Negozio giuridico, finanza e prospettiva morale dell’economia…
…vi “delizierò” con un capitolo del mio ultimo libro (terza versione riveduta e corretta) in cui evidenzio proprio un concetto qui apparso soltanto di sponda, e probabilmente inconsapevolmente espresso… che però è essenziale nel ragionamento e perfettamente funzionale al progetto mondialista di cui si discute… e da cui tutto questo nasce e prende abbrivio….
Per chiarire basta solo risalire alle origini dello “negozio giuridico”… all’epoca del baratto si agiva secondo questi termini: io do una cosa a te e tu dai una cosa a me … e non rimaneva né credito né debito… meno che mai traslato nel futuro con interessi… tutto quello che è accaduto nel mondo di economico, finanziario, sociale, politico, bellico nei millenni è principalmente partito dalla modifica di questi elementi…
In questo capitolo espongo come nel “rinascimento” si sono verificate certe situazioni e presi a cardine certi dettami che hanno poi portato all’attuale degenerazione, decadenza, dissolutezza morale, monetaria, economica, agricola/alimentare, industriale, sociale, politica e bellica… ma soprattutto finanziaria….
E pongo le basi di riflessione
Ognuno indaghi e verifichi.
Ecco il capitolo 31 del mio libro “Arma Letale … ovvero … Cambiale Sociale”-
31. LA PARTITA DOPPIA (meglio chiamarla … DOPPIO GIOCO)
Vari sono i documenti proposti come i più antichi esempi superstiti di contabilità in partita doppia. Fra di essi i libri contabili di Amatino Manucci, un “mercante” fiorentino della fine del Duecento ; ed inoltre il libro mastro della famiglia Farolfi del 1299-1300. I Farolfi erano una famiglia di “mercanti e banchieri” fiorentini che risiedevano a Nîmes, in particolare erano i “banchieri“ dell’arcivescovo di Arles.
La prima contabilità tenuta sicuramente in partita doppia fu quella dei “massari” della Repubblica di Genova del 1340. Le scritture del Comune di Genova sono relative alla gestione dei “massari” per l’anno 1340 e dei “maestri razionali” (1340-1357). Sorprendentemente questi registri sono tenuti in partita doppia e rappresentano la testimonianza più antica di applicazione del metodo. Una trattazione maggiormente didattica della partita doppia, con un’impostazione più teorica rispetto alla bibliografia precedente, risale al 1494 quando Luca Pacioli, scrisse il “Tractatus XI – Particularis de computis et scripturis” descrivendo le tecniche contabili necessarie al mercante dell’epoca:
· compilazione degli inventari;
· apertura delle scritture;
· tenuta dei libri contabili;
· determinazione dei risultati della gestione;
· redazione del bilancio di verifica;
· correzione di errori;
· tenuta della corrispondenza.
Le prime regole della partita doppia erano:
1) Tutti i creditori si devono mettere al Libro dalla tua mano destra e tutti i debitori dalla mano sinistra.
2) Tutte le partite che si mettono al Libro debbono essere doppie, cioè se tu fai uno creditore, devi farne uno debitore.
3) Ciascuna partita, a debito o a credito, deve comprendere tre cose:
a) il giorno dell’operazione, la somma e la causa. Il giorno in cui è scritto il debito deve essere il medesimo in cui è scritto il credito.
b) Occorre che il Libro sia sempre tenuto con una stessa moneta, ma dentro le partite, si possono indicare tutte le monete che si presentano: ducati, fiorini, scudi, ecc.
c) Con la moneta con cui hai cominciato il Libro, così bisogna terminarlo.
(in questi elementi e nella loro prestidigitazione è contenuto tutto l’”Arcano” che i comuni mortali non debbono sapere e attraverso i quali elementi affermare l’insostenibile).
Fra’ Luca Bartolomeo de Pacioli è stato un religioso, matematico ed “economista” che nel 1494 scrisse una vera e propria enciclopedia matematica, dal titolo Summa de arithmetica, geometria, proportioni e proportionalità, contenente un trattato generale di aritmetica e di algebra, elementi di aritmetica utilizzata dai mercanti (con riferimento alle monete, pesi e misure utilizzate nei diversi stati italiani). Uno dei capitoli della Summa presenta in modo più strutturato il concetto di partita doppia, (e quindi: “Dare” e “Avere”, bilancio, inventario) che poi si diffuse per tutta Europa col nome di “metodo veneziano”, perché usato dai mercanti di Venezia.
È stato messo in evidenza come un Luca Pacioli oscilli tra due concezioni antitetiche della matematica: una di natura pratica e l’altra di natura speculativa, in rapporto alla quale egli non esita ad aderire alle suggestioni mistico-magiche del platonismo umanistico. Si rivelerebbero in questo i limiti della sua preparazione scientifica e i suoi insanabili errori morali, logici e matematici che così immani danni hanno provocato al genere umano.
Il suo più demenziale errore fu la cosiddetta ideazione e formulazione della partita doppia che fu descritta, nel suo libro Summa de arithmetica, geometrica, proportioni et proportionalita…. è un metodo di scrittura contabile consistente nel registrare le operazioni aziendali simultaneamente in due serie di conti (principio della duplice rilevazione simultanea), allo scopo di determinare il reddito di un dato periodo amministrativo e di controllare i movimenti monetari-finanziari della gestione… tuttora vigente.
I fatti amministrativi vengono rilevati sotto due aspetti: l’aspetto monetario-finanziario detto anche numerario e l’aspetto economico. (VICEVERSA L’ASPETTO È SOLO UNO … QUELLO ECONOMICO…. L’altro è solo lo specchio del primo a memoria della necessità del conguaglio, compensazione o del contraccambio …) La vendita di un bene, ad esempio, comporta (secondo questa insana teoria) per l’azienda il contemporaneo sorgere di un credito o di un incasso (aspetto numerario) e di un ricavo (aspetto economico) e pertanto la scrittura contabile eseguita con il metodo della partita doppia deve registrare tali aspetti.
I valori numerari sono quelli che esprimono una modifica degli elementi del patrimonio aziendale cioè della disponibilità di condizioni produttive monetarie. In pratica, sono valori numerari il denaro contante e ogni altro mezzo di regolamento ad esso assimilabile (debiti e crediti). Si distinguono:
· valori numerari certi: dati da entrate e uscite di cassa;
· valori numerari assimilati: dati dall’aumento o diminuzione di crediti e debiti;
· valori numerari presunti: dati da variazioni di debiti e crediti espressi in valuta diversa da quella di conto e il cui valore può subire modifiche al momento dell’effettivo incasso o pagamento, il valore contabilizzato al momento della registrazione è quindi presunto.
I valori non numerari sono quelli che esprimono una modifica nella disponibilità di condizioni produttive non monetarie. In pratica sono i componenti negativi e positivi del reddito, valori quindi che si riferiscono a costi, ricavi e valori di capitale. Si distinguono:
· variazioni di esercizio: costi e ricavi direttamente correlati all’esercizio in corso (che concorrono quindi alla formazione del reddito di un solo esercizio);
· elementi comuni a più esercizi: costi e ricavi che partecipano alla formazione del reddito di più esercizi e quindi, a fine periodo, necessitano di una suddivisione fra esercizi; essi costituiscono i ratei e i risconti;
· crediti e debiti non numerari: valori relativi a crediti e debiti di finanziamento, acquisiti cioè dall’azienda come se fossero una merce, tipicamente finanziamenti bancari o emissione di obbligazioni;
· variazioni dei mezzi propri: aumenti o diminuzioni del capitale proprio o di sue componenti.
La rilevazione delle due classi di valori avviene su prospetti a due sezioni detti “conti”. Il bene, servizio o diritto le cui variazioni vengono rilevate nel conto è detto “oggetto del conto”.
La moneta nelle quali sono espresse le variazioni è detta “moneta di conto” o “valuta di conto” (in Italia, per convenzione, la moneta di conto solitamente utilizzata è l’euro).
I conti possono essere rappresentati a sezioni contrapposte o in forma scalare.
Le due sezioni del conto sono contrassegnate dal segno + e dal segno – oppure dalla dicitura “dare” e “avere”.
· L’iscrizione del primo valore in un conto è detta talvolta “accensione” del conto.
· L’iscrizione di un valore nella sezione “dare” è anche detta “addebitare” un conto.
· L’iscrizione di un valore nella sezione “avere” è anche detta “accreditare” un conto.
· L’iscrizione di un valore tale da azzerare il saldo è detta “spegnimento” del conto.
I conti possono essere:
· monofase: quando ne viene movimentata una sola sezione (per esempio “Merci c/acquisti”);
· bifase: quando vengono movimentate entrambe le sezioni (per esempio “C/C bancario”).
Il metodo della partita doppia prevede che:
· le variazioni numerarie attive, ossia gli aumenti di valori numerari attivi o le diminuzioni di valori numerari passivi, vengano rilevate nella sezione “dare” dei conti accesi alle variazioni numerarie;
· le variazioni numerarie passive, ossia le diminuzioni di valori numerari attivi o gli aumenti di valori numerari passivi, vengano rilevate nella sezione “avere” dei conti accesi alle variazioni numerarie;
· tutti i costi (variazioni negative di esercizio, comuni a più esercizi o crediti non numerari) vengano rilevati nella sezione “dare” dei rispettivi conti;
· tutti i ricavi (variazioni positive di esercizio o debiti non numerari) vengano rilevati nella sezione “avere” dei rispettivi conti;
· le variazioni del capitale proprio si rilevino nella sezione avere se incrementative e dare se decrementative .
Crediti non numerari
Per i crediti non numerari la rilevazione sarà invertita rispetto alla precedente.
Il metodo della partita doppia era stato già esposto nell’opera Della mercatura e del mercante perfetto di Benedetto Cotrugli, mercante di formazione, osservò con interesse le metodiche di contabilizzazione utilizzate fino a quel tempo componendo sul tema la sua opera più nota: il libro Della Mercatura e del Mercante Perfetto. Il testo di questo manoscritto è seguito da un’appendice, considerata ancor più importante: contiene un inventario e 266 annotazioni contabili giornaliere. Tali annotazioni contabili riguardano indicazioni di vari tipi di transazioni e commerci, comprensivi di tasse, costi di intermediazione ed altri costi, “Camera d’Imprestedi”, lettere di scambio, viaggi commerciali, assicurazioni marittime, produzione di seta, costruzione di case, vendita o affitto di immobili, baratti; il tutto inframmezzato da altre annotazioni ed istruzioni.
All’epoca del Cotrugli, la mercatura era considerata alla stregua di un’arte, e il “Mercante perfetto” era quell’uomo di cultura che – guidato dalla doverosa rettitudine – è così sensibile da interessarsi ai luoghi nei quali opera, sapendone valutare la situazione politica, il diritto e le consuetudini vigenti, al fine di condurre con successo i propri affari, sostenuto da una profonda competenza tecnica. In particolare, egli descrive analiticamente lo strumento contabile della partita doppia (successivamente trattato ed ampliato da Luca Pacioli), ed esorta il mercante a tenere tre libri:
il memoriale (oggi chiamato prima nota), nel quale saranno riportate tutte le operazioni compiute in un dato giorno, ognuna delle quali darà luogo ad una scrittura contabile;
il giornale, che riporta i fatti di gestione elencati nel memoriale e suddivisi per giorno;
il quaderno (oggi mastro, da libro maestro) che riporta tutti i conti ed alla fine ha un suo repertorio alfabetico che permette una rapida ricerca per soggetto o per data.
Alla fine dell’anno, l’analisi del giornale e del quaderno è sufficiente per la formazione di una prima situazione contabile, che permetterà successivamente di creare il bilancio di esercizio.
La buona conclusione di un affare è in definitiva un’elevazione anche spirituale del mercante perfetto, e in quanto tale deve portare il giusto profitto. Per esser quest’ultimo legittimo, tutto deve avere uno scopo morale: per il giusto profitto – conclude il Cotrugli – “è ordinata quest’arte mercantile (…) à quest’opera de la consecuzione del fine, concorrerà come istrumento atto”.
Occorre a questo punto evidenziare invece la vera natura della transazione e della assoluta falsità della rappresentazione del negozio di compravendita come rappresentato da questi immani fedifraghi, impostori, mentitori…
Ricordiamoci alcuni punti che abbiamo già preso come fondamentali.. e cioè che in un mondo positivo, concreto, oggettivo. dove il denaro (e quindi le contabilizzazioni numerarie) è solo la rappresentazione (la mappa di riferimento, l’unità di misura, un astrazione puramente teorica – che non può mai diventare reale, solida, concreta…)… per mezzo del Valore del Lavoro dell’”Altro”… non può esistere una doppia chiave di lettura dell’evento e quindi una doppia contabilizzazione dello scambio una delle quali con valore negativo in quanto fin dall’origine dell’etimologia non può esistere un qualunque prodotto ex novo che sia a valore complessivo negativo e soprattutto e per di più un valore che nato positivo è sempre positivo in tutta la durata della sua esistenza … se non quando fosse oggetto di scambio di proprietà… all’improvviso e in ragione di non si sa quale legge naturale o artificiale viri la sua natura in una valenza negativa…. Per di più senza valida ragione.
Non può esistere concettualmente qualcosa di concreto, tangibile che sia di segno negativo..
E meno ancora può esistere nulla che cambiando proprietario da valenza positiva diventi negativa.
Questo evento è del tutto folle ed inammissibile… ma questo purtroppo avviene spudoratamente sotto gli occhi di tutti del tutto tollerato da cinquecento anni..
La partita doppia è (fra gli altri che abbiamo esaminato nel corso di questa discussione)… uno spudorato, delinquenziale ed intenzionale stratagemma messo in atto dai soliti “Mercantibanchieri” a solo esclusivo loro vantaggio per truffare in maniera apparentemente logica, asettica, naturale, inappuntabile lo sprovveduto di turno… che è rappresentata dalla grandissima massa fiduciosa e credulona dei cittadini per bene.
Come il sig.r Luca Pacioli avrebbe dovuto sapere bene … (e stiamone certi ben ne era perfettamente consapevole)… nell’economia e nella contabilità e nella misurazione di qualunque genere, ordine, campo, settore del mondo reale … non esiste nulla di segno negativo …. Mai .. Tranne quello “CONVENZIONALMENTE” accettato e condiviso… MA SOLTANTO PER PURA SEMPLICITA’ DI CALCOLO…. non perché… ad esempio la temperatura al polo nord essendo di segno “-“ sia sempre da sottrarre … ma solo perché convenzionalmente così si è condiviso … Infatti, ad esempio, contrariamente a quanto generalmente supposto, che la temperatura sia anche “negativa”…esistono altri metodi di misura della temperatura che partono dallo zero e poi utilizzano sempre tutti numeri positivi – Mi riferisco ai vari metodi … Celsius, Fahrenheit, Kelvin….
E soprattutto dovrebbe essere chiaro a tutti… come più volte richiamato precedentemente… che non può esistere ancor meno qualcosa che da negativo .. cresca in maniera esponenziale col passare del tempo… Mi riferisco all’”interesse”.
Quando al contrario abbiamo visto più volte che tutto quello che aveva prodotto incremento di valore all’interno del mercato e all’interno della società è destinato per naturale usura, deterioramento, deperimento, al decadimento, alla svalutazione, all’annichilimento nel corso del tempo…
E non si capisce come .. e non se ne ammette la possibilità … che al contrario di quanto naturale, logico, razionale… viceversa qualcosa di negativo… (che già di per sé non dovrebbe proprio esistere nel mondo reale… ) al contrario assuma sempre più vigore, dimensione, valenza col trascorrere del tempo…
Una follia in senso assoluto che solo una mente deviata ed insana (ma soprattutto criminale) poteva teorizzare, perorare e mettere in atto.
Occorre abbandonare una tale mostruosa deformazione logica, un tale distorto, incompleto insufficiente sistema della rappresentazione dell’attività economica delle imprese a favore di una teoria, e strumento (fra le migliaia immaginabili), che tenga presenti i punti fondamentali più volte sottolineati in queste pagine… In un successivo momento, trattando il fatto con la ponderatezza e profondità che il tema merita, su questa base sarà possibile realizzare molti dispositivi adatti alla necessità…
Si tratta soltanto di sceglierne uno e di condividerlo convenzionalmente.
Per ovviare alla mistificazione attuale della inserimento al negativo, e alla distorta visione d’insieme della emissione monetaria , della fiscalità e delle contabilità… basta porre su una diversa colonna l’emissione della Cambiale Sociale in perfetta corrispondenza e contiguità alla merce/prodotto/servizio per cui quella somma di Cambiali Sociali è stata emessa,… che essendo poi per sempre legata al valore del corrispettivo che rappresenta, anche per eventuali successive verifiche di controllo.
Questo perché, come detto infinite volte, la ricchezza è una proprietà-qualità collettiva di un popolo/nazione/ambito, e soprattutto è sociale e quindi l’emissione non può essere peculiare ed unica prerogativa di un singolo soggetto … e deve quindi essere concessa e contabilizzata a tutti … ma equativamente , e quindi riscontrabile sempre contraddistinte … Quindi due colonne nella partita doppia.. (ma collegate entrambe da un segno “+“ (più) davanti ad entrambe le “poste”… e fra di loro da un segno “=” (uguale)…
Questo a significare da un lato che qualunque realizzazione è sempre e soltanto contraddistinta da un segno “+” positivo e dall’altro dalla certa individualità e singolarità di ciascuna contabilità …..e mai e poi mai da un segno “-“ (meno)… ma soltanto come parcellizzazione di una superiore sommatoria alla ricchezza collettiva della Nazione e l’appartenenza di ciascun individuo, della sua opera e quindi del suo “valore”… ad un unico contesto generale , vincolante, imprescindibile e biunivoco che lega indissolubilmente “l’uno al “tutto”… l’individuo alla società e viceversa…
Tutto questo in una ulteriore “visione” in parallelo di un flusso che trascina nel corpo della società l’ossigenazione necessaria a ciascun organo (individuo) attraverso la funzione della Cambiale Sociale che può essere assimilata ala funzione del trasporto dell’ossigeno da parte di un globulo bianco del sangue… il quale sangue nel suo complesso può essere considerato come la ricchezza del corpo (Nazione)…
Solo in una prospettiva di una inscindibile concatenazione e combinazione della collaborazione, condivisione dei valori, competenze, responsabilità della circolazione della risorsa delle circolazione monetarie, della sua corretta gestione e della sua contabilizzazione è possibile una gestione della circolazione monetaria efficiente, efficace, virtuosa, sostenibile…. Morale.
Orazio Fergnani
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Commento di Antonio Palma: “Salve Orazio, prima di tutto permettimi di chiarire che io sto con qualsiasi sistema monetario POSITIVO e statale. Non so se nel tuo libro tratti i seguenti attributi:
1) come ripagare il debito con la cambiale sociale e se verrà accettata come pagamento dalle banche che detengono il debito.
2) se le altre nazioni dalle quali importiamo l’80% delle materie grezze accetteranno la cambiale, così pure per qualsiasi prodotto importato; dato che ormai la maggior parte delle industrie italiane sono state svendute a stranieri.
3) conseguentemente se dici come faremo a ricomprare quelle stesse industrie con la cambiale sociale.
4) se dici con cosa viene avvalorata la cambiale sociale.
5) e come emettere in circolazione una cambiale positiva.
6) se dici che la cambiale sociale è a zero tasse o sarà tassata.
7) e come uscire dai trattati capestro già firmati.”
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Articolo collegato: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/04/06/stratificazione-della-societa-funzionale-al-potere-bancario-mentre-la-bce-inizia-la-monetizzazione-del-debito-pubblico/