Espianto/trapianto = omicidio legalizzato
Ida Magli, antropologa, scrittrice e filosofa, è morta nella sua casa a Roma il 21 febbraio scorso a 91 anni ancora in attività. Se n’è andata con nostra grande tristezza. Personalità forte e lineare nel suo percorso di affermazione del valore dell’ individuo e della nostra cultura, ci ha lasciato l’originalità del suo pensiero libero e logico fino alla durezza contro la flaccida versione dominante.
Ricordata da tutta la stampa per il suo multiculturale impegno, ed in particolare per la lotta contro la dittatura europea, stranamente è stata cancellata la sua totale condanna agli espianti-trapianti, tema di estrema attualità e coinvolgimento. Scrisse nel 1986 “Il pericolo più grave, per la libertà… risiede nella continua e “silenziosa” erosione dei diritti del singolo di cui non ci si accorge perché profondamente nascosta nell’ovvietà del “sacrificio”. Come quello richiesto, tacitamente, di “cedere” il proprio corpo agli esperimenti della scienza, in nome del progresso”. Scrisse nel 2008 “la Chiesa ha commesso un tragico errore dando il massimo incitamento ai trapianti perché in pratica ha annullato il significato di unicità della persona… di fatto ha annullato il significato della morte. Ha tolto così le basi stesse dalle quali sono nate le religioni e soprattutto le basi del cristianesimo”.
Dalla collaborazione con la Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi sono germogliati vari articoli di condanna e qualche pubblicazione sul sito degli Italiani Liberi.
Ne abbiamo scelto uno (di seguito il link) “I TRAPIANTI- OMICIDI DI STATO” (Il Giorno 31.8.1999) col quale Ida Magli stigmatizzò che “L’Uomo ha perduto il diritto a questa definizione e si è consegnato al potere di una commissione di pochi sostituti della onnipotenza di chi governa… Le conseguenze della perdita del sapere sulla morte sono devastanti e comportano l’annientamento dell’individuo. Annientamento di fronte ai medici, di fronte allo Stato, di fronte al possesso di se stesso e della sicurezza di poter vivere in mezzo agli altri”.
Strumentalmente la stampa di regime in questi giorni ha espanso l’aspro giudizio di Magli sulle donne giudicate “incapaci di affermare se stesse e di far politica”. Ida Magli sferzò sovente il movimento istituzionale delle donne come “femminismo inutile”, infatti era ed è inutile in quanto emancipatorio, cioè emulativo del sistema maschile, dimenticando però il pensiero e l’azione del femminismo di liberazione, la cui creatività era ed è celata dalla stampa e dalle “padrone dell’informazione” che privilegiano i luoghi comuni imbrigliando l’universo femminile.
Basti pensare che la Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi è nata dall’AEDfemminismo (Associazione Educazione Demografica) nel 1985.
Oggi la società non è mai stata così tanto virilizzata dalla emancipazione femminile e dalle forze politiche, affaristiche e massmediatiche che privano la donna del suo potere naturale per passarlo ai medici (maschi e femmine), riducendola ad un valore di uso e consumo.
Vogliamo ricordarla con l’ultimo suo messaggio alla Lega Antipredazione: “… non possiamo e non dobbiamo rinunciare a rendere noto il nostro orrore per la crudeltà della nostra epoca. Con affetto Ida Magli.”
Buon viaggio Ida Magli! Grazie.
Nerina Negrello – Presidente
Consiglio Direttivo e tutti i Soci
Lega Nazionale Contro
la Predazione di Organi
e la Morte a Cuore Battente
www.antipredazione.org
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Scrive Marco Bracci a integrazione e commento dell’articolo -: “ La cosa più disastrosa provocata dai trapianti è la mescolanza dei karma dall’espiantato al ricevente.
Infatti è soprattutto negli organi di ognuno di noi che vengono memorizzate le colpe e i meriti accumulati durante la vita terrena, per cui, espiantare un organo e impiantarlo in un altro corpo, significa trasferire quelle colpe e quei meriti su una persona che non c’entra nulla con essi e che avrà il resto della vita stravolto perché la sua anima non riconoscerà più la strada per cui si è incarnata e non potrà guidare la persona trapiantata verso la sua metà personale.
E’ noto, infatti, che chi ha avuto un trapianto di cuore non senta poi più nessun sentimento di amore o affetto verso quelli che dovrebbero essere i suoi cari in quella vita.
Come pure è noto che chi ha avuto un’amputazione, ad es. di un braccio, sente ugualmente dolore come se il braccio l’avesse ancora.
Ma la Chiesa spaccia i trapianti per opere di bene, invece sono solo opere di soldi e un altro dei tanti modi per contrastare l’opera divina di redenzione di tutte le anime, in quanto la Chiesa adora Satana e vuole la distruzione della Creazione…”