione nazionale.
Alla troika il Parlamento ha richiesto un “riesame il prima possibile delle misure messe in atto anche perche’ l’UE dovrebbe sostenere , con risorse finanziarie sufficienti, il ripristino delle norme di protezione sociale. “
Inoltre , pochi mesi or sono, l’ex commissario Bolkestein ha dichiarato che l’unione monetaria ha fallito poiche’ doveva prima formarsi l’europa politica.
In definitiva, chi si comporta da macellaio sociale, commette un crimine contro l’umanita’.
P.Q.M.
Voglia, l’Ecc. Procuratore della International Criminal Court, in forza dello Statuto dell’’ICC,ARTT. 1-21, rilevare la fondatezza delle accuse sopra evidenziate; in difetto ,gli organi dell’UE continuerebbero a svolgere la loro opera ai danni dei cittadini degli stati membri dell’UE e sul piano finanziario arriverebbero, con il tempo,a impadronirsi dei loro beni patrimoniali o a depauperare tutte le loro sostanze.
Inoltre Voglia l’Ecc.mo Procuratore, individuare le persone fisiche organi dell’UE che hanno posto in essere i comportamenti e gli atti sopra denunciati al fine di metterli sotto processo
Paris, 18.2.2016 Avv. Maurizio Cerchiara