Al capezzale della finzione democratica…

…Questa democrazia è la causa dei mali che stanno affondando questa civiltà, è il macigno che schiaccia un patto sociale che viveva da almeno un paio di secoli. Ma civiltà che risale quasi a tremila anni fa’. Così, per gradire.

E’ stata un’ubriacatura collettiva, un’ipnosi generale. Forse è stata una geniale trovata di illuministi ben consci che dovevano trovare un sistema per imbrigliare forze che servivano loro per scardinare un vecchio inefficace mondo monarco-assolutista. Bel rischio dovevano correre quegli onanisti della ragione, quei masturbatori del pensiero.

Vediamo un po’.
I maledetti si inventarono un giochetto. Facciamo decidere al Popolo. Come? Facciamolo “VOTARE”! In che modo? Come nell’agorà di Atene, una testa, un voto.

E questa è la prima fregatura democratica. Finsero, giocando sulla dignità e non sulla forza, che una vecchina con l’artrite abbia la stessa forza d’urto di uno scaricatore, di un taglialegna. Mistificazione abissale. I rapporti di potere sono sempre, da quando esiste la Storia, fondati sulla forza, non sul diritto, non sulla dignità, non sulla inesistente parità. Chiunque fosse in grado di smentirmi, si faccia avanti.

Seconda fregatura democratica, I maledetti illuministi ed i loro successori, dimenticarono ad arte che nell’agorà ateniese votavano solo i maschi, bianchi e liberi. Casomai oligarchia, quindi. Ma c’è di più nelle pieghe della fregatura. Fu dimenticato il coccio. Ostracon, in greco. Pezzo di anfora rotta riciclato (grandi, i greci!), sul quale si scriveva il nome del personaggio che aveva combinato qualche democrataggine sgradita. Pussa via! (Ve lo immaginate, se fosse possibile oggi? Navi ed aerei piene di politici esiliati. Code ai valichi con Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, che però chiuderebbero i confini. Barconi di ostracizzati? Sai le risate?).

Terza fregatura democratico-illuminista. Questa forma di scelta durò poco, ovviamente: la piazza non conteneva più gli sciammanati e furono inventate le “bulé”: rappresentanza che vive ancora oggi. Bello schifo: le correnti plutocratiche estesero i loro viscidi e velenosi tentacoli.

Riesumata dai furbetti del quartierino, la democrazia è servita a chi veramente deteneva il potere finanziario, per giustificare massacri democratici in due guerre mondiali, montagne di cadaveri qua e là per il mondo, ove le risorse erano e sono concupite da chi non ha mai sazietà di soldi ed oro, e sbandierata come motivazione nobile e cavalleresca per inviare truppe da occupazione. Portiamo la democrazia, vomitano i macellai, ché è il bene assoluto. Schifosi! In certe civiltà il concetto non esiste neppure: hanno un’altra forma di patto sociale, che a loro sta bene. Però hanno la sfortuna di star seduti sul petrolio, od altra materia prima essenziale, ed allora devono essere democraticizzati. Solo in Iraq lo scherzetto è costato un milione di morti. Poi ci scandalizziamo se quelli si inquietano e mettono le bombe. Mi incaz….. arrabbio assai, ovviamente, ma capisco che è tutto quello che possono fare: la tecnologia è bianca, loro hanno solo la tecnologia del loro corpo. Questione di razza.

Ma la Storia e la Verità sono due persone per bene, come amo dire. E hanno telefonato al loro fratello maggiore, il Tempo: “metti le cose a posto, per favore”.

Provate a guardare con occhio disincantato, scettico ed un po’ cinico (cioè civile) quello che ha provocato la democrazia. La maledetta e lurida democrazia è vuota di valori e ha dovuto costruirsene di fasulli per fingere di riempire l’abisso siderale che ha dentro di sé. Fateci caso: le uniche bandiere condivise dai giovani sono quelle della squadra di calcio, magari accompagnate da sbarre, coltelli, addirittura pistole. Democrazia ludica. A scuola certi professori hanno timore ad entrare: i bulli imperversano e la democrazia non riesce a fermarli. Certe volte ci pensa un soffitto che crolla, ma questo è un altro discorso. Fanno fortuna invece quelli che riescono ad imporre una moda giovanile: consumismo gioioso democratico, devastazione morale democratica. Democrazia mercantile.

Quelli che fanno più pena, se siete buoni, o più schifo se siete come me, sono i reggitori della cosa pubblica. Devono inventarsi marchingegni giuridici bizantini per procrastinare il più possibile il voto.

Anche se drogato, fasullo, bugiardo e soprattutto inutile, il voto rischia di diventare una flebile vocina che dice “il re è nudo”. Terrore democratico. Compravendita di pacchetti di voti, mafiosi interessi e ricatti hobbistici (nella peggiore delle accezioni). Decadimento umano, morale, giudiziario del dovere del rappresentante democratico che del bene del cittadino se ne interessa come di un raffreddore di un esquimese. Fossero almeno preparati, intelligenti, smaliziati, uno potrebbe almeno provvisoriamente, mandare giù la scodella di guano democratico servita quotidianamente dai giornalisti-linguetta proni a novanta gradi ai poteri forti. Ma oltre che marci sono incapaci ed ignoranti.

Ogni tanto scappano delle chicche: il Renzi afferma che il San Gottardo ha abbandonato la Svizzera e si è trasferito in Italia. Un giornalista mediaset, conduttore del Tg di tele4,, nel furore giudaico, sbrodola che Ciarle Chaplin era giudeo: Charlot invece affermò, alla domanda se fosse ebreo “non ho questo privilegio” (però aveva capito chi gestiva il potere mediatico, evidentemente. I media sono pieni di cialtronate sparate della casta: ovvio, hanno mandato al Parlamento solo pecore ubbidienti. Cosa pretendete da una pecora democratica?
La democrazia, serva e sodomizzata dal denaro, ubbidisce agli ordini: permette di entrare a centinaia di migliaia di negri ed arabi, che hanno il compito strategico di snaturare Nazione, Civiltà, Razza, Cultura.

Devono inventarsi mode, manie, gossip strampalati per evitare che il comune mortale compia il peccato mortale più grave, il reato sociale inaccettabile: pensare. O, peggio ancora, chiedere “perché”.

Con tutto questo la democrazia parlamentare sta morendo: si inventano di tutto per camuffare l’odore di cadavere, la puzza di carogna. Ma non ce la fanno. La fiducia del popolo nelle istituzioni democratiche è sceso a percentuali da errore statistico, circa il 3%.

Fine delle trasmissioni. Ci hanno provato, i democratici. Ma la loro porno novella non è riuscita mai, in nessun luogo al mondo, a diventare Romanzo Epocale.

Stralcio di una lettera di Fabrizio Belloni

Cell. 349 333 4006

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Articolo in sintonia: http://www.iltimone.org/30771,News.html

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