L’accordo di Monaco sulla Siria un escamotage per consentire l’intervento militare diretto di Arabia Saudita e Turchia?
Dopo il fragile accordo dell’11 febbraio 2016 a Monaco, sulla guerra siriana si è abbattuto un bombardamento pesante di dichiarazioni propagandistiche. Per preparare cosa ? Davvero è probabile un intervento dell’ Arabia saudita e la Turchia ?
Ma andiamo con ordine.
L’ accordo di Monaco prevede, corridoi umanitari subito e l’inizio di una tregua tra sette giorni, che non fermerà però i combattimenti russi e della Coalizione contro l’Isis e Al Nusra, il gruppo anti Assad affiliato ad Al Qaeda.
Ma subito dopo l’intesa si è scatenata una guerra di propaganda dalle dimensioni inconsuete, che sembra preparare, come è stato detto esplicitamente come minaccia o perché probabile, una possibile svolta con invasione della Siria da parte di truppe dell’ Arabia saudita e della Turchia.
Così a Monaco il primo ministro francese Valls, in assenza del ministro degli esteri dimissionario Fabius, ha preannunciato prossimi grandi attentati in Europa da parte dell’Isis, la Merkel, in conferenza stampa con Erdogan, già nei giorni scorsi aveva denunciato i bombardamenti russi contro i civili e per finire, poche ore fa, Kerry ha affermato che se Assad non rispetterà la tregua, cioè i patti, l’ Arabia saudita e la Turchia potrebbero inviare in Siria truppe di terra. Truppe che da giorni sono date in procinto di entrare nel territorio siriano ma, finora si assicurava, per combattere l’ Isis.
Intanto in Italia la Bonino ha rispolverato la denuncia “Cesar”, foto di presunte torture, pagata dal ricco Qatar, una mostra che sarebbe stata rifiutata dalla camera dei Deputati e l’ esponente radicale ed atlantica ha avuto, giovedì, l’ ospitalità del Corriere della Sera,e, venerdì, del Fatto Quotidiano che oggi, sabato, ha pubblicato anche alcune foto di questa denuncia, uscita, vedi la combinazione,nel gennaio 2014 lo stesso giorno dell’ inizio della Conferenza di pace di Ginevra.
Al fuoco della propaganda, preparatoria di guerre ancora più devastanti, dobbiamo opporre la nostra resistenza di controinformazione, nelle dimensioni che riusciremo a costruire. Perchè la nostra resistenza sia la più efficace possibile, dobbiamo dire tutta la verità che conosciamo ed evitare, o ridurre, le opinioni personali e le ipotesi complottiste e non dimostrate.
Marco Palombo – palombo.marco57@gmail.com
Comitato No Nato